GIANCARLO PADOVAN
Siena, 10 ottobre 2001
Le partite della nazionale sono sempre un'ottima occasione per conoscere
e dialogare con i Vip del calcio femminile. Non ci sono solo le protagoniste
del campo, questa partita della nazionale a Siena ci permette di scambiare
due chiacchiere con Giancarlo Padovan, giornalista del Corriere della Sera,
molto noto in tutta Italia, già meritatamente premiato dalla stessa
DCF, lo scorso giugno, come il giornalista più interessato al calcio
femminile. Talmente interessato da arrivare anche a vestire la tuta di
allenatore per la Fiammamonza, come vice di Solimeno. E noi "costringiamo"
Padovan a mettere una volta tanto i panni dell'intervistato, anziché
dell'intervistatore.
- Come si riesce a spiegare questa incredibile sequenza di risultati
negativi della nostra nazionale, a partire dalla partita con la Francia
agli Europei, fino ad oggi?
- Si riesce a spiegare col fatto che c'è stata una pausa, c'è
stata l'estate, i metodi di preparazione sono cambiati, le ragazze sono
state restituite alle loro società e le società possono lavorare
poco e le ragazze non sono state seguite. Il calo è stato atletico,
spaventoso, alcune giocatrici come Maglio, Pellizzer, Zorri.... sono irriconoscibili.
Con l'Islanda non era ancora iniziato il campionato, adesso siamo alla
terza, può essere cambiato poco. Quando questa nazionale entrerà
in un lavoro uniforme e continuo può arrivare da qualche parte,...così
no. Anche se onestamente il risultato non sembrava così incredibilmente
sfavorevole in rapporto a quanto era stato costruito nella prima parte
del primo tempo.
- Dal punto di vista generale di organizzazione come vede questo
nostro calcio femminile?
- Da rifondare. Da rifondare, perché ancora ci sono presidenti
di società gelosi del proprio giocattolo e non entrano in connessione,
non solo con le altre società, ma nemmeno con la nazionale. E questo
è il prodotto della loro politica..
- C'è anche un problema strutturale: all'interno della FIGC
tutto è spezzettato...
- Certo, o si da più potere alla Divisione e la si fa trasformare
in Lega, oppure prende tutto in mano la federazione, ma non so con quali
soldi, e non mi pare che ne abbia voglia. Certo, così è difficile
andare avanti. Le altre nazionali vanno avanti. Uno dei responsabili dello
sviluppo del calcio femminile in Francia è Aimè Jacquet,
il CT campione del mondo con i maschi: questo dà l'idea....c'è
un programma a lungo termine di soldi di investimento, di strutture; ci
sono più squadre nazionali, c'è la possibilità di
crescere nell'under 18, under 19, under 20, under 21..... qui hai
una abbastanza brava e la metti in campo, poi speri in Dio....soprattutto
in giornate come questa. Se invece lavori per un mese, un mese e mezzo,
come prima dell'Europeo, si vedono i risultati. Sì, siamo stati
eliminati dalla Francia, ma quello è stato un episodio in cui ci
sono anche delle responsabilità dirette dello staff, delle giocatrici,
non voglio dire che era tutto perfetto, ma le altre due partite erano molto
importanti contro squadre fra le più forti del mondo, non d'Europa,
del mondo.
- A proposito di Europei, parliamo anche del "problema di comunicazione"
che è sorto: c'è stato un movimento che si lamentava della
mancata copertura della RAI ma d'altra parte c'era Eurosport e molti hanno
potuto vedere le partite su Eurosport....
- ...infatti credo che su Eurosport siano felicissimi di aver fatto
questa scelta e siano solo rammaricati che l'Italia non sia andata avanti.
Loro hanno avuto grandissima risposta di pubblico, sono felici di aver
fatto questo e lo rifarebbero sicuramente.
- Io ho trovato un po' ingiusto anche certe lamentele da parte dello
stesso staff della nazionale...leggere sul giornale "non ci ha visto nessuno"
quando invece molta gente ha visto le partite...
- Sì, lamentele eccessive, ingenerose, ma poi hanno rimediato:
nel senso che immediatamente aveva prevalso l'amarezza per l'assenza dell'emittente
di stato, ma poi hanno capito che la gente che le guardava era tanta, e
forse la simpatia era addirittura maggiore.
- In questi giorni abbiamo lanciato il nostro dibattito nel sito:
cosa fare per avere più visibilità? ma il dibattito langue,
forse mancano le idee. Qual è la sua ricetta per ottenere maggior
visibilità? in particolare c'è qualcosa che i giornalisti,
diciamo esterni, possono fare?
- Occorre far crescere la cultura dei giornalisti. I giornalisti sono
fra i più ignoranti di calcio in generale e di calcio femminile
in particolare. Tutti presuntuosi, se gli dici "calcio femminile" rispondono
"per carità!" ma nessuno ha mai visto una partita femminile, nessuno
sa che cosa sia il calcio femminile negli Stati Uniti, nessuno sa quale
sia la potenzialità dello sviluppo, anche affaristico, del calcio
femminile. Occorre far crescere i giornalisti: una banda di ignoranti.