LUCCA: QUALE FUTURO?

La sfogo di Elisa Passaglia pubblicato dalla Nazione e ripreso nelle nostre news ha suscitato delle reazioni a catena che ci hanno convinto a creare una pagina apposita. Sulla bilancia una società col titolo sportivo conquistato sul campo e una nuova società che il titolo sportivo lo compra. E il caso fa riflettere.

Da La Nazione del 13/06/03

La Passaglia: «Perché nessuno vuole aiutare il Luccasette?»

Le mie compagne ed io ce l'abbiamo fatta, abbiamo realizzato il sogno più bello, la promozione. Ma da lì sono nate le prime difficoltà: la Serie "A" costa; e solo un'azienda di Lucca ci ha aiutato: la Computer Point. Abbiamo provato a bussare ad altre cento aziende, agli enti, alle banche, ma tutti ci hanno detto di no, di non avere soldi per noi. Abbiamo profuso impegno nel fare il giornalino sociale; per mancanza di soldi ne sono uscite solo due copie; la prima trasferta di campionato l'abbiamo fatta in treno: 20 ore all'andata e 25 al ritorno per andare a vincere a Palermo... Pur senza soldi e senza mai piangere su noi stesse, abbiamo lottato per salvarci ed abbiamo fatto il secondo miracolo: siamo rimaste in Serie "A". Ma il momento magico è finito: Befana è passata; si scende dalla scopa. Mi dicono i dirigenti che il titolo sportivo verrà venduto; una città più ricca della nostra acquista, con i soldi, il diritto di giocare in "A": Luccasette femminile ripartirà dalla Serie "D" regionale, Lucca non sarà più in Serie "A". Maledetti soldi: Lucca ha venduto le sue banche, le sue aziende, la sua storia; ora si vende anche la Serie "A", nell'indifferenza totale... Ho dato dodici anni della mia vita, le mie gambe, la mia volontà, il mio cuore alla mia città, a dei colori che amo, ma per cosa... Faccio appello ad alcune grandi imprenditrici di Lucca: la dottoressa Del Carlo, unica cavaliere del Lavoro di Lucca e le dottoresse Lucchesi e Zambon; donne di successo, donne di Serie "A"; vi prego, spendete una buona parola per noi con i vostri colleghi maschi e con le autorità per trovare i soldi necessari a rimanere in "A". Lucca, oggi, vende per soldi ad un'altra città, oltre al titolo sportivo, i sogni di cento ragazzine terribili; speriamo che in futuro per andare avanti non debba vendere anche le mura... Elisa Passaglia

FORZA ELISA

Un destino comune ci unisce cara Elisa, un epilogo che ci unirà ancora di più nella nostra "storia sportiva parallela" fatta di sfide epiche di litigi di riappacificazioni ma soprattutto di grandissimo rispetto. Sono Alessandro l'allenatore, Presidente, Massaggiatore, Direttore Sportivo del La Piazza, il "Giorgio" di Castelfranco di Sotto. In questi anni il Lucca e il La Piazza hanno percorso un cammino simile per i risultati raggiunti e per le modalità in cui sono stati raggiunti; senza grandi mezzi, senza soldi ma animati da grandissima passione abbiamo creduto in un sogno che si è avverato ... La serie A. Vi abbiamo preceduto sempre di un anno, un anno prima di voi in serie B, un anno prima di voi in serie A e ti auguro con tutto il cuore che la tradizione si interrompa quest'anno perchè avete meritato sul campo la permanenza in serie A proprio a discapito della mia squadra. Capisco la tua amarezza perchè il nostro sogno comune è stato spezzato non solo dalla indifferenza e dalla mancanza di soldi ma anche da qualcos'altro, da altre persone (ho il dubbio siano le stesse) che con lo sport e i suoi valori più alti non hanno niente in comune. Io e Giorgio ( al quale va il mio più sincero in bocca al lupo ) abbiamo sempre scommesso sui prodotti dei nostri vivai, abbiamo insegnato, e tu ne sei una prova, che bisogna credere nei sogni e che con la passione si può arrivare a viverli quei sogni. Leggere che una Società VENDE il proprio titolo sportivo è una cosa che fa male ed è molto grave perchè esprime la disperazione di una Società e l'egoismo e l'iniquità di chi approfitta di questa disperazione. Potranno comprarti il titolo sportivo, potranno partecipare alla serie A del 2003/04 ma nessuno toglierà a te, a Giorgio, se permetti anche a me e a tutti quelli che con noi l'hanno condiviso, il SOGNO REALIZZATO della serie A, lottata, acciuffata, conquistata con le nostre forze. Noi siamo grandi perchè ce la siamo sudata questa conquista, chi arriverà dopo di noi ( e in questo le nostre storie si uniscono e si intrecciano ancora di più ) potrà avere il TUO titolo sportivo, potrà schierare le MIE giocatrici (affettivamente parlando: perchè un figlio anche quando ti tradisce è sempre un figlio) ma non avrà la nostra storia e la nostra passione.
L'anno prossimo, quando molto probabilmente giocheremo un derby in serie D come sempre infuocatissimo ma leale, sarà un derby giocato tra persone e sportivi da serie A. Con grandissim affetto
Alessandro Pistolesi

MIGLIORARE E' UTOPIA?

Sono Laura Teodori del FC Etruria. Ho letto con rammarico la lettera di Elisa e la conseguente risposta di Alessandro. Capisco la delusione di Elisa ma purtroppo questa è la realtà di tutte le squadre di calcio femminile: pochi vogliono investire in una situazione dove al di là di soddisfazioni prettamente sportive non c'è un ritorno economico. Ma queste situazioni sono, secondo me, l'insieme di tanti fattori: uno è che nessuno fa niente per niente quindi l'allenatore costa, la giocatrice brava costa allora giustamente anche le altre costano, gli impianti le trasferte l'abbigliamento..... e chi ne ha più ne metta.
Un altro fattore è la mancanza di professionalità purtroppo va detto non siamo professionisti ma un pò di professionalità manca sia nelle giocatrici (molte fanno quello che vogliono) e soprattutto nella dirigenza. Troppe volte ho vissuto violente lotte intestine per questioni futili.  Se si vuole avere di più bisogna necessariamente cambiare modo di fare e di pensare. Siamo come sempre molto provinciali anzi come dicono alcuni stranieri "molto caratteristici"... Dovremmo ampliare le nostre vedute e collaborare molto più sinceramente fra tutti noi, anche se questo sembra una pura utopia.
Laura Teodori

ELISA RINGRAZIA

cara redazione,

intanto Vi ringrazio per la visibilità che avete dato al mio articolo , e per aver dato a me e alla mia squadra una piccola possibilità in piu...E' una grande delusione pensare di nn poter piu rappresentare la mia città...12 anni  non sono 2 giorni ...purtroppo.....e dover rappresentare un'altra città perchè la mia Lucca è insensibile ai nostri problemi , mi arreca molta amarezza...

Volevo rispondere se fosse possibile alle 2 e - mail  che Alessandro del Valdarno e Laura Teodori mi hanno spedito... Per quanto riguarda la mail di Alessandro:

Ti ringrazio molto della risposta,e anche se chiaramente ogni volta che ci siamo scontrati "col coltello fra i denti"( in 12 anni che gioco abbiamo giocato  moltissimi derby in campionato,tornei del pallone rosa ecc..) e  c è stata sempre rivalità assoluta,e voglia di primeggiare,la stima nei tuoi confronti è sempre stata molta...anche tu con merito hai raggiunto la mitica soglia della serie A,mantenuta con onore fino a quest anno....Purtroppo non è bastato nemmeno a te...è spiacevole guardare in faccia alla realtà, e nonostante nessuno porti via il successo mio e delle mie compagne per aver vinto un grandioso campionato di serie B, 2 anni fà e, nonostante la squadra abbia lottato contro tutto e tutti per restare al vertice,la mancanza di soldi ci costringerà forse a chiudere questo bel sogno..

Alla mia tristezza si aggiunge il fatto di aver disputato solo uno scorcio del mio primo anno di serie A:mi sono rotta il crociato a Gennaio e ho dovuto dire addio anzitempo al campionato...forse al primo ed ultimo campionato della mia città nella massima serie...Spero sempre in qualche piccolo miracolo,e lo auguro pure a te e al Valdarno..dopo tutto siamo sempre stati rivali, ma l 'avversario non è un nemico,ma qualcuno che compete con te e che ti dà la possibilità di crescere e di essere migliore... quindi con stima ti ringrazio e ti auguro il meglio,e sicuramente spero di nono ritrovarti in serie D,ma magari in un altro derby di altro livello...
 
per quanto riguarda l 'altra mail:
 
Grazie della risposta,purtroppo hai ragione tu:il calcio femminile è ancora a livello dilettantistico e finchè sarà inquadrato in questa ottica (da giocatrici,dirigenti,società e allenatori),il movimento tarderà sempre a crescere e a prendere quota...Non sempre bastano i buoni propositi e la voglia di fare...Tutto costa,e anche se gli ingaggi delle società femminili  sono tutt'altro che stratosferici,quasi sempre è difficile mettere insieme piccole somme per far sopravvivere queste società...la cosa penso non riguardi solo la serie A perchè noi abbiamo sempre avuto questi tipi di problemi economici,che ci hanno costretto spesso a fare trasferte infernali e ad accontentarci del semplice "rimborso spese"... Comunque è inutile abbattersi...Fra qualche giorno sapremo come andrà a finire..Ti ringrazio per la mail di risposta e anche se non ci conosciamo direttamente ti auguro un prossimo campionato al vertice con la squadra che allenerai.

Elisa Passaglia