- Dottor Maniscalco, una bella promozione per te: da medico
a selezionatore della rappresentativa regionale…
- Intanto devo dire che per adesso faccio entrambe le cose. Per quanto
riguarda il discorso del selezionatore è una cosa che è maturata
nel tempo, perché dopo sei anni di panchina nel Torneo delle Regioni,
dopo aver allenato una squadra di serie C (il Rovezzano) per circa tre
anni, una squadra giovanile (sempre del Rovezzano) mi sono fatto un’idea
del calcio femminile. Mi mancava di prendere il patentino di allenatore,
e ho preso anche quello, quindi tutto regolare. Per quanto riguarda la
squadra ho cercato di costruire una rappresentativa toscana di serie C
basata sulle giovani, infatti la maggior parte sono sedici-diciassettenni
(con qualche anziana che serve per portare più esperienza), così
avremo anche modo di lavorarci nel tempo perché hanno davanti a
loro diversi anni in rappresentativa. Penso proprio di aver formato un
gruppo bello e importante.
- Le conoscenze ci sono e le premesse c’erano tutte: da “vice-selezionatore”,
diciamo pure così visto che eri sempre in panchina, viste le esperienze
maturate e la tua conoscenza delle ragazze, mi sembrava un passaggio obbligato,
la designazione più logica che poteva esserci…
- E’ vero, e questo perché io ero sul campo e mi rendevo conto
delle cose. Quest’anno non ho mancato una o due partite il sabato e la
domenica; credo di aver attinto il meglio.
- Tutte queste ragazze giovanissime proprio in previsione del futuro,
non è solo mirato a quest’anno…
- No, molto è stato fatto in prospettiva futura, e penso proprio
di continuare ad innestare ancora ragazze giovani, anno dopo anno.
- Dal punto di vista prettamente sportivo, la selezione che hai
operato quest’anno dove pensi possa arrivare?
- E’ un bel gruppo, io penso che mi darà grosse soddisfazioni,
non voglio essere presuntuoso, però ho delle buone prospettive,
perché nel calcio femminile sono importanti certe caratteristiche:
prima di tutto la velocità, e qui la velocità non manca,
la grinta, la voglia di vincere qualcosa; tutte queste cose sono presenti.
- La voglia di vincere: qualcosa c’è anche in Maniscalco…
- Sì, per me è uno stimolo; sarà una battaglia,
però voglio vedere.
- Vuoi raggiungere il tuo vecchio amico e predecessore Italo Lalli
? lui nel 1995/96 è riuscito a vincerlo, il Torneo delle Regioni…
- C’ero anch’io, in qualità di medico, quell’anno in cui vincemmo.
Per far questo, insieme a tutto il resto, ci vuole anche un po’ di fortuna…
quindi spero di avere anche un po’ di quella.
- Sicuramente fra le ragazze che hai scelto c’è il fior fiore
del calcio femminile toscano, ma ti sentiresti di fare qualche nome su
cui potresti mettere la mano sul fuoco…
- Be', sicuramente ce ne sono: davanti, di punta, Ilaria Lucarini dell’Arezzo,
proprio una rapinatrice da area di rigore, degli ultimi 15 metri; a centrocampo
tre ragazze in particolare, Serena Patu del Firenze, che è la nostra
regista di centrocampo, tecnica e fisico, poi Costantini sempre del Firenze
e Maggiani dell’Atletico Carrara, due centrocampiste grintose, che fanno
pressing e con un grande fisico; in difesa, il libero Elisa Lucherini del
Rovezzano, velocità e tecnica; due terzini grintosi… ma di nomi
basta, te ne ho già fatti tre o quattro, altrimenti te li dico tutti!
Però effettivamente questa squadra c’è, è una squadra
veramente in gamba.
- Ti vedo molto soddisfatto…
- Sì, sono molto soddisfatto e anche molto entusiasta di loro,
penso proprio che faremo qualcosa di importante…