PAOLA BRUMANA

di Daniela Curti

Monza 11 gennaio 2003

Si è da poco conclusa la partita di campionato che ha visto la vittoria del Fiammamonza sul Como 2000 per 2 reti ad 1. Paola Brumana ha segnato il gol della speranza per le Lariane, inserendosi con tempismo nella difesa avversaria e fulminando il portiere in uscita con un diagonale imprendibile. Oltre ad aver bene impressionato gli appassionati di calcio femminile, Paola, ventenne attaccante, ha riconquistato la maglia azzurra (la Nazionale Under 21) dopo essere già stata in passato nel giro dell’Under 19. Con umiltà e ambizione farà sicuramente parlare di sé in futuro; conosciamola meglio……

In un momento in cui vanno di moda i discorsi tattici, non si poteva fare a meno di porti una domanda sulla tua posizione in campo: in quale ruolo preferisci giocare?

In Nazionale solitamente gioco seconda punta, nel Como dipende: trequartista, punta, ho fatto persino il centrocampista….qualche volta pur facendo l’attaccante retrocedo un po’ per propormi. Se devo dare il mio parere mi vedo più seconda punta, gioco in quella posizione da una vita!

Anche nel calcio femminile si è sentito parlare di trasferimenti di giocatrici che hanno fatto notizia come quelli dal Bardolino al Foroni; tu giochi nel Como 2000 da sempre, cosa puoi dire di questa società?

Dire che sono affezionata ai miei colori è poco: considero il presidente come il mio secondo padre, sono sempre stata trattata bene. Mi è capitato di essere lì lì per cambiare società ma questo “amore” reciproco mi ha fatto sempre rinviare una decisione in questo senso. Con il Como 2000 ho percorso tutta la strada necessaria per approdare in serie A, a tal proposito ricordo con particolare soddisfazione una partita decisiva, con la Caprievillaralmese, nei playoff di serie B che dovevamo obbligatoriamente vincere. Vincemmo per 6 a 3 e segnai una tripletta che mi riempì di gioia.

A proposito di ricordi, qual è il tuo ricordo calcistico più bello?

Il mio ricordo più bello è un gol segnato nella prima amichevole che ho disputato con la Nazionale Under 19 contro la Germania (vinta per 1 a zero): Carolina (Morace n.d.Dany) mi aveva dato il 9, il numero con il quale aveva vinto tante partite e conquistato tanti successi, e io l’ho ripagata segnando una rete su punizione da posizione molto defilata. Ho tirato….non so neanche io come ho fatto: è stata un’emozione bellissima.

E quello più brutto?

Quando si perde non è mai bello ma il mio ricordo peggiore è la sconfitta della passata stagione contro la Lazio per 13-0: non ho toccato palla e loro continuavano a correre e a segnare come se si fosse ancora sullo zero a zero. Il divario era evidente e non riuscire a far nulla mi faceva particolarmente arrabbiare. Un altro momento difficile è stato sicuramente il periodo di inattività dovuto all’infortunio ai legamenti della caviglia che ho subito quando eravamo in serie B.

Cosa hai imparato dopo il primo anno di serie A?

Sicuramente ora ho più esperienza, vi è proprio una differenza di “passo” tra la serie B e la serie A, per adeguarsi è necessario allenarsi duramente e con impegno: abbiamo aumentato il numero di sedute d’allenamento partendo da 2 alla settimana che facevamo in serie B, alle 3 della scorsa stagione, fino alle 4 quest’anno. In questo girone d’andata abbiamo dimostrato di essere più quadrate in campo rispetto all’anno scorso, stiamo piano piano assorbendo le dritte della nostra allenatrice che è molto brava e ha parecchio da insegnarci. Personalmente ho anche segnato di più, ho già superato la quota gol stagionale raggiunta lo scorso campionato.

Quali sono i tuoi buoni propositi per l’anno nuovo? In cosa vorresti migliorare?

Vorrei andare meglio a scuola (ride) e dare il mio contributo per la conquista della salvezza: è il mio obiettivo. Penso che una giocatrice debba sempre porsi degli obiettivi per poter crescere: vorrei imparare dalla mia allenatrice e dalle mie compagne sia sul piano calcistico che su quello caratteriale e acquisire sempre maggior sicurezza in campo. Se dovessimo arrivare in una posizione di metà classifica sarei ancora più contenta visto che la salvezza l’abbiamo già raggiunta lo scorso anno, ma resto con i piedi per terra e sono pronta, come ho detto prima, a dare il mio contributo.

Che posto occupa il calcio nella tua vita? Saresti disposta a trasferirti o a fare sacrifici per giocare in una grande squadra?

Gioco da una vita, non dico che il calcio viene prima di tutto perchè ci sono tante cose molto più importanti, ma quasi. Senza calcio non sono contenta, lo vedo quando non gioco: ad esempio sabato scorso contro la Lazio ero squalificata e mi mangiavo le mani al solo pensiero di non essere in campo ad aiutare le mie compagne.
Certo che sarei disposta a fare sacrifici e a trasferirmi; giocare in una grande squadra credo sia il sogno di tutte le calciatrici. Attorno a me poi c’è un bel clima e so che mie le compagne sarebbero le prime ad incoraggiarmi ad andare se ci fosse l’occasione, lo vedo quando io e Monica (Carminati n.d.Dany) siamo convocate in Nazionale, a momenti sono loro ad essere più felici di noi! Come dicevo prima, devo molto a questa società e se mi capitasse di andare via vorrei lasciare un buon ricordo, sia come giocatrice sia come persona, per questo motivo sto dando una mano a Simona Mazzoni, mia compagna di squadra, ad allenare le “pulcine”.
Non intendo, tuttavia, farmi distrarre da “voci di mercato”, già in passato ci sono rimasta male per qualche trasferimento non andato a buon fine e il mio atteggiamento in campo ne ha, purtroppo, risentito. Per questo motivo per ora penso solo al Como 2000 e alla salvezza, per il futuro si vedrà a suo tempo.

A questo punto ci sta bene una domanda sul campionato: quali sono le compagini che ti hanno impressionato di più? E le giocatrici? Hai un modello calcistico?

Premetto che rispondo sulla base delle formazioni che ho visto all’opera contro di noi in campionato, dico Foroni e Lazio. La prima era pressochè al completo e mi ha molto impressionato, credo siano più squadra mentre la Lazio è più basata sulle individualità anche se forse, contro di noi, ha patito la mancanza di qualche pedina importante. La Torres, pur essendo nel terzetto di testa, non mi sembra all’altezza delle altre due.
Per quanto riguarda le giocatrici nutro da sempre una grande ammirazione per Federica D’Astolfo: nessuna attualmente protegge palla come lei ed ha la sua stessa sicurezza nel girarsi anche tra le avversarie, è capace di creare gioco in ogni situazione. Per quanto riguarda il mio ruolo, quindi seconda punta, apprezzo Rita Guarino che è veloce ma anche tecnica.

Arriviamo a parlare di Nazionale, come trovi l’ambiente della Nazionale Under 21? Ti sei trovata bene con le compagne? Pensi che potrete togliervi qualche soddisfazione nelle competizioni a cui prenderete parte?

Mi sono sempre trovata bene in Nazionale, forse anche per il mio carattere estroverso. Molte delle compagne già le conoscevo dall’under 19 e quindi sono stata facilitata. Siamo un gruppo interessante, in Luglio dovremo disputare un torneo in Scandinavia, credo che molto dipenderà dalla scelta o meno di includere tra le convocate quelle ragazze che già sono state in Nazionale maggiore: mi riferisco ad esempio ad Elisa Camporese o a Giulia Perelli. In caso di decisione in questo senso credo che potremo avere delle possibilità per ben figurare. Non sarà sicuramente facile perché le squadre straniere sono toste e poi c’è anche il problema di mantenere la forma fisica fino all’estate perché il campionato terminerà molto prima.

Abbiamo trattato molti argomenti, ma un’ultima cosa mi incuriosisce: quali sono i tuoi sogni calcistici?

Tutti hanno dei sogni, il mio è innanzitutto quello di giocare in una squadra forte, che lotti per obiettivi importanti, anche per crescere a livello personale e imparare da compagne che sono abituate a giocare a grandi livelli. Poi, ovviamente, mi piacerebbe approdare in Nazionale maggiore, essendo giovane il tempo gioca dalla mia parte, poi starà a me farmi vedere e farmi trovare pronta, se ci sarà l’occasione, al momento giusto.