POLEMICHE LOMBARDE

10/1/2006

COMUNICATO STAMPA UFFICIALE ASD VALLASSINESE

La società asd vallassinese in persona del suo presidente Stefania Bonanomi è rimasta molto sorpresa nel leggere il comunicato stampa della società Atalanta e ci tiene a divulgare l'andamento veritiero dei fatti per la parte che li ha visti direttamente coinvolti (ingaggio di Dudine e Ronsivalle):
- il signor Zonca e il sig. Brivio hanno assistito a più partite della scorsa stagione esprimendo interesse durante una delle ultime per le atlete Dudine, Bertoni e Ronsivalle al ns. direttore sportivo sig. Gianfranco Barbini;
- nella prima settimana di luglio, presa la decisione di non iscriversi al campionato di A2 per motivi economici il presidente Bonanomi ha chiamato il sig. Zonca in virtù dell'interesse da lui dimostrato per le atlete e per comunicargli che erano libere. Il sig. Zonca ha chiesto i numeri telefonici delle 3 atlete per contattarle e sondare la loro disponibilità ad un trasferimento;
- verso metà luglio, al buon esito delle trattative, il sig. Brivio ha chiamato la presidente Bonanomi per ringraziarla dei contatti ed esprimendo soddisfazione per gli accordi raggiunti.
Alla luce di questi fatti il presidente Bonanomi e il dir. sportivo sig. Barbini quindi sono rimasti veramente sorpresi dalle inesattezze scritte nel comunicato stampa dell'Atalanta e si auspicano che in un movimento dove c'è veramente molto da fare e nel quale si da sempre addosso alla federazione, che siano le società per prime a diventare più serie, comportandosi lealmente e con rispetto e soprattutto divulgando la verità.
Ua nota a parte infine si sente di esprimere per Rita Bertoni, un'ottima e professionale atleta (non a caso andata in nazionale) e una grande persona che si è sempre comportata con rispetto, competenza, lealtà e serietà nei molti anni di collaborazione avuta e che, conoscendola (cosa che invece non può dire la società Atalanta), avrà sicuramente avuto delle ottime motivazioni per prendere le proprie decisioni.
La Presidente Stefania Bonanomi
Il direttore sportivo Gianfranco Barbini
10/1/2006

A SEGUITO COMUNICATO UFFICIALE DELLA SOCIETA’ ATALANTA

di Valentina Ronsivalle

Premetto che avrei scritto a prescindere dal comunicato apparso. Visto quanto scritto dal Sig. Zonca, mi vedo costretta a rispondere e a contraddirlo per raccontare davvero la “mia storia”.
Era da molto tempo che non mi sentivo così presa in giro e umiliata. Mi avevano voluta e cercata per tutta l’estate e poi a fine novembre, con un “non sei utile alla squadra” mi hanno lasciato andare via. Avevano visto bene le ragazze “valide” e “di esperienza” che ancora prima dell’inizio del campionato, senza dare troppe spiegazioni, avevano deciso, dopo il ritiro, di andare altrove.
Ma partiamo dal principio. Vengo contattata a luglio da un dirigente dell’Atalanta Femminile (Sig. Brivio), che tra l’altro conoscevo in quanto apparteneva ad altra Società con cui in passato avevo già avuto un’esperienza negativa  (fallimento ACF Bergamo).  Quindi, sia ben chiaro, non mi sono mai sognata di chiedere di  “poter far parte della rosa nerazzurra”.
Ad agosto durante la preparazione pre-campionato conosco le mie compagne, forse un po’ acerbe per un campionato di serie A, ma sicuramente con grandi potenzialità. Dopo un giorno di ritiro mi ritrovo in un ruolo (il difensore centrale) che non ho mai ricoperto, pur avendone cambiati tanti.
Da attaccante, o centrocampista, a difensore centrale…un bel passo! Si dice che con l’età si arretri posizione in campo, ma se questo ti capita a 22 anni significa forse che sei già finita?  Comunque con il  supporto del mio allenatore “o giochi lì o stai in panchina” mi impongo di farmi piacere il ruolo e gioco tutte le partite di coppa Italia e la prima di campionato.  Poi gioco i primi 10 minuti con la Torres ( seconda di campionato), perdevamo 2-0, e quasi fosse colpa mia, vengo sostituita senza spiegazione.  Dopo qualche allenamento mi viene detto che forse quello non era il mio ruolo.
Gioco quindi: un tempo con l’Oristano da trequartista; un tempo o poco più, da centrocampista centrale con il Bojano; tre minuti con il Milan e  dieci minuti con il Fiammamonza da attaccante.
Quindi mi chiedo: “Mi hanno cercato per dovermi trovare un ruolo o per cosa?”.
Ne parlo con il dirigente che mi aveva contattata, visto che l’allenatore con qualunque persona parli cambia versione.  Continuiamo a perdere e lui dice che va tutto bene, che la squadra sta crescendo.
Ogni volta che si entra in campo, cambia formazione, sposta la gente a destra e a sinistra come fossero pedine.
Comincio anche a  pensare che la Società non abbia la più pallida idea di come si affronti un campionato di serie A.  La loro  arroganza, prepotenza, poca umiltà mi fanno sentire a disagio e diversa da loro. Queste “qualità”  sono riusciti ad inculcarle anche ad alcune ragazze che forse, con maggiore disciplina, sarebbero potute diventare qualcuno anche dal “collo in su”.
Comunque, vista la situazione, parlo con il dirigente e il presidente. Mi viene detto che mi faranno sapere qualcosa. Il giorno dopo, a seguitodell'allontanamento di Eva Gaini, viene convocata una riunione a cui, peraltro, Zonca, l'allenatore, non si è nemmeno presentato, e da un chiarimento puramente tecnico che veniva richiesto, mi viene detto “che non sono utile alla squadra, che si aspettavano di più da me e che se qualche ragazza era un po’ fuori dalle righe, noi nuovi arrivi, senza arte ne’ parte (ruolo e spazio),  dovevamo indirizzarle”.
Ora come ora, sentirmi dire “sei stata esonerata” mi fa sorridere... ho sempre giocato a calcio per passione, impegnandomi con tutta me stessa, allenandomi anche se non avevo voglia di farmi chilometri, se non stavo bene o con condizioni atmosferiche  proibitive. Ho rinunciato a tanto per il calcio, anche se in quattro anni, tra fallimenti, retrocessioni ed esoneri comincio a pensare che sia io a portare un po’ sfortuna e che in realtà quelli dell’Atalanta abbiano saputo e si siano voluti tutelare.
A parte gli scherzi  spero che questo mio sfogo aiuti a capire come sono andate effettivamente le cose.
Valentina Ronsivalle
P.S. Per quanto riguarda Rita Bertoni, non ho mai influenzato in alcun modo la sua decisione come fa intendere il “mister giornalista". Una domanda: ma una “giuocatrice” non è anche una persona?

A SEGUITO COMUNICATO UFFICIALE DELLA SOCIETA’ ATALANTA

di Paulette La Rue Bertoni

Desidero rispondere al "comunicato Ufficiale della Società Atalanta" in qualità di mamma di Rita Bertoni. Non so cosa sia o non sia successo con le altre giocatrici, non mi riguarda nè voglio sapere. Mi riguarda MOLTO invece quanto successo con mia figlia Rita. A fine campionato viene contattata dalla società e lei è molto contenta, data la situazione fisica e un lungo recupero post-intervento. Noi genitori siamo un pò perplessi data la distanza ma lasciamo fare. Rita a luglio si laurea (110 e lode) in scienze motorie con tesi sul calcio femminile (ovvio!) e a fine mese, dopo mie telefonate e insistenze presso il nostro ortopedico di fiducia, viene operata qui a Milano. Inizia il recupero, seguita molto bene dal preparatore dell'Atalanta, anche se spesso per telefono ed e-mail, ma anche presso una palestra vicino a casa. A settembre Rita riesce ad entrare nel corso di laurea in Fisioterapia e a fine ottobre iniziano i corsi. Preciso che purtroppo gli orari vengono diffusi dalla facoltà praticamente di mese in mese... A Novembre, su richiesta della Atalanta, ma pagata da me, Rita effettua la visita medico-sportiva annuale, con esito positivo. A dicembre Rita parla con il DS della Società spiegando che avrebbe avuto delle enormi difficoltà a prendere parte agli allenamenti in quanto ha appena scoperto che alcune lezioni teoriche e pratiche (con obbligo di frequenza) terminano nel tardo pomeriggio. Noi abitiamo in zona sud di Milano e per andare a Bergamo o Orio al Serio o zone limitrofe c'è da percorrere la famigerata Milano-Venezia... non faccio commenti. La motivazione non è stata ritenuta valida. Rita ha continuato il programma di riabilitazione presso la palestra ed il centro di riabilitazione di Milano che ho pagato di tasca mia a fine dicembre. A tutt'oggi non ha ancora iniziato a "lavorare sul campo".  Posso anche capire che la società avesse fatto conto su mia figlia, ma se il recupero non fosse andato a buon fine, sarebbe ancora così polemica nei suoi confronti?  Mi pare di capire che desiderino privilegiare il bacino d'utenza della zona e fanno bene; ma prendersela in questo modo con una persona che finora è stata reputata seria mi sembra eccessivo e fuori luogo.
Paulette la Rue Bertoni

Dalla pagina del gossip:
3/1/2006

COMUNICATO UFFICIALE DELLA SOCIETA' ATALANTA

Lo staff dirigenziale della Società Atalanta Femminile emana questo Comunicato per far chiarezza sulle vicende che sono state riportate erroneamente da gente male informata sugli eventi :
1) La giuocatrice Francesca Limonta  ha trascorso un periodo di prova durante il ritiro di agosto per conoscere meglio l'ambiente, alla fine del quale ha deciso di sua spontanea volontà di rimanere al Tradate. La scelta presa dalla giuocatrice è personale e ha trovato pieno consenso da parte dello Staff dell'Atalanta che a malincuore ha dovuto rinunciare ad una valida giuocatrice.
2) La giuocatrice Marcella Gozzi  non ha abbandonato la Società ma dopo un periodo di trattative e di problemi logistici la stessa a dato il proprio consenso per giocare nell'Atalanta. Purtroppo il lasso di tempo intercorso nella trattativa ha fatto si che la Società avesse preso altre strade e ha così dovuto rinunciare ad una giocatrice di livello Nazionale che avrebbe sicuramente garantito l'esperienza necessaria pre la serie A
3) Per quanto riguarda Arianna Dudine e Valentina Ronsivalle  non sono stato certo degli acquisti che la Società ha operato durante il mese di agosto, ma sono state le stesse giuocatrici a chiedere di poter far parte della rosa neroazzurra.
Purtroppo dopo un inizio di Campionato non molto felice la Società ha deciso di puntare sui propri giuocatori che nella scorsa stagione avevano portato l'Atalanta in serie A. Ma tale decisione non è stata condivisa dalle stesse che hanno chiesto di far chiarezza sulla loro situazione, cosicchè  visto che la panchina non era nei loro obbiettivi la società ha dato subito lo svincolo alle stesse per far si che non rimanessero ferme. Altre Società tengono i giuocatori vincolati fino a fine stagione .
4) Una considerazione a parte va fatta su Eva Gaini, che non ha abbandonato la Società di sua spontanea volontà purtroppo la scelta e stata presa dallo staff dirigenziale che ha puntato sul proprio settore giovanile. La ragazza ha lasciato a malincuore la società e lo staff tecnico e si è accasata al Brescia.
5)  Cosa assurda ma strana non siamo a conoscenza che la giuocatrice Serena Arcerito  non faccia più parte dell'Atalanta visto che continua ad allenarsi nella stessa (probabilmente si tratta di un altro calciatore)
6) Questa è veramente una nota dolente, durante la scorsa Stagione lo Staff tecnico dell'Atalanta a seguito per tutta la Stagione la giuocatrice Rita Bertoni in vista di un possibile inserimento nella rosa della prima squadra nel caso di promozione in serie A.
 Ricordiamo a chi non ne fosse a conoscenza che la stessa al termine della Stagione aveva riscontrato la rottura dei legamenti.
Nonostante ciò la Società Atalanta a dato piena fiducia alla stessa visto che rappresentava uno dei punti cardini sui quali lo staff tecnico aveva puntato. Cosicchè è stato messo a disposizione della stessa il materiale tecnico, il preparatore Atletico e le strutture per il pieno recupero. E' andato tutto bene fino alla settimana in cui la società a preso i provvedimenti sulle giuocatrici Dudine e Ronsivalle. La stessa settimana in cui la Bertoni doveva riprendere gli allenamenti sul campo e la sua riabilitazione era finita. Guarda caso la sua decisione di far parte dell'Atalanta cambia drasticamente. Alcuni di voi si chiederanno ma perchè non l'avete tesserata prima, chiamatela ingenuità ma noi siamo gente seria che crede ancora nel valore della parola di una persona
purtroppo siamo degli ingenui credevamo di avere davanti una persona invece ci siamo accorti che era un giuocatore
CONSIDERAZIONI
La cosa fondamentale che deve far riflettere è che la Società Atalanta Femminile ha sempre cercato di mettere le ragazze a proprio agio sia dal punto di vista del  gruppo che da quello economico , inoltre non adotta il comportamento di alcune società che aspettano la scadenza dei termini di svincolo per poi esporre tutti i problemi vincolando le ragazze fino a fine stagione.
Crediamo di aver operato nel modo migliore possibile ( anche sbagliando ) per il bene del gruppo e non del singolo e cosa più importante èche la Società è un gruppo vero con dei veri obbiettivi, che non si lascia intimidire dalle problematiche delle singole giuocatrici , come fanno alcune Società. Ci tenevamo a precisare questi punti per non dar più adito a considerazioni errate di pseudo giornalisti.

Sempre dalla pagina del gossip le notizie che hanno scatenato la polemica:
20/12/2005
Un'altra bergamasca che passa il confine dell'Oglio. La centrocampista Eva Gaini ex giocatrice dell'Atalanta salta la barricata e dal 2006 vestirà i colori dell'ACF Brescia Femminile. Per fortuna che lo sport cancella queste barricate e vogliamo rassicurare gli irriducibili "bergamaschi/atalantini" che la scelta della Gaini è prettamente sportiva e nulla a che fare con la sua fede atalantina che certamente non rinnega.  Come ACF Brescia Femminile vogliamo dare il benvenuto alla Gaini e auguragli un profiquo campionato denso di soddisfazioni sia per lei che per la nostra squadra. Samantha Arrigoni ha invece chiesto lo svincolo per problemi logistici, in quanto essendo di Parma non riusciva più a conciliare gli impegni degli allenamenti settimanali con i propri. Suo malgrado è stata costretta a chiederci lo svincolo che noi abbiamo concesso e cogliamo l'occasione per ringraziarla per il lavoro sin qui svolto con la nostra squadra. Buona Natala a tutti (ACF Brescia)