VERONICA BRUTTI

di Noemi Diamantini

Formisano, Boni e adesso Brutti, riparte da questa giovane promessa la grande tradizione dei numeri 10 della squadra giallo- blù. Quindi “Boni” o cattivi, belli o “Brutti”il Bardolino avrà sempre nelle sue scuderie,  generazione dopo generazione, quelle giocatrici capaci di illuminarne l’azione con colpi fuori dal comune. La giovane fantasista,  proprio come fa nelle difese avversarie, si è destreggiata con una disarmante facilità tra le nostre domande puntellando le sue risposte con spunti  fantasiosi  che sono propri del suo dna..

Sulle spalle porti un numero un po’ pesante, il 10 che fu di Valentina Boni indiscussa stella da queste parti e altrove. Oltre al suo numero hai ereditato dal punto di vista tattico anche il suo posto, come vivi questo passaggio di consegne?
Molto spesso mi paragonano a Valentina per il mio modo di comportarmi e di giocare. Lei è per me una tra le mie amiche più importanti. Quando ho iniziato a giocare in serie A, lei mi consigliò il numero 14 (lo usava nei primi anni al Bardolino) e quest’anno, sempre con  il suo “permesso” ho preso il numero 10. Credo che sia azzardato considerarmi come la sua “erede”,  perché lei è unica e io ho ancora tanto da imparare. Spero comunque di non deludere nessuno.
Facevi parte della rappresentativa veneta under 14 che vinse il Torneo delle regioni nel  2000-2001? Se chiudi gli occhi che immagine ti si materializza di quel momento?
Sì, ho vinto il Torneo delle Regioni e ogni tanto ripenso a quella finale  rivivendone ogni momento. In particolare mi ricordo la lunga corsa verso il dischetto del rigore dopo l’ultimo gol e la mia prima intervista, a fine partita, ad una radio locale. E’ stata una bellissima esperienza!
 La tua carriera  iniziò quindi nel migliore dei modi: con un successo. Adesso nei tuoi sogni quale trofeo speri di avere tra le mani in futuro?
Sinceramente non ho mai pensato ad un trofeo in particolare. Adesso come adesso, mi verrebbe da dire il torneo Primavera. L’anno scorso siamo arrivate ad una passo dalla finale e quest’anno il mio più grande desiderio è riuscire a vincerlo.
Anche il tuo esordio è stato fulminante nella stagione 2001-2002 due presenze e un gol (all’esordio contro l’oristano 22°) mica male per una ragazzina di 14 anni. Ti va di raccontarci quel gol?
Ero entrata da poco: Valentina Boni prese la traversa su punizione, poi ci fu un tiro cross in area e io misi la palla in porta in scivolata.  E’ stato un momento indimenticabile, non ci credevo, fui sommersa dagli abbracci delle mie compagne mentre io non sapevo più da che parte guardare e avrei voluto sprofondare per terra dalla vergogna, ma non chiedermi perché..
Questa sarà una stagione molto importante per te, avrai molte occasioni per metterti in mostra. Pensi che sarà l’anno giusto per passare dallo status di promessa a quello di certezza per la tua squadra? Ti senti pronta?
Mi sento ancora molto giovane ed inesperta per essere considerata un punto fermo per la mia squadra. Ho ancora molto da imparare e per ora il mio obiettivo primario è il divertimento, sempre guidato dall’impegno e dalla voglia di crescere.
Con che “armi” punti di sfondare in seria A? Qual è la tua caratteristica che pensi possa fare la differenza?
No saprei, mi considero abbastanza tecnica e dotata di un tiro potente. Devo gestire queste mie qualità per poi utilizzarle in campo nel migliore dei modi.
Chi è la persona che giudichi fino ad adesso determinante per la tua crescita calcistica? E chi vedi come tua guida ideale in prospettiva futura?
Anna Mega penso sia colei che mi abbia insegnato più di tutti fino ad adesso. Mi ha cresciuta sotto il profilo calcistico e di vita, senza togliere nulla a tutti gli allenatori che mi hanno seguita fino ad adesso. Ma la persona che ritengo che sia la più importante per me è Antonella Formisano, mio modello calcistico e mia ex compagna di squadra che adesso gioca nel Bergamo. Mi è stata vicina dal mio primo allenamento con la prima squadra e spero che lo sarà anche in futuro.
Il Bardolino si può definire una squadra camaleonte, cioè capace di cambiare  pelle vendendo  le migliori, ma  riuscendo comunque a raggiungere ottimi risultati affidandosi a ragazzine promettenti, che a sua volta diventeranno le migliori e che poi faranno spazio ad altre giovani in gamba. Pensi che questo meccanismo perfetto potrà contraddistinguervi anche quest’anno nonostante l’avvio un po’ in sordina?
Io spero che accada. Ritengo questo un anno di transizione perché nella nostra squadra sono cambiate tante cose e come spesso accade, bisogna avere il tempo per abituarsi ai cambiamenti.
Di recente c’è stato un grande e gradito ritorno in casa gialloblù : Maria Ilaria Pasqui. Quanto pensi che potrà essere importante il suo apporto alla squadra? Com’è la tua intesa con lei sul rettangolo di gioco?
Ilaria è un’ottima giocatrice e compagna di reparto, capace di trascinare la squadra a suon di gol. Sono davvero felice che sia ritornata, anche perché con lei mi trovo proprio bene e giocando al suo fianco tutto diventa più semplice. Già nella sua prima partita di campionato con la maglia giallo-blu si è dimostrata indispensabile, con un gol e assist degni di applausi.
Qual è la prima cosa che hai fatto o pensato quando hai ricevuto la prima convocazione per la nazionale azzurra under 19?
Mi ricordo che ero in Sicilia con la mia squadra perché giocavamo la Italy Women’s Cup. Ero in camera ed Anna Mega bussò alla porta e mi portò la convocazione. Mi sembrava impossibile, credevo che ci fosse stato un errore. Dopo che Anna uscì dalla mia stanza, telefonai a mia mamma e le dissi: “Domenica non torno a casa, devo andare in Norvegia con la Nazionale”. Penso che le sia saltato il cuore in gola.
E quando hai fatto il tuo ingresso  in campo cos’hai provato?
Non capivo più niente. Continuavo a ripetermi cosa ci facessi io lì con quella maglia addosso, credevo di sognare. Il cuore mi batteva a mille e le gambe mi tremavano (pensa che sono andata a sbattere anche con la testa contro la panchina prima di entrare), ma ero infinitamente felice.
I recenti problemi finanziari hanno avvicinato due mondi apparentemente distanti come il calcio femminile e quello maschile. Rappresentando tu, data la giovane età, insieme ad altre coetanee il futuro del movimento, come lo desidereresti? In qualche modo vorresti che seguisse le orme di quello maschile o vorresti che se ne distaccasse completamente cercando soluzioni diverse per emergere?
Io vorrei un calcio che diverta e che faccia sognare, un calcio basato sui sogni e sulla fantasia.
Riporto alcune parole dette da Roberto Baggio e che si sposano perfettamente con le mie idee: “Il calcio che vorrei sarebbe proprio quello della poesia, genuinità, istinto naturale. Uno sport per adulti che hanno ancora la testa da bambini, i sogni dell’infanzia, la voglia di divertire e di divertirsi”.  Dal calcio maschile porterei a quello femminile gli stadi pieni di gente, dove i cori dei tifosi fanno venire la pelle d’oca e la professionalità ma soprattutto è la prima cosa che invidio di
più. Invece, ciò che non mi piace, sono tutti gli accordi sottobanco che ci sono, lo sperpero di denaro, le strane medicine che prendono i calciatori e la violenza dentro e fuori gli stadi.
Invece il calcio maschile cosa dovrebbe trarre di positivo da quello femminile?
L’esempio che il nostro calcio deve dare a quello maschile è quello della non violenza e soprattutto dell’umiltà e della passione vera e pura che ti spinge ad andare avanti nonostante mille difficoltà.
C’è una tua coetanea che apprezzi per il suo modo di giocare e che voteresti per il nostro sondaggio?
Mi piace molto Daniela Stracchi del Fiammamonza, ma voto per la mia compagna di squadra Giorgia Motta. Negli ultimi anni ha fatto un grande miglioramento ed adesso è un punto fermo della nostra squadra. Merita sicuramente maggiore attenzione.



Ringrazio moltissimo Fabio degli Original Supportes per la collaborazione.

Veronica Brutti, la scheda

Attaccante, cresciuta nel Bardolino
1,60 m  54 kg
Verona, 11/09/1987
Nazionale under 19:
Presenze: 1 Reti: -
Stagione        Squadra         Serie   Pres.   Gol
2001-2002       Bardolino       A       2       1
2002-2003       Bardolino       A       8       1
2003-2004       Bardolino       A