Questo articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport del 20 novembre 1991 faceva  parte di un intera pagina dedicata ai campionati mondiali del 1991. Il titolo a tutta pagina era "Carolina d'Italia" e si riportavano la cronaca e i commenti di Italia-Nigeria 1-0, che in questa pagina web ho omesso. (Gabe KW)

A CASA MORACE

<<Né marito, né fidanzato: tutta pallone e studio>>

La madre: "Non mi sono mai chiesta se sono contenta o no che giochi a calcio: so che lo fa da quando aveva 4 o 5 anni. Ed è felice: questo conta"

I genitori di Carolina Morace seguono con ansia l' avventura cinese della figlia: "Abbiamo saputo da televideo che l' Italia ha vinto con la Nigeria e che lei ha segnato il gol decisivo-dice la mamma Norina-. Che gioia sapere che sono così brave e stanno andando bene ! Sono partite con molta fiducia per arrivare ad un buon piazzamento. Per la verità io penso che possono arrivare in finale anche se quella Cina mi sembra fortissima e pure gli Stati Uniti. Però Carolina non ha paura di nessuno e sono sicura che farà tanti gol".
La signora Norina e il marito Ignazio sono i primi tifosi della figlia: "Se sono felice che giochi a calcio ?" Sa che non mi sono mai posta la domanda ? Non è un problema, lei è nata con il pallone fra i piedi. 
Dove abitavamo prima di trasferirci qui a Venezia c'era un piccolo prato che mio marito aveva attrezzato dove Carolina, con gli altri bambini della sua età tirava solo calci al pallone. Credo abbia iniziato a 4 o 5 anni se non prima. Per lei quindi è sempre esistito il pallone come sport e niente d'altro". 
Una passione che non ha contagiato né la sorella Monica né il fratello Davide, architetto, entrambi più grandi di età di Carolina.
"Abbiamo capito subito- prosegue la signora Morace-che giocare a calcio era la sua più grande passione e non l' abbiamo mai ostacolata, non lo ritenevamo giusto. A 18 anni era già a Trani, poi ha girato per tutta l' Italia cambiando diverse formazioni: Lazio, Reggiana ed ora Milan. Ma è stata una ragazza assennata in ogni frangente, non è sposata né fidanzata: pensa solo allo sport. Telefona spesso, si fa sentire. 
Ci ha chiamati anche dalla Cina. Il calcio è tutto per lei ma è capace di organizzarsi nella vita: lavora in una televisione e studia. È brava, molto. Pur avendo poco tempo a disposizione riesce a dare esami all' università". La signora chiude con una piccola confessione: "Compro tutti i giornali che parlano di Carolina, li ritaglio, li metto da parte... Aspetto di conoscere i particolari su questa vittoria con la Nigeria. E con le altre squadre che verranno in questo mondiale...".
Giorgio Lo Giudice

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