Stefano Pellegrini,

conversazione con il segretario del Pisa, anima della dirigenza nerazzurra

Rivalta, 23 maggio 1998

Manca circa un'ora all'inizio di Cascine Vica - Pisa, scontro tra due delle tre potenze della serie A 97/98. Per il Pisa la classifica è già decisa, per la squadra piemontese invece i tre punti saranno importanti per tenere il passo del Modena. I pensieri e i discorsi del pre-partita sono pero` altri: le due dirigenze parlano a lungo, c'è parecchia insoddisfazione nei confronti della gestione federale del calcio femminile.
In effetti le proteste e i malumori si trascinano fin dall'inizio, fin da una Coppa Italia organizzata male e dalla esagerata protesta di alcune società come appunto Pisa e Cascine Vica, fin dalle squalifiche della Super Coppa che prima si devono scontare in campionato, poi non si scontano in campionato, poi invece si scontano in campionato. Si arriva infine a fine stagione ad impedire una partita per una questione più che altro burocratica; si disputa un torneo delle regioni quasi di nascosto e si fanno giocare le squadre giovanili un mercoledì di maggio, infischiandosene delle giovani calciatrici che vanno a scuola.
C'è dunque aria di burrasca nel mondo del calcio femminile italiano anche perchè, probabilmente, dalla presidenza di Natalina Levati, le società si aspettavano qualcosa di diverso da ciò che è stato fino ad ora.
Ne parlo con Stefano Pellegrini, da sempre segretario del Pisa, anima della dirigenza nerazzurra e, con l'arrivo del Pisa in serie A, attivo anche a livello federale, con alcuni lavori in commissioni speciali, come quella per la ristrutturazione dei campionati.

Pare che ci sia aria di burrasca in federazione........
In un certo senso... diciamo che le società hanno delle esigenze ma che a questo la presidenza non risponde, pensiamo al caso della Coppa Italia, pensiamo al pasticcio delle squalifiche della Super Coppa, il pasticcio evitabilissimo del rateo non pagato dal Segrate. La presidentessa Levati sembra preoccuparsi solo di restaurare la vecchia 99 bis (pagamento dei premi preparazione per i vincoli quadriennali, ndr) con tutti i problemi che ne conseguirebbero, dato che questa norma non c'è più da un anno e non potrà essere certo retroattiva... in quel caso sarebbe davvero un gran pasticcio; molte squadre hanno già operato sul mercato tranquillamente e il ritorno della 99 bis creerebbe grossi problemi.

L'attuale Presidenza non sembra soddisfare molte società: quali sono stati i suoi errori ?
Più che di errori bisognerebbe dire che non ha fatto niente. Niente. A parte il tentativo di ripristinare la 99 bis in questo anno non si è visto nessun cambiamento. L'unica novità è stata la nomina di Vatta ma sappiamo bene che è arrivata dall'alto (pare che sia stata voluta da Nizzola in persona, ndr). Per il resto proprio niente: dovevano arrivare dei contributi che non sono arrivati; non si è fatta giocare una partita perchè il Segrate non aveva pagato una rata dell'iscrizione ma non era assolutamente necessario: la FIGC poteva riprendersi quei soldi in mille modi, visto che il Segrate aveva il conto in attivo, e poi c'è la fidejussione, per non parlare dei contributi a fine anno...

Invece è stata scelta questa strada che ha danneggiato l'immagine del calcio femminile...
E parlando di immagine e propaganda, io, insieme ad altri, avevo presentato un progetto per una trasmissione televisiva a livello nazionale, una specie di Domenica Sportiva al femminile, con riflessi filmati di tutte le partite di serie A, con una spesa prevista di 300 milioni da coprire con uno o più sponsor, avevamo già due o tre ditte in Toscana interessate, avevamo già il conduttore (presumibilmente Claudio Sottili, ndr); questo progetto fu approvato ma poi non è stato mai attuato perchè chi se ne doveva occupare doveva pensare anche alle celebrazioni della FIGC...

Ma il progetto non può andare avanti al di fuori della FIGC e della Divisione Calcio Femminile ?
Sì, ma è più difficile perchè dobbiamo riunire tutte le società e metterle d'accordo, è un lavoro abbastanza difficile senza il supporto federale ma si può fare, anzi, probabilmente si farà. In effetti quello che occorrerebbe è una lega femminile e non una divisione della lega dilettanti; significherebbe una ripartizione più giusta dei soldi e risolverebbe tutti i problemi. Comunque questo è difficile da attuare indipendentemente dalla presidenza della divisione, è chiaro che le leghe non hanno nessuna intenzione di rinunciare a diversi miliardi per il calcio femminile o il calcio a 5. Così come è molto difficile pensare ad una partita in schedina: toglierebbe il posto ad un'altra partita della Lega Dilettanti con tutte le ripercussioni, economiche, del caso.
La Divisione Calcio Femminile, così come è organizzata non può fare quasi niente ed un presidente dovrebbe farsi sentire su questo: non c'è collegamento diretto coi comitati regionali, si parla tanto di giovanile ma le giovani calciatrici poi finiscono come tesserate del Settore Giovanile e Scolastico, al di fuori della divisione...

Ma non c'è proprio possibilità di dialogo fra società e presidenza ?
Ormai occorre qualcosa in più del dialogo, occorono fatti e questi non ci sono. Nella prossima riunione abbiamo intenzione di proporre una mozione di sfiducia nei confronti della presidenza, sappiamo che qualcuno e` intenzionato a seguirci, vedremo come andranno le cose. A questo punto tanto vale fare due mesi di commissariamento e una nuova elezione.

C'è davvero aria di burrasca nel calcio femminile italiano: quello che traspare è fondamentalmente un problema di comunicazione: le società non riescono a confrontarsi con una presidenza che, paradossalmente è loro stessa espressione. E' evidente che le società si aspettavano qualcosa di diverso, va però anche detto che Natalina Levati fu eletta nel maggio 97 e quindi è in carica da poco più di un anno, troppo poco per dare giudizi drastici e le società erano già in subbuglio ad agosto (caso Coppa Italia). Il malcontento, a torto o a ragione che sia, è comunque qualcosa contro cui la presidentessa dovrà in un modo o nell'altro fare i conti.