ARBITRI
Tullio Lanese, presidente AIA, annuncia i cambiamenti nel settore arbitrale:
non ci sarà più una "CAN-D femminile" ma un'unica CAN-D con
arbitri e arbitre che indifferentemente dirigeranno partite di calcio femminile
o maschile. Questo perchè, paradossalmente, utilizzando le donne
solo nelle partite delle donne, il settore arbitrale in versione rosa non
cresceva qualitativamente. Lanese fa qualche acrobazia retorica per non
dire che il calcio femminile è ancora ad un livello troppo basso
per pretendere di far crescere qualitativamente gli arbitri, ma tutti capiscono
benissimo come stanno realmente le cose.
NOI GIOCHIAMO
Così come aveva già fatto nella conferenza stampa di
Orvieto, Natalina Ceraso Levati, sottolinea che "noi giochiamo", in velata
polemica col calcio professionistico maschile che si è appiattito
sulla questione dei diritti TV posticipando l'inizio del loro campionato.
"Noi siamo costantemente in calamità, affrontiamo quotidianamente
i nostri problemi che sono problemi di strutture, di spazi, di visibilità,
di attenzione della cultura politica, federale, in generale. Esigiamo ancora
più attenzione."
Poi illustra le motivazioni della A2 come campionato "cuscinetto" per
diminuire il dislivello fra le categorie; il torneo under 20 che non toglie
spazio al SGS; la coppa Uefa con la Lazio che organizza il proprio girone.
Le parole d'ordine sono: visibilità, ristrutturazione, consolidamento
sul territorio.
TROFEI
Premiate la Lazio (campione d'Italia); Bergamo, Mantova, Lucca 7 e
Isernia Donna (vincitrici dei propri gironi di serie B, ma non necessariemente
neopromosse in A); Foroni, Bergamo, Venezia, Olimpia, Taranto (vincitrici
dei rispettivi premi Disciplina); Patrizia Panico, ancora una volta capocannoniera
della serie A.
CI SONO DOMANDE?
Si diceva prima che questa cerimonia somiglia ad una conferenza stampa
ma non lo è. Non mi ricordo se negli anni precedenti fosse stato
chiesto "ci sono domande?" come si fa alle conferenze stampa. Quest'anno
l'hanno fatto: il bravo presentatore Giubilo chiede se ci sono domande,
si alza il presidente della Fiammamonza, e fa la domanda: "ma qual è
il rapporto fra la Divisione e la Nazionale? non è chiaro per noi
società." Ottima domanda.
La parola va a Natalina Ceraso Levati che, sembra la meno imbarazzata
fra i presenti. Da anni si mormora di una sua presunta accesa rivalità
con l'attuale CT della nazionale Carolina Morace e quindi una sua risposta
potrebbe essere interpretata in tal senso. La presidentessa si rivela abile
nel dribbling: "prima abbiamo detto che il nostro è un lavoro di
equipe, io ho già parlato tanto quindi faccio dare questa risposta
dal vicepresidente". Così la parola passa al vicepresidente
della DCF, nonchè presidente della Torres, Leonardo Marras.
NAZIONALE E DCF: DIALOGO DIFFICILE. LA RISPOSTA DI MARRAS
"Bella domanda è questa - risponde Marras, che non dà
l'impressione di essere sorpreso e meno che mai impreparato - diciamo la
verità: non abbiamo un buon rapporto con la struttura della nazionale,
c'è un dialogo difficile, subiamo continuamente prevaricazioni,
continue schermaglie, esiste un conflitto che secondo noi è anche
ingiustificato e comunque ritengo che sia dannoso per tutto il movimento.
Non andiamo a cercare di chi sia la responsabilità, forse è
anche nostra, che non siamo stati capaci di dialogare con la struttura
della nazionale, il problema è che in questo paese nessuno si deve
sentire il titolare esclusivo del calcio femminile. Il calcio femminile
è questo: sono le società, è una Divisione che è
stata democraticamente eletta ed ha la responsabilità di rappresentare
il calcio femminile. Non possiamo permettere a nessuno che il nostro lavoro
venga vanificato. La nazionale è il nostro punto di eccellenza e
ci deve essere un dialogo continuo, e fino ad oggi non c'è stato.
Quindi è necessario che questo dialogo riparta. Io credo che gli
sforzi che le società hanno fatto in questi anni, che la Divisione
ha fatto in questi anni, portino a collocare il calcio femminile italiano
tra i migliori a livello europeo. Dobbiamo assolutamente riprendere un
dialogo con la struttura della nazionale, perchè noi abbiamo bisogno
della nazionale, ma soprattutto la nazionale ha bisogno delle società
che sono titolari delle atlete che sono l'unico patrimonio vero che le
società oggi hanno. Il mio messaggio, che non è mio, ma che
è il pensiero di tutta la Divisione e anche delle società
di cui la Divisione ha la responsabilità della gestione. E' un messaggio
che vuole arrivare a chi poi ha la responsabilità della gestione
della nazionale. Il dottor Pieri ha detto delle cose straordiarie: ha detto
che le capacità professionali del calcio femminile sono cresciute
in questi ultimi anni e per la federazione rappresenta una forte base che
lo farà diventare un grande sport. Ed è un'esperienza sportiva
per questo paese. Noi vogliamo continuare a fare dello sport vero, non
accettiamo più le prevaricazioni, vogliamo aprire un dialogo con
tutti, e quindi per rispondere al presidente del Monza, noi chiediamo al
dottor Ghirelli che in questa fase ci dia una mano, perchè il dialogo
con la nazionale diventi un dialogo positivo e costruttivo, non accettiamo
più di essere bypassati da decisioni che passano sopra le nostre
teste, perchè noi abbiamo la responsabilità delle società.
Quindi questa non è un'accusa contro qualcuno, questa è una
riflessione a voce alta, innanzi tutto è un auto analisi, forse
anche noi abbiamo sbagliato: non è più tempo di tenere due
strutture separate, il calcio femminile ha bisogno di unità, non
ha bisogno di divisioni. Quindi il mio invito è quello che veramente
si abbassino i toni, non si dia più spazio a chiacchere da bottega,
ma si lavori seriamente perchè il calcio femminile, vista la crisi
del calcio in generale, può essere un'opportunità in più
per
questo paese, per questa federazione del calcio italiano che si sta collocando
tra le prime in Europa. Quindi l'invito è quello di abbassare i
toni ma soprattutto il messaggio che noi vogliamo dare alla Nazionale è
che noi siamo la Divisione, siamo a disposizione della Nazionale ma non
accettiamo nessun tipo di prevaricazione. Grazie."
Applauso.
CONFERENZA STAMPA
A questo punto la cerimonia è una vera e propria conferenza
stampa, un paio di giornalisti pongono altre domande sulla nazionale, sul
contratto di Carolina come CT ma dalla presidentessa arrivano solo risposte
di circostanza, niente di interessante. Marras ha già detto tutto
e solo quello che la Divisione aveva intenzione di dire.
PS: la foto è della presentazione dell'anno scorso, quest'anno non avevamo portato la macchina fotografica....