IL CASO MILENE "RONALDINHA"

di Paolo Muracchioli

L’arrivo di Milene Dominguez in Spagna ha scatenato certamente un bel vespaio.
A quanto pare il calcio femminile spagnolo vive, a livello di visibilità, ed attenzione da parte dei media, una situazione analoga (se non peggiore) a quella del calcio femminile nostrano. Il tema Ronaldo vende bene, e, i media spagnoli si sono tuffati a pesce nel cercare notizie che in qualche modo abbiano a che fare con il campione Brasiliano, cosicchè, le testate sportive, e non, del paese hanno iniziato a diffondere questa o quella voce riguardo il futuro di Milene ma commettendo errori spesso macroscopici causa proprio la scarsa conoscenza in materia dei giornalisti stessi.
Il punto focale è che il regolamento del campionato spagnolo vieta alle giocatrici straniere di poter essere impiegate in incontri di “Superliga” (l’equivalente della nostra serie A1/A2) e incontri di serie “Nacional” ( la nostra serie B per capirci ). Milene potrebbe pertanto disputare solo incontri di campionato “preferente” ( campionato regionale paragonabile alla nostra serie C ). Ciononostante spesso il suo nome viene associato a squadre di Superliga.
L’unica cosa certa è che Milene desidera continuare a giocare a calcio, pare però che non abbia nemmeno tanta voglia di impegnarsi in lunghe trasferte per non doversi allontanare troppo dalla famiglia, e quindi, accetterebbe di giocare in una squadra di campionato regionale.
Fin da subito, il team favorito ad accapparrarsi la carioca sembra L’Atletico di Madrid grazie soprattutto all’impegno di Lola Romero (presidentessa della società) ma anche alle mediazioni del presidente dell’Atletico maschile, Gil e di Paolo Futre presso Ronaldo.
La notizia fa nascere immediatamente i partiti dei “pro” e dei “contro”. C’è chi da un lato spera che l’arrivo di Milene, e il can-can che ne consegue, possa servire ad aprire un dibattito teso a far cambiare il regolamento in modo che le società Spagnole abbiano la possibilità di tesserare giocatrici straniere, dall’altra parte c’è chi sostiene che dal momento che la Brasiliana percepirebbe un ingaggio, ci si macchierebbe di un’ingiustizia nei confronti delle sue nuove compagne di squadra che invece sino ad oggi non ricevevano nemmeno i rimborsi spese.
Ad un certo punto si inizia a parlare di una super offerta da parte del Casillas ( squadra di categoria preferente ) a Milene sulla base di 180.000 euro per una sola stagione. Questo non tanto grazie alle casse della piccola società, quanto all’intervento di cinque sponsor, ma la notizia non ha seguito.
Torna pertanto favorito l’Atletico ( che a dire il vero non aveva mai mollato la presa ) che spera così di poter chiudere la trattativa con la giocatrice in pochi giorni.
Ma la "telenovela", e l'asta per aggiudicarsi Ronaldinha, continuano...

NEWS DALLA NEWS-LETTER

PRO E CONTRO
Il possibile ingaggio da parte dell'Atletico di Madrid scatena le ire del presidente Negrini (è vero?) e lo stupore di molti che non capiscono come una giocatrice molto ben pagata (era vero?) in Italia possa passare ad una squadra che non paga le sue giocatrici, anzi sono queste a dover pagare per giocare. Infatti le donne non guadagnano e, inoltre, la Federazione spagnola non permette alle squadre di ingaggiare straniere (articolo 168 della FEF); a questo proposito si cita il caso della giocatrice svedese dell'Espanyol la quale giocò per la Copa de la Reina senza l'approvazione della federazione. Un ulteriore chiarimento viene da una giocatrice che racconta come giocando nella sua città natale, Pamplona, e trasferitasi a Gijon per motivi di studio, potè di nuovo giocare (e giocare nella federazione asturiana, non della Navarra) dopo aver preso la residenza a Gijon.
(grazie a Daniela)

DOVE GIOCHERA' MILENE?
In Italia hanno dato la notizia che avrebbe firmato per l'Atletico Madrid, poi la star è stata archiviata e dimenticata, per il calcio femminile spagnolo quello era soltanto l'inizio, nel giro di pochi giorni Ronaldinha è stata "ingaggiata" un po' da tutti (almeno a leggere i giornali)....
Ronaldinha giocherà nel Torrejon, la polemica infiamma, Milene guadagnerà 30.000 euro a stagione, giocherà con il Torrejon, una squadra dove lo stipendio medio è di 180 euro al mese. (ma non era vero)
Le sue nuove compagne studiano o lavorano, ma mentre queste vedono di buon grado l’arrivo di Milene, gli addetti ai lavori insistono nel polemizzare sul suo ingaggio. Si sente dire che Milene è quella che meno di tutte avrebbe bisogno di stipendio in quanto col guadagno di una settimana del marito si pagherebbero tutte le spese del Torrejon di un’intera stagione, e poi che vantaggi porterebbe al Torrejon?
Ovviamente anche l’allenatrice è schierata a favore dell’acquisto di Milene, la definisce un’ottima attaccante e ciò che più la accredita ( udite udite, ndr ) è di aver giocato in Italia.
Il partito dei “contro” è costretto ad ammettere che i benefici pubblicitari che arriveranno con Milene gioveranno a tutte le ragazze o addirittura a tutto il movimento del calcio femminile spagnolo. Ma gli irrudicibili “bastian contrari” replicano che i benefici pubblicitari sono una cosa, i benefici calcistici sono altri e Milene, dicono, non è superiore calcisticamente alle ragazze che già giocano nel Torrejon. (El Mundo, 23 settembre)

COLPO DI SCENA! MILENE FIRMA PER IL RAYO VALLECANO
Contrariamente a quanto fino al 23/9 veniva dato per certo Ronaldinha disputerà la stagione 2002/2003 con il Rayo Vallecano anziché con il Torrejon.
L’occasione è ovviamente ancora motivo di dibattito, il Canillas che pare avesse a suo tempo fatto una grossa offerta a Milene, vista sfumata l’opportunità di ingaggiarla si sarebbe gettato su l’altra Ronaldinha, l’ex moglie di Ronaldo, Susana Werner, e c’è chi continua a mettere in dubbio le qualità di Milene sostenendo che il suo ingaggio sarebbe a solo scopo pubblicitario in quanto solo a Madrid ( dicono i “contrari” ) ci sarebbero almeno 200 giocatrici migliori di lei.

UN INGAGGIO PURAMENTE PUBBLICITARIO
Milene Dominguez ( e continuiamo a chiamarla così perché il nomignolo di Ronaldinha non le è molto simpatico, come dice lei, la moglie di Zidane non si chiama Zidana ) è stata presentata dal Rayo Vallecano, presenti tutte le reti televisive nazionali e una moltitudine di testate giornalistiche tale da superare come presenza la presentazione della squadra maschile.
Milene ha motivato la sua scelta di firmare per il Rayo spiegando l’importanza del ruolo svolto dalla presidentessa del club grazie all’attenzione che riserva alle proprie atlete e per il simpatico trattamento ricevuto da tutta la dirigenza.
Come già detto, l’articolo 168 del regolamento della FEF, impedisce però  a Milene di disputare gare ufficiali di campionato, il suo è pertanto un ingaggio pubblicitario che le consentirà di allenarsi e disputare incontri amichevoli con il Rayo Vallecano, ma, almeno fino a quando il regolamento spagnolo non cambierà, Milene resterà, anche per sua ammissione, una giocatrice del Fiammamonza con il quale sarebbe intenzionata a giocare in campionato malgrado le lunghe trasferte in aereo.

DOPO L'ESORDIO SI INFIAMMA IL DIBATTITO
I media si buttano sulla notizia della firma di Milene con il Rayo Vallecano e sul suo debutto in campo purtroppo con la solita “scarsa conoscenza”. Passano in tv servizi dove si vedono più fotomodelle Brasilane in Bikini con il pallone in mano che calciatrici vere. Dell’ncontro del Levante in coppa uefa neanche un accenno su nessun giornale o tg, per Milene sono presenti 120 giornalisti (anche stranieri, la notizia arriverà infatti fino in Messico) 25 telecamere e 36 microfoni per strappare il suo primo commento, Milene debutta con la maglia numero 7 tra gli applausi dei suoi fans, non segna, esce prima della fine ma è sorridente e disponibile, alla fine purtroppo nessuno si preoccuperà nemmeno di dare il risultato della gara finita 2 a 0 in favore del Rayo.
Tutto ciò dà ovviamente nuovo fiato al partito dei “contro”, questi continuano a sostenere che non è pubblicità per il calcio femminile dare spazio a una giocatrice che non potrà giocare e non dare spazio a chi invece lo farà, alla presentazione c’erano più testate di attualità e scandalistiche che stampa sportiva (dicono) il calcio femminile si trasformerà da sport a spettacolo rosa, ribadiscono ancora che ci sono tante giocatrici Spagnole più brave di Milene e Susana, cosa devono fare perché i media le notino? Devono sposare un calciatore famoso?
Resta il fatto che seppur con poca cognizione in materia, il “ciclone Ronaldinha”, come chiamano l’argomento in Spagna ( e dagli a non volerla chiamare Milene ) ha messo in netto risalto le scarse risorse a disposizione del calcio femminile Spagnolo, i continui paragoni con le disponibilità economiche del calcio maschile hanno irretito l’opinione pubblica, ci sono pressioni perché il regolamento cambi e consenta di tesserare giocatrici straniere ( anche qui vale il pensiero: perché i maschi stranieri possono giocare in Spagna e le donne no? ), Milene è inoltre una persona dall’immagine pulita e solare, un’ottima testimonial per la promozione del calcio femminile, in poche parole, per quanto se ne dica i benefici ci sono o ci saranno.

MOZIONE D'ORDINE: CAMBIARE LE REGOLE
Prosegue il dibattito per consentire a Milene di giocare in Superliga Spagnola, Il Torrejon ha proposto appunto che si cambi il regolamento, la federazione stà finalmente iniziando a valutare l’ipotesi e le polemiche si susseguono. L’Estudiantes si oppone; per voce della sua presidentessa la società si schiera apertamente contro il tesseramento della giocatrice.
Ecco la traduzione integrale dell’intervento della presidentessa:
“Come vice presidentessa del C.C.F. Estudiantes mi sento orgogliosa che la giunta dirigenziale del mio club abbia deciso di votare contro la proposta del Torrejon, di permettere a Milene di partecipare agli incontri di Superliga, per rispetto alle migliaia di giocatrici che debbono sentirsi offese dal fatto che si stia parlando più di calcio femminile adesso che in tutti gli ultimi vent’anni. E’ ingiusto che l’anno scorso una giocatrice Svedese del Espanyol, Elin, non abbia avuto il permesso di giocare in Superliga e che ora la Federazione si appresti a cambiare le norme solo perché la persona interessata è la moglie di Ronaldo. Adesso i giornalisti sportivi aprono il dibattito, e l’anno scorso dov’erano? Quando ingiustamente si impedì ad Elin di giocare con la sua squadra se non in un incontro di coppa della Regina e per giunta con l’autorizzazione degli altri club? Ribadisco il mio appoggio a tutte le ragazze che si sono sentite umiliate per  il trattamento riservato al calcio femminile in questi giorni e ribadisco il mio apprezzamento per i colleghi della giunta dirigenziale. Un saluto a tutti. Domenica inizia la Superliga, vediamo quanto i media la seguiranno.”
Ne consegue inevitabilmente un susseguirsi di reazioni e commenti, c’è chi sostiene che lottando uno contro l’altro per i propri interessi non si otterranno vantaggi per il calcio femminile (vi ricorda nulla? ndr), c’è poi chi insiste a ribadire la maggior importanza e valore di tante calciatrici spagnole, si cita l’esempio di Erika, giocatrice di liga Nacional che ha segnato 8 goals in 2 partite, e ancora se sia importante sapere che il figlio Ronald è stato accompagnato dalla mamma il suo primo giorno di scuola o a quale programma rosa parteciperà Milene. Ammesso che Milene giochi, alcuni si domandano se poi si vedrà in TV qualche partita che non sia del Rayo, o se si vedrà l’immagine di qualche giocatrice del Rayo che non sia Milene. Gli scettici ribadiscono ancora che invece di sentir dire “che bel gol che ha fatto” si continua a sentire “che belle gambe che ha”.
Per contro c’è anche però chi è dell’opinione che sia più facile far cambiare visione del calcio femminile ai giornalisti una volta che si ha la visibilità, che non guadagnarsi la stessa salendo gradino per gradino, Milene è una grossa opportunità per farsi notare, la cosa va anche vista come un’ottima possibilità per le giocatrici del Rayo, sia per se stesse che per poter fare pubblicità al calcio femminile.
L’intervento più significativo giunge senza dubbio proprio da una giocatrice dell’Espanyol di Barcellona ( la squadra appunto danneggiata la scorsa stagione per non aver avuto il permesso di schierare la Svedese Elin ).
Ecco la risposta di Ainhoa Sandua, giocatrice del R.C.D. Espanyol de Barcelona alle dichiarazioni della presidentessa dell’Estudiantes.
“Non cadiamo in questo gioco, rivendichiamo i diritti di qualunque persona che desideri giocare a calcio. Non importa se questa sia la moglie di Ronaldo o se si chiami Elin, o Maria, che sia svedese o portoghese, il problema è che chiunque abbia il desiderio e le capacità per giocare nella massima categoria spagnola ora come ora non può farlo e i desideri e la felicità delle persone vengono prima di ogni altra cosa”.

...e per chi mastica lo spagnolo:

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