La presidente Levati ha definito “non appetibile” ai mass media il settore femminile.Attraverso la sua immagine, non sarebbe possibile creare qualcosa di forte in un contesto televisivo importante?
“Secondo me, le calciatrici attuali non hanno bisogno di me.Occorre fare una programmazione e una politica atta a far migliorare la qualità del gioco ed in Italia ci sono ragazze adatte a questo. Basta indirizzarle in un certo modo, farle allenare di giorno in strutture adeguate, risolvendo i gravosi problemi di orario e comunque insistere nel migliorare la qualità del gioco che, a mio avviso, già c’è.Con qualche accorgimento il calcio femminile sarà vendibile a qualsiasi livello, nazionale ed internazionale”.
Per migliorare, ci sono state proposte intelligenti come propagandare il calcio nelle scuole …
“Io dico di andare a vedere una partita di calcio femminile.Le ragazze non sono allenate bene perché, purtroppo, gli allenatori prendono le ragazze dopo 8 ore di lavoro e le trovano quindi, di sera, e a volte ci sono alcune società che non hanno neanche un preparatore atletico quando ormai anche i ragazzini di 12 anni lo hanno già.Occorre migliorare questo aspetto e solo allora il prodotto sarà vendibile”.
Una manifestazione in Campania bellissima e ben riuscita. Come vede il calcio femminile in questa regione?
“Della Campania ho un ricordo bellissimo, quando fu scelta Castellamare di Stabia quale sede di un importantissimo incontro di qualificazione contro la Svezia, allora imbattibile, noi ci riuscimmo proprio grazie al pubblico campano che ci aiutò e ci sostenne per tutto l’incontro. Effettivamente, il calcio campano è sceso poiché si è passato negli anni da tre a nessuna squadra in serie A ed ho notato che molte ragazze preferiscono il calcio a 5.Ci vorrebbero riforme istituzionali, incentivando il settore, dando stimoli nuovi alle ragazze.Ad esempio, secondo me, non ci dovrebbero essere solo la Nazionale A e Nazionale U. 18, ma creare almeno altre tre nazionali di serie B una per gruppo proprio per stimolare le ragazze che sempre più si stanno dirigendo verso il calcio a cinque”.
Chi è la Morace del futuro?
“Secondo me, anche nel calcio maschile ognuno ha la sua personalità che poi riflette in campo. Anche quando giocavo ed in tempi non sospetti ho sempre detto che Patrizia Panico era quella che più mi assomigliava poi, ognuno fa storia a sé.Io auguro a Patrizia una carriera ed un futuro molto migliore del mio. Intendo con ciò, che a differenza mia, i suoi traguardi siano a pari dignità con quelli maschili, cosa che a me è stata sempre negata”.
E il futuro della Morace è da allenatrice o opinionista?
“Tendenzialmente tutte e due. Ho ricevuto molte proposte che vaglierò, ma non intendo spostarmi da Roma, augurandomi di fare tutte e due le cose”.