CHIARA CACCIATORI
Castelfranco di Sotto, 15 settembre 2001
Anche La Piazza di Castelfranco di Sotto ha vissuto la sua prima
volta in serie A. Perdere con la Lazio per 4-0 non ha per niente disturbato
la gioia e l'emozione (soprattutto dei dirigenti), nè sembra aver
turbato il buon umore delle ragazze. Scambiamo quattro chiacchere con la
capitana Chiara Cacciatori, ragazza dotata di un sorriso luminoso e di
un insolito pudore: mi proibisce, con immensa simpatia ma con altrettanta
fermezza, l'uso del registratore e persino di carta e penna, gli strumenti
"professionali" l'avrebbero messa in imbarazzo. Non vuole concedermi un'intervista
ma solo uno "scambio di opinioni".
- Come hai vissuto questa prima volta in serie A? nell'ambiente
c'era molta emozione.
- Veramente, almeno per la maggioranza di noi ragazze, questa è
stata una partita normale, molte di noi hanno già giocato in serie
A in varie squadre, io col Carrara e l'Agliana. Forse l'emozione era più
forte fra i nostri dirigenti che non nella squadra. Chiedi a loro.... (indicando
il mister Pistolesi impegnato nelle "faccende" del dopo partita, lei cerca
subito una via di fuga ma io non la lascio andare, ndr)
- Noi di Calcio Donne Net preferiamo rivolgerci alle ragazze e soprattutto
dare voce alle ragazze, in te poi io vedo un personaggio tipico del calcio
femminile, ci pensavo ieri quando siamo andati insieme a Roma (alla
presentazione dei campionati, ci eravamo aggregati alla Piazza)...
- Io sono un personaggio tipico? in che senso?
- Tu sei una ragazza molto carina....(lei fa un'espressione
MOLTO preoccupata)...ma non temere, non voglio blandirti, c'è
un ragionamento: ho visto molto spesso, in diverse squadre, che le calciatrici
più carine vengono sempre in qualche modo usate per questioni legate
all'immagine: fotografie sui giornali, apparizioni sulle TV locali etc.
Ho pensato che qualcosa del genere stesse succedendo anche a te.
- No, sicuramente no, non mi sento affatto in questa situazione, ieri
sono venuta a Roma in qualità di capitano, anche l'anno scorso ho
fatto il capitano in diverse occasioni. E poi nella nostra squadra ci sono
tante belle ragazze, quindi, anche volendo fare qualcosa del genere che
descrivi ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta.
- Il discorso che mi interessava approfondire era comunque questo:
le stesse società a volte lottano contro i pregiudizi rimanendone
in qualche modo schiave, queste "selezioni interne" in base all'avvenenza
mi sono sempre sembrate avvilenti per le altre e comunque sbagliate anche
sul piano strategico.
- Sì, su questo hai ragione, ma ti assicuro che non è
affatto il mio caso o quello di questa società. Magari a volte ci
capita di scherzare, confrontandoci con le nostre avversarie anche sul
piano dell'avvenenza, ma si tratta solo di giochi e di scherzi, sappiamo
bene che quello che conta è la prestazione sportiva.
- Hai mai avuto paura di perdere femminilità e grazia a causa
della tua attività sportiva? magari anche solo una piccola voce
interiore che in qualche modo hai soffocato...
- No, assolutamente, questo tipo di problemi se li può porre
solo chi sta al di fuori, chi non conosce l'ambiente, io non ho mai avuto
timori o dubbi di questo tipo. Giocare a calcio è una cosa che mi
piace fare e che ho sempre fatto con passione e l'attività fisica
non può che fare bene al proprio corpo. Mi diverto anche quando
i ragazzi mi vedono con la tuta e la borsa e mi chiedono se gioco a pallavolo...(qui
probabilmente Chiara voleva scherzare sul proprio cognome, ndr)
- Ti ringrazio per questa non-intervista che mi hai concesso, ora
però dovrò trascrivere tutto a memoria, speriamo bene...
- Così se mi farai dire qualcosa di male la colpa sarà
tutta tua.
- Brava Chiara, io volevo parlare delle calciatrici belle e invece
avrei dovuto concentrarmi di più sulle calciatrici furbe....
foto di Maurizio Borsari