DOVE GIOCHERA' MILENE?
In Italia hanno dato la notizia che avrebbe firmato per l'Atletico
Madrid, poi la star è stata archiviata e dimenticata, per il calcio
femminile spagnolo quello era soltanto l'inizio, nel giro di pochi giorni
Ronaldinha è stata "ingaggiata" un po' da tutti (almeno a leggere
i giornali)....
Ronaldinha
giocherà nel Torrejon, la polemica infiamma, Milene guadagnerà
30.000 euro a stagione, giocherà con il Torrejon, una squadra dove
lo stipendio medio è di 180 euro al mese. (ma non era vero)
Le sue nuove compagne studiano o lavorano, ma mentre queste vedono
di buon grado l’arrivo di Milene, gli addetti ai lavori insistono nel polemizzare
sul suo ingaggio. Si sente dire che Milene è quella che meno di
tutte avrebbe bisogno di stipendio in quanto col guadagno di una settimana
del marito si pagherebbero tutte le spese del Torrejon di un’intera stagione,
e poi che vantaggi porterebbe al Torrejon?
Ovviamente anche l’allenatrice è schierata a favore dell’acquisto
di Milene, la definisce un’ottima attaccante e ciò che più
la accredita ( udite udite, ndr ) è di aver giocato in Italia.
Il partito dei “contro” è costretto ad ammettere che i benefici
pubblicitari che arriveranno con Milene gioveranno a tutte le ragazze o
addirittura a tutto il movimento del calcio femminile spagnolo. Ma gli
irrudicibili “bastian contrari” replicano che i benefici pubblicitari sono
una cosa, i benefici calcistici sono altri e Milene, dicono, non è
superiore calcisticamente alle ragazze che già giocano nel Torrejon.
(El
Mundo, 23 settembre)
COLPO DI SCENA! MILENE FIRMA PER IL RAYO VALLECANO
Contrariamente a quanto fino al 23/9 veniva dato per certo Ronaldinha
disputerà la stagione 2002/2003 con il Rayo Vallecano anziché
con il Torrejon.
L’occasione è ovviamente ancora motivo di dibattito, il Canillas
che pare avesse a suo tempo fatto una grossa offerta a Milene, vista sfumata
l’opportunità di ingaggiarla si sarebbe gettato su l’altra Ronaldinha,
l’ex moglie di Ronaldo, Susana Werner, e c’è chi continua a mettere
in dubbio le qualità di Milene sostenendo che il suo ingaggio sarebbe
a solo scopo pubblicitario in quanto solo a Madrid ( dicono i “contrari”
) ci sarebbero almeno 200 giocatrici migliori di lei.
UN INGAGGIO PURAMENTE PUBBLICITARIO
Milene Dominguez ( e continuiamo a chiamarla così perché
il nomignolo di Ronaldinha non le è molto simpatico, come dice lei,
la moglie di Zidane non si chiama Zidana ) è stata presentata dal
Rayo Vallecano, presenti tutte le reti televisive nazionali e una moltitudine
di testate giornalistiche tale da superare come presenza la presentazione
della squadra maschile.
Milene ha motivato la sua scelta di firmare per il Rayo spiegando l’importanza
del ruolo svolto dalla presidentessa del club grazie all’attenzione che
riserva alle proprie atlete e per il simpatico trattamento ricevuto da
tutta la dirigenza.
Come già detto, l’articolo 168 del regolamento della FEF, impedisce
però a Milene di disputare gare ufficiali di campionato, il
suo è pertanto un ingaggio pubblicitario che le consentirà
di allenarsi e disputare incontri amichevoli con il Rayo Vallecano, ma,
almeno fino a quando il regolamento spagnolo non cambierà, Milene
resterà, anche per sua ammissione, una giocatrice del Fiammamonza
con il quale sarebbe intenzionata a giocare in campionato malgrado le lunghe
trasferte in aereo.
DOPO L'ESORDIO SI INFIAMMA IL DIBATTITO
I media si buttano sulla notizia della firma di Milene con il Rayo
Vallecano e sul suo debutto in campo purtroppo con la solita “scarsa conoscenza”.
Passano in tv servizi dove si vedono più fotomodelle Brasilane in
Bikini con il pallone in mano che calciatrici vere. Dell’ncontro del Levante
in coppa uefa neanche un accenno su nessun giornale o tg, per Milene sono
presenti 120 giornalisti (anche stranieri, la notizia arriverà infatti
fino in Messico) 25 telecamere e 36 microfoni per strappare il suo primo
commento, Milene debutta con la maglia numero 7 tra gli applausi dei suoi
fans, non segna, esce prima della fine ma è sorridente e disponibile,
alla fine purtroppo nessuno si preoccuperà nemmeno di dare il risultato
della gara finita 2 a 0 in favore del Rayo.
Tutto ciò dà ovviamente nuovo fiato al partito dei “contro”,
questi continuano a sostenere che non è pubblicità per il
calcio femminile dare spazio a una giocatrice che non potrà giocare
e non dare spazio a chi invece lo farà, alla presentazione c’erano
più testate di attualità e scandalistiche che stampa sportiva
(dicono) il calcio femminile si trasformerà da sport a spettacolo
rosa, ribadiscono ancora che ci sono tante giocatrici Spagnole più
brave di Milene e Susana, cosa devono fare perché i media le notino?
Devono sposare un calciatore famoso?
Resta il fatto che seppur con poca cognizione in materia, il “ciclone
Ronaldinha”, come chiamano l’argomento in Spagna ( e dagli a non volerla
chiamare Milene ) ha messo in netto risalto le scarse risorse a disposizione
del calcio femminile Spagnolo, i continui paragoni con le disponibilità
economiche del calcio maschile hanno irretito l’opinione pubblica, ci sono
pressioni perché il regolamento cambi e consenta di tesserare giocatrici
straniere ( anche qui vale il pensiero: perché i maschi stranieri
possono giocare in Spagna e le donne no? ), Milene è inoltre una
persona dall’immagine pulita e solare, un’ottima testimonial per la promozione
del calcio femminile, in poche parole, per quanto se ne dica i benefici
ci sono o ci saranno.
MOZIONE D'ORDINE: CAMBIARE LE REGOLE
Prosegue il dibattito per consentire a Milene di giocare in Superliga
Spagnola, Il Torrejon ha proposto appunto che si cambi il regolamento,
la federazione stà finalmente iniziando a valutare l’ipotesi e le
polemiche si susseguono. L’Estudiantes si oppone; per voce della sua presidentessa
la società si schiera apertamente contro il tesseramento della giocatrice.
Ecco la traduzione integrale dell’intervento della presidentessa:
“Come vice presidentessa del C.C.F. Estudiantes mi sento orgogliosa
che la giunta dirigenziale del mio club abbia deciso di votare contro la
proposta del Torrejon, di permettere a Milene di partecipare agli incontri
di Superliga, per rispetto alle migliaia di giocatrici che debbono sentirsi
offese dal fatto che si stia parlando più di calcio femminile adesso
che in tutti gli ultimi vent’anni. E’ ingiusto che l’anno scorso una giocatrice
Svedese del Espanyol, Elin, non abbia avuto il permesso di giocare in Superliga
e che ora la Federazione si appresti a cambiare le norme solo perché
la persona interessata è la moglie di Ronaldo. Adesso i giornalisti
sportivi aprono il dibattito, e l’anno scorso dov’erano? Quando ingiustamente
si impedì ad Elin di giocare con la sua squadra se non in un incontro
di coppa della Regina e per giunta con l’autorizzazione degli altri club?
Ribadisco il mio appoggio a tutte le ragazze che si sono sentite umiliate
per il trattamento riservato al calcio femminile in questi giorni
e ribadisco il mio apprezzamento per i colleghi della giunta dirigenziale.
Un saluto a tutti. Domenica inizia la Superliga, vediamo quanto i media
la seguiranno.”
Ne consegue inevitabilmente un susseguirsi di reazioni e commenti,
c’è chi sostiene che lottando uno contro l’altro per i propri interessi
non si otterranno vantaggi per il calcio femminile (vi ricorda nulla?
ndr), c’è poi chi insiste a ribadire la maggior importanza e
valore di tante calciatrici spagnole, si cita l’esempio di Erika, giocatrice
di liga Nacional che ha segnato 8 goals in 2 partite, e ancora se sia importante
sapere che il figlio Ronald è stato accompagnato dalla mamma il
suo primo giorno di scuola o a quale programma rosa parteciperà
Milene. Ammesso che Milene giochi, alcuni si domandano se poi si vedrà
in TV qualche partita che non sia del Rayo, o se si vedrà l’immagine
di qualche giocatrice del Rayo che non sia Milene. Gli scettici ribadiscono
ancora che invece di sentir dire “che bel gol che ha fatto” si continua
a sentire “che belle gambe che ha”.
Per contro c’è anche però chi è dell’opinione
che sia più facile far cambiare visione del calcio femminile ai
giornalisti una volta che si ha la visibilità, che non guadagnarsi
la stessa salendo gradino per gradino, Milene è una grossa opportunità
per farsi notare, la cosa va anche vista come un’ottima possibilità
per le giocatrici del Rayo, sia per se stesse che per poter fare pubblicità
al calcio femminile.
L’intervento più significativo giunge senza dubbio proprio da
una giocatrice dell’Espanyol di Barcellona ( la squadra appunto danneggiata
la scorsa stagione per non aver avuto il permesso di schierare la Svedese
Elin ).
Ecco la risposta di Ainhoa Sandua, giocatrice del R.C.D. Espanyol de
Barcelona alle dichiarazioni della presidentessa dell’Estudiantes.
“Non cadiamo in questo gioco, rivendichiamo i diritti di qualunque
persona che desideri giocare a calcio. Non importa se questa sia la moglie
di Ronaldo o se si chiami Elin, o Maria, che sia svedese o portoghese,
il problema è che chiunque abbia il desiderio e le capacità
per giocare nella massima categoria spagnola ora come ora non può
farlo e i desideri e la felicità delle persone vengono prima di
ogni altra cosa”.