ITALIA - RUSSIA 1-3

La nazionale delude ancora, la Russia vince nettamente a Siena

Siena, 10 ottobre 2001
La cosa strana di questi mesi è che fino al fischio iniziale di Italia - Francia degli Europei di giugno in Germania, tutto sembrava andare nel migliore dei modi. È vero che la rappresentativa under 18 era già stata eliminata dal proprio torneo di categoria, ma la nazionale maggiore dava l'impressione di essere in gran forma e di farci sognare. Poi contro la Francia successe quello che successe e da allora l'Italia ha collezionato tre sconfitte consecutive in altrettanti incontri ufficiali.
Ci saranno sicuramente spiegazioni tecniche: il periodo dell'anno e il diverso grado di preparazione fra le varie nazionali; il fatto che la Russia abbia un'organizzazione più capillare, con svariate rappresentative. Pare che la stessa preparazione atletica curata dalla nazionale sia stata messa in discussione. Per tutte queste cose rimandiamo alla trascrizione della conferenza stampa di Carolina Morace, dopo la partita con la Russia.
Qui ci limitiamo a fare solo un'osservazione: quanto nervosismo!
Si capisce che la partita della nazionale sia una cosa seria, e si capisce che l'importanza dell'impegno possa indurre anche nei più esperti dirigenti una certa emozione: ma a vedere l'arrivo del gruppo della nostra nazionale, da un po' di tempo a questa parte, ci si rende conto che, con tutta la comprensione del caso, il nervosismo è davvero eccessivo: tecnici e accompagnatori scorbutici e sempre sulla difensiva, un su e giù frenetico per il trasporto di materiale (che forse se fosse fatto con più calma sarebbe anche più veloce e preciso), un atteggiamento quasi sempre ostile nei confronti di pubblico, giornalisti e fotografi. Una nazionale che, per colpa dell'atteggiamento di certi dirigenti, oltre a non essere brava, finisce anche con l'essere antipatica.

L'Italia scesa in campo a Siena

Il pubblico

A Siena il pubblico c'era: forse 800-900 magari anche 1000 persone nel finale. La delegata della Toscana, Luciana Saturni aveva lanciato un appello ai presidenti delle società toscane: venite con le ragazze in tuta e con gli striscioni. Di striscioni ce n'erano solo tre: Livorno, Siena Nord e S.Pierino. Le ragazzine livornesi si sono pure distinte per un tifo continuo e generoso. Solo sull'1-3 i loro cori si sono comprensibilmente affievoliti. Ma in tribuna d'onore c'era anche un folto gruppo di delegati regionali, sempre invitati (o sarebbe più giusto dire convocati) da Luciana Saturni. E poi il calcio femminile toscano era rappresentato quasi al completo, insomma il sostegno alla nazionale da parte della base c'era. E il sostegno non è mancato neanche quando l'Italia era in svantaggio, le bimbe livornesi e non solo loro hanno sempre fatto il tifo "per" e mai "contro".

Elisa Camporese: esordio amaro

La partita

Se dalla antipatia dello staff azzurro possiamo salvare le calciatrici, non altrettanto possiamo dire delle russe che per motivi inspiegabili (superstizione?) rifiutano la foto di gruppo, o almeno così fa il portiere Petko a nome della compagne, con un gesto inequivocabile quanto irritante. Bisognava dargliene 5 anche solo per quel motivo e invece...
L'Italia inizia in avanti, si dirà dopo che la prima mezz'ora è stato il miglior momento. In realtà Petko deve soltanto limitarsi a guardare i palloni che finiscono fuori o sopra la traversa e il movimento per lei più faticoso della giornata rimarrà il gesto di rifiuto alla foto di gruppo. La Guarino è troppo sola e comunque sbaglia troppo, a centrocampo le palle sono tutte russe, le avversarie non attaccano molto ma quando lo fanno la difesa italiana fa molta fatica. Verso la mezz'ora un'azione personale della Bosikova porta in vantaggio le ospiti. Ma non vuol dire niente: vinceremo noi, almeno così pensa le gente sugli spalti che continua a tifare senza timore.
Il pareggio arriva al 13' della ripresa, l'azione non è proprio lineare, l'Italia vince due rimpalli, la palla arriva alla Guarino, smarcatissima, che con grande freddezza infila l'angolo. E finalmente si esulta, forse perfino troppo, quasi come se ci si rendesse conto dell'immensa fatica occorsa per segnare.
La gioia dura comunque poco: circa due minuti. Con un contropiede, neanche tanto irresistibile, Fomina arriva davanti a Brenzan e riporta la Russia in vantaggio. La Giorgia capitana protesta vivacemente con la direttrice svedese, invocando un fuorigioco (il gol era comunque regolare). Sull'1-2 si può quanto meno pareggiare e poi chissà. Con mezz'ora di partita da giocare può ancora succedere di tutto. La Conti ha preso il posto della Tagliacarne ma grossi cambiamenti non se ne vedono, le azzurre sembrano impacciate e goffe proprio come contro la Francia. Il pubblico ci spera ma i minuti passano e i tiri azzurri finiscono alti o fra le braccia di Petko. Tutto sommato è la Brenzan che deve compiere le parate più difficili in un paio di occasioni. Ci si potrebbe anche rammaricare per un netto fallo da rigore su Gazzoli, ma nessuno sembra averne il coraggio. La partita finisce al 39' della ripresa quando Barbachina infila Brenzan per la terza volta al termine di una delle solite incursioni russe, 6 o 7 in tutta la partita per 3 gol realizzati: ottima percentuale.
A questo punto anche il pubblico, persino le scatenate livornesi, si zittisce. Si attende solo il fischio finale, il più presto possibile... Per le russe ci sono anche gli applausi della tribuna, le italiane corrono negli spogliatoi a testa bassa, ignorando le bambine a caccia di maglie che erano riuscite ad invadere il campo.

La Zorri sgomitata dalla Svetliskaia (un'immagine che potrebbe sintetizzare tutta la giornata)