TUTTE PER UNA…

di Sonia Barbara Rosberti, Psicologa dello Sport

Perché un Gruppo-Squadra può battere 11 campionesse individualmente riconosciute superiori?

La risposta è semplice, dato che….3 + 3 = 7

ossia

“Il tutto è più della somma delle singole parti” (Teoria della Gestalt)


La squadra è l’unione di individui all’interno della quale le abilità dei singoli vengono esaltate dall’interazione reciproca.
Nello specifico il calcio è:

e soprattutto Quest’ultimo è definibile come un’entita con obiettivi comuni, non necessariamente uguali a quelli delle singole persone che lo compongono. Esiste inoltre un’interdipendenza tra i diversi ruoli ricopribili al suo interno.
In ambito sportivo il gruppo può essere considerato sia “primario volontario” (lo scopo dell’aggregazione è basato sulla soddisfazione dei bisogni emotivi e sociali) sia, in alcuni casi, “secondario-contrattuale” (per esempio nelle squadre professionistiche, dove lo scopo è quello di raggiungere traguardi specifici, vincolando i giocatori a ruoli e norme definiti).
I compiti dei diversi componenti risultano sufficientemente stabiliti e finalizzati al raggiungimento del traguardo, nonostante mantengano un certo grado di intercambiabilità (anche se è difficile immaginare una Carolina Morace versione portiere!).

Lo status delle giocatrici è determinato da 4 fattori principali:

Quanto detto è però molto precario poiché ogni situazione competitiva, ma anche un lungo infortunio, possono modificare l’immagine dell’atleta, da parte di coloro che la valutano dall’interno del gruppo ma anche da chi la osserva dall’esterno.
La struttura di gioco tipica del calcio lo rende inoltre uno sport ad alto valore sociale dove si realizzano costantemente delle dinamiche di gruppo (in un’azione infatti sono coinvolte, come minimo, tre giocatrici che devono cooperare strettamente se vogliono arrivare al successo. Raramente si è visto un portiere segnare!).
Un’altra caratteristica peculiare è l’esistenza di relazioni interpersonali tra le giocatrici che, molto spesso, risultano più valide, solide ed esclusive di quelle che esse mantengono con persone che frequentano fuori dal campo.
Ciò fornisce al gruppo una forza in grado di mantenere le persone al suo interno e di arrivare a un grado di coesione che si può definire come l’equilibrio tra le motivazioni e le aspettative delle singole nei confronti della squadra e le caratteristiche emotive e funzionali della stessa.
In particolare esistono delle aspettative comuni a tutte le componenti del team quali: All’interno di tale realtà, in continua interazione, assumono particolare importanza i leader ovvero  coloro che esprimono una personalità carismatica in grado di soddisfare le esigenze affettive e operative della maggioranza dei membri del gruppo.

In termini di ricadute operative, al fine di un’ottimizzazione della prestazione sportiva, è indispensabile che l’intero staff sia a conoscenza di queste dinamiche e in particolare l’allenatore (che conduce il gruppo ma non è parte integrante dello stesso) deve saperle trasformarle in uno strumento utile per la corretta gestione e valorizzazione della squadra.


SONIA BARBARA ROSBERTI
Psicologa, esperta in Psicologia dello sport
LAUREATA ALL’UNIVERSITA’ DI PADOVA, MASTER IN “PSICOLOGIA DELLO SPORT”, DOCENTE DI PSICOLOGIA DELLO SPORT COLLABORA INOLTRE CON L’ASSOCIAZIONE ASSIST. PARTECIPANTE A CONVEGNI DEL SETTORE, SCRIVE PER SITI E RIVISTE SPORTIVE SPECIALIZZATE. CURA LA PREPARAZIONE MENTALE DI ATLETI DI SPORT INDIVIDUALI E DI SQUADRA.SI OCCUPA ALTRESI’ DI SELEZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE.
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