LEONARDO DONELLA

...FA IL PUNTO SUL CAMPIONATO DI SERIE A

di Gianpy – redazione calciodonne.net

Dopo undici giornate di campionato (a due dal termine del girone di andata), prima del fatidico giro di boa, fotografiamo con l’allenatore del Foroni Verona la situazione delle forze in campo, svisceriamo con lui i segreti del successo della sua squadra, le potenzialità delle singole formazioni, come hanno disputato fino ad oggi la loro stagione sportiva.
Da un primo colpo d’occhio dato alla classifica, si evince che, a differenza dello scorso anno, il campionato si divide attualmente in quattro grandi blocchi: la capolista da sola, un gruppo di "teste di serie" composto da tre squadre, una situazione centrale che vede due squadre distaccate l’una dall’altra da un solo punto e infine la coda che sino ad oggi è composta da ben sette formazioni che faticano a stare in posizioni di rispetto.
Un brivido di apprensione, percepito sia dalla Divisione, sia dei tifosi,  sta percorrendo questo campionato dal suo inizio e lo sta caratterizzando in modo negativo: le società, quasi tutte per la verità, non godono di buona salute economica. Alcune, le più grandi e famose, sono proprio in panne, rischiando quasi ogni mese la crisi societaria. Lazio e Foroni ne sono portabandiera. Una situazione che ogni giorno si evolve positivamente ma a piccoli passi. Le calciatrici, alcune delle quali non percepiscono stipendi da mesi, hanno assicurato fedeltà alla propria maglia ed ai propri doveri sportivi, scongiurando così una possibile crisi di tutto il campionato, con ripercussioni anche sulle serie minori.
Ma per adesso occupiamoci di calcio giocato, il punto di vista è notevole: Leonardo Donella, 52 anni, siede sulla panchina del Foroni ormai da 8 e la sua competenza è fuori discussione.

Leo, ti tocca parlare subito della tua squadra, ancora una volta capolista inafferrabile, visti i sette punti di distacco dalla Torres. Ma ci sveli il segreto di questa formazione?
Dobbiamo tornare indietro di sei o sette mesi quando con la squadra ci siamo chiusi negli spogliatoi, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo parlato chiaro, ognuno interpretando i propri ruoli. Vista la precaria situazione economica, che poi è generalizzata, abbiamo deciso di liberalizzare i "cartellini" di quelle ragazze che per varie motivazioni, anche personali, volevano lasciare il Foroni. Con le calciatrici titolari rimaste abbiamo scommesso su traguardi ambiziosi, con quelle che siedevano in panchina, abbiamo dato loro una grande opportunità di crescita e di soffrire insieme a tutti noi per raggiungere di nuovo gli stessi risultati. Eccoci qua...siamo undici contate. Stiamo aspettando con trepidazione il rientro del nostro più grande affare, Giulia Perelli, che dovrebbe fare il suo ingresso in campo a gennaio. Non nascondo che ad ogni partita tremo all’idea di qualche infortunio, ma penso che le motivazioni e la volontà di giocare sempre al massimo faccia mantenere sempre alta la concentrazione sulla palla, così da essere sempre in anticipo sull’avversaria, allontanando lo spettro di un incidente.

La scorsa stagione avete vinto il campionato e la Supercoppa con una squadra composta per dieci undicesimi da fuoriclasse, quasi tutte nazionali. Facile vincere così! Quest’anno però metà Foroni è formata da giovanissime, eppure siete ancora lì in cima...come hai fatto?
Il calcio è fatto di  motivazioni, equilibrio, testa e personalità. Questo mix di fattori è intrinseco ad ogni calciatrice del Foroni. Esula dal trattamento economico che è sì importante, ma che è stato messo da tutte in secondo piano. Ed è proprio questo paradosso la chiave del successo della mia squadra: abbiamo tratto energia vitale proprio da questa oggettiva difficoltà che sta subendo la squadra. E le giovanissime stanno dando prova  che sono fatte per il Foroni ed esso per loro. Spesso le sofferenze, rafforzano!

Pensi che riusciranno le ragazze a tenere il passo fino alla fine?  Parlo per le meno esperte, quelle con meno resistenza ed abitudine allo stress...
Io sono convinto di sì! Conosco il gruppo ed in caso di difficoltà a tenere il passo, le giovani  saranno supportate dalle più esperte, anche psicologicamente. E’un ottimo legame quello che le unisce. L’importante è parlare tra di noi, non arrabbiarsi mai ma trovare tutte le risposte alle problematiche tattiche o tecniche che possono nascere.

La Torres è a "-7": un freddo cane! Eppure la formazione sarda si è rinforzata rispetto lo scorso anno. La coppia Guarino-Pedersen è formidabile ed il neo acquisto Tona sta dimostrando di essere una grande difensore. Il centrocampo mi è parso solido. Qual’è il tuo giudizio su questa squadra?
E’ una squadra completa, costruita e pensata ancora dieci anni fa. Lavora in un ambiente ideale. Si allena di giorno, in un clima relativamente tiepido e rilassante. Ha un allenatore che io stimo moltissimo.E’ quasi perfetta. Probabilmente le manca quel qualcosa che potrà avere il prossimo anno, quando i nuovi acquisti si saranno integrati; quel qualcosa che abbiamo noi quest’anno. Questa è la differenza che noto tra noi e la Torres.

Seguono Milan e Lazio. Ti aspettavi la milanese così in alto?
Bè, dopo l’inizio stentato ora sta raggranellando dei punti...Però è una squadra disomogenea. Non l’ho trovata “una squadra”. La mia sensazione è che ha un bel gruppo, un bel nome e questo in certi frangenti aiuta, ma che non sia ancora all’altezza delle “grandi”.

Ma la Lazio non te l’aspettavi così in basso a "-9"? Ha inciso più un problema di spogliatoio, economico o di organico?
Premetto, senza falsa presunzione, che se la Lazio è così indietro dipende anche da noi! Vincendo tutte le partite l’abbiamo relegata a "-9", però ricordiamoci che già solo battendola nello scontro diretto avremmo avuto un bel vantaggio. Siamo noi che quest’anno siamo troppo esagerati! Obiettivamente, da quello che so, ha delle difficoltà economiche. Poi trapela che l’ambiente Lazio sia difficile da gestire, sopratutto lo spogliatoio. Però è una delle squadre più temibili. E’ una di quelle che si è rinforzata di più ad inizio stagione. Ma, torno a ripetermi, in campo ci si va con la testa e con il cuore...le gambe seguono, come i problemi esterni alla partita.

E’ di recente notizia l’esonero di Nino Nosdeo, l’allenatore della Lazio. Mai come quest’anno, in un così breve periodo, c’è stata un’alternanza di “mister “che hanno lasciato le panchine improvvisamente. Ma è sempre colpa vostra?
E’ il solito discorso. E’ più semplice cambiarne uno che undici! Nel caso specifico, ho sentito Nino proprio ieri e gli ho rivolto tutta la mia solidarietà. E’ un’altra persona che stimo molto. Penso che la Lazio abbia ammesso i propri limiti. Nino è una della poche persone nel calcio femminile precise, pulite (nel senso di sincere, n.d.Gianpy), professionali e privarsi di una persona del genere per loro penso sia stato un autogol.

Pensi che la Lazio potrà ancora tornare ad essere tra le protagoniste del campionato o i giochi sono fatti?
Io aspetto la reazione della squadra a queste sue disavventure. Nel giro di un mese, a fine gennaio, si potrà già delineare il futuro del campionato che, se la nostra performance continuerà con gli abbrivi attuali si potrà già archiviare con la nostra vittoria. Altrimenti sia la Lazio che la Torres si potranno rimettere in gioco. Ripeto, a fine gennaio...

Seguono Bergamo e Vallassinese che non hai ancora incontrato. Quale delle due ti ha maggiormente impressionato? Per quali motivi?
Come dici tu devo ancora giocarci contro, quest’anno, quindi ho solo notizie di rimbalzo. Il Bergamo ha costruito una squadra con la mentalità giusta per prepararsi ad una prossima stagione da protagonista, quando le ragazze saranno più amalgamate, con un’esperienza maggiore. E questo fa onore alla Società. Della Vallassinese non ho notizie. Aspetto sabato 20. Poi mi farò un’idea.

Seguono una pletora di squadre (Fiammamonza, Agliana, Bardolino, Como, Tavagnacco,Torino e Reggiana) tra le quali spiccano due nomi che non dovrebbero essere lì. Sai a chi mi sto riferendo... quali le cause di questo loro brutto campionato, secondo te?
Difficile parlare da fuori...Per il Bardolino penso sia un anno di transizione. Probabilmente, cambiando allenatore, sostituendo mezza squadra ha cambiato anche filosofia e modulo di gioco e sta pagando lo scotto del cambiamento. Bucci è famoso nel maschile ma nel femminile è tutta un’altra storia. Occorre qualche conoscenza in più di questo mondo, anche a livello psicologico. Mi spiace averlo battuto così pesantemente...avrei preferito sconfiggere una squadra più forte in tutti i sensi!
Anche nella Fiammamonza c’è una situazione analoga e penso di dover dire le stesse cose dette precedentemente.
Per ciò che concerne le altre squadre me le aspettavo esattamente dove sono.

Se ti affidassero una squadra non così competitiva come il Foroni, da metà classifica, ad esempio e ti proponessero la “mission” di portarla al vertice, come agiresti? Hai una ricetta che può essere applicata a chiunque?
“In primis” occorre una Società che pensi positivo. Una società che miri al vertice per restarci. Occorre poi scegliere pochi addetti ma qualificati, che abbiano chiaro ciò che significhi lavorare nel femminile: pochi soldi, volontariato, disponibilità massima, rimettersi in discussione spesso. Poi mettersi a selezionare calciatrici che siano giovani, autoctone, che abbiano la mentalità giusta per progredire professionalmente e vincere. Penso che gli ingredienti base di questa ricetta contribuiscano alla buona riuscita della torta. Poi si può guarnire anche con calciatrici già affermate professionalmente o con quant’altro renda la ricetta “unica”, ma la base resta quella...!

Concludendo, ti pongo ancora due domande a bruciapelo: è ancora così appassionante questo campionato o la tua squadra lo ha già reso scontato? Mi dai un pronostico sulle prime tre per l’otto maggio?
Cominciamo dal pronostico...Io ho l’abitudine di non nascondermi...Foroni, Torres, Lazio. Penso che siano le tre concorrenti al titolo finale. Purtroppo sono quasi scontate, perchè mancano “competitors” di pari grado. A meno che non succeda qualcosa di imprevedibile, ma non penso.
Rispondendo alla prima domanda, penso che sia ancora entusiasmante e appassionato. Io sono nato per vincere, in tutti i campi. A volte le vittorie passano attraverso le sconfitte, attraverso bocconi amari ed è questo che non ti fa mai mollare la presa, che ti invoglia a riprovarci ogni volta per ottenere il successo finale. Quest’anno vogliamo rivincere il campionato per riproporci nella Womens Uefa Cup e riprenderci quello che abbiamo perso così beffardamente in Russia. Ancora più tosti, ancora più duri! Per dimostrare che il calcio non c’entra niente con i soldi, non c’entra niente con i calcoli ma solo con le forze che scendono in campo. Noi abbiamo qualità tecniche e umane per vincere sia il titolo italiano che europeo.

Un augurio di Buon Natale e Buon 2004 a tutte le squadre del campionato di serie A!