PROGETTO PALLONE (report marzo 1999)

 SITUAZIONE E ATTIVITÀ IN CORSO IN PAKISTAN


Il Pakistan, è il paese di maggiore produzione di palloni cuciti a mano, stime di organismi internazionali, ci dicono che l' 80% dei palloni vengono realizzati nella regione del Punjab a Nord del Pakistan, nel distretto di Lahore, in questa produzione sono impiegati 50.000 lavoratori e di questi circa 15.000 sono bambini al di sotto dei 14 anni, spesso tra i 6 e i 10 anni, che vengono sfruttati nella catena del sub-appalto e del lavoro a domicilio, gli adulti ricevono salari da fame, al di sotto del minimo vitale, e spesso coinvolgono nel lavoro i figli per sopravvivere, e la responsabilità di tale situazione risiede spesso nei prezzi miseri pagati dalle aziende occidentali, che poi sponsorizzano per miliardi i campioni e le squadre nel Nord del Mondo. In questo contesto TransFair Italia e Fair Trade e.v. ONG tedesca, hanno sviluppato un progetto pilota, partito a Dicembre 1997, che punta a superare e combattere il lavoro minorile, attraverso un insieme di azioni, quali il riconoscimento di salari equi ai lavoratori, un fondo per spese sociali, azioni di microcredito per le famiglie che desiderano diversificare le loro attività. La azienda scelta per questo progetto, è la Talon, che ha superato una serie di esami, con il concorso anche di organizzazioni internazionali.

 Talon grazie al Fair Trade Premium (maggiorazione/Premio Equo), ha potuto ristrutturare 12 centri su 20 interessati alla cucitura, ed il programma sta proseguendo in questi mesi, rendendoli pienamente corrispondenti a quanto previsto dagli accordi; in particolare, tutti i centri sono dotati di WC e acqua corrente, impianto di ventilazione, spazi separati per il consumo di cibo, illuminazione e luce adeguate alle esigenze del lavoro.  I centri sono situati in prossimità dei villaggi, onde non creare disagi alle lavoratrici ed ai lavoratori, considerato che molti di loro sono stagionali o a tempo parziale, e coniugano il lavoro nel settore del pallone con attività in campagna.
Nei tre centri riservati alle donne è stata prevista un'area per la nursery; nell'ultimo centro visitato nel mese di Ottobre 1998 e Febbraio 1999, da Nicola Fumagalli di TransFair Italia, e da Martin Kunz, di FT e.v., possono lavorare fino a 100 operaie ed il "Nido" può accogliere almeno 50 bambini, con spazio di ricreazione e gioco. E' un risultato importante, anche perché gli accordi prevedono che la produzione equa sia concentrata in particolare nei centri di cucitura femminili.

La parte di Fair Trade Premium destinata ai lavoratori è utilizzata per integrare il salario di base previsto per i lavoratori sulla base degli accordi di Atlanta, quindi per ogni lavoratore impiegato nella produzione di palloni "Fair Trade" questo comporta una differenza di salario da 2300 Rupie (normativa ILO) a 3000 rupie (1 rupia sono circa 50 lire). Alla data sono state garantite circa 56.000 giorni di lavoro per gli acquisti dall'Italia, e altri 33.000 per palloni prodotti per il resto d'Europa. I lavoratori coinvolti, grazie al Fair Trade Premium, hanno potuto iscrivere i loro figli alle scuole pubbliche e private esistenti. Inoltre si è lavorato alla creazione di un fondo sociale, per spese mediche e previdenziali, vista la totale carenza di tali strumenti in Pakistan. Attualmente la produzione è concentrata in cinque dei centri summenzionati; speriamo che i licenziatari italiani ed europei mantengano gli impegni presi per continuare a sostenere questa politica di produzione "alternativa", ed estendere ulteriormente il numero dei lavoratori coinvolti, sia fissi sia stagionali, che attualmente ammontano a circa 1000 unità, per un totale di ricaduta sulla popolazione di circa 4000 persone. Il totale dei palloni importati in Europa a condizioni eque Fair Trade ammonta alla data a 343.000 unità di cui 240.000 pezzi destinati al mercato italiano. In Pakistan, ai lavoratori, ed alle comunità di base coinvolte, sono arrivati dall'inizio del progetto 348.000, in termini di benefici salariali, previdenziali, e investimenti nelle strutture di base.

Il Fair Trade Premium finora utilizzato per gli interventi sociali di microcredito è stato per 40.000 $ (1$=1800 lire) impiegato per operazioni di microcredito per 41 finanziamenti a iniziative di diversificazione lavorativa (acquisto di risciò, apertura di spacci alimentari a prezzi controllati, acquisto di animali per la produzione, ed il lavoro nei campi...) e per liberare 12 lavoratori "schiavi" per debiti di laboratori legati a produttori locali, che non applicano condizioni eque, questi lavoratori sono stati inseriti nei centri gestiti da Talon, e grazie al Fair Trade Premium stanno ripagando in tempo e ad interessi accettabili il loro debito. Il processo di erogazione dei fondi dovrà essere rivisto, in quanto intendiamo attivare una collaborazione con un'altra ONG, la "Rescue", a prevalenza femminile, che è ben conosciuta anche dalle suore di San Paolo, che ci hanno fornito, supporto logistico nel corso delle nostre missioni in loco, e che sono supportate dalla ONG italiana Cuore Amico di Brescia.

Dobbiamo inoltre ricordare che, grazie all'avvio del progetto, anche altri lavoratori impegnati in altre industrie produttrici di palloni, hanno potuto contrattare con le aziende miglioramenti salariali, che in una realtà come quella pakistana ci sembra un buon risultato. Notiamo peraltro con preoccupazione che alcune aziende stanno, in modo strisciante, decentrando ulteriormente la produzione in aree più lontane dai centri di controllo, onde non essere sottoposte a ispezioni, ed inoltre il programma ILO internazionale, attivo fino a fine settembre, non è ancora stato riconfermato.

Nel corso del viaggio di Febbraio, i responsabili hanno anche incontrato i responsabili dell' Ufficio Internazionale del lavoro a Sialkot, che hanno fornito notizie sconfortanti sulle situazione, che nonostante la sottoscrizione di accordi contro il lavoro minorile, presenta il seguente trend, su 37 firmatari dell' Atlanta Agreement (accordo per la abolizione del lavoro minorile)  solo 1, Talon, ha raggiunto il 100%, molte aziende sono al di sotto del  50% degli standards previsti. Ciò dimostra che la serietà del progetto impostato da TransFair e FT e.v., ha consentito effettivamente un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, coinvolgendo in ciò anche le aziende importatrici.
Il lavoro continua , in condizioni non sempre facili, anzi Talon è stata addirittura rimproverata dalla locale Camera di Commercio, perché applica con troppa solerzia il Trattato di Atlanta e tratta i propri lavoratori meglio che le altre aziende.

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