KATIA SERRA

di Gianpy

Bologna, 3 marzo 2002
“Katia Serra in Nazionale!” è l’invocazione che ormai si sentiva da lungo tempo nella squadra e sugli spalti da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Acclamata a gran voce per le sue qualità calcistiche, finalmente è arrivata la convocazione in Nazionale. Bolognese, 28 anni, diplomata I.S.E.F., centrale esterno destro del Foroni, allenatrice della formazione femminile di Serie D, Katia Serra ha tutte le carte in regola per ben figurare e dimostrare il proprio valore come sta già facendo nella propria squadra di club. La sua carriera, funestata spesso da brutti infortuni agli arti inferiori, ora può subire una brusca accelerata e ricompensarla di tutti i sacrifici fatti in questi anni. Chi la incontra rimane colpito dalla sua spontaneità e disponibilità che esprime grande competenza calcistica, passione e tanta “voglia di fare” che con la giusta ambizione l’ha portata ad essere una calciatrice insostituibile nel Foroni. Ma lasciamo parlare lei…
Ciao Katia, come ti senti prima della partenza per la Borghesiana?
Sono tranquilla, molto tranquilla e nello stesso tempo curiosa per quello che troverò e curiosa di mettermi alla prova con le ragazze più forti del campionato. La mia età m’impone di essere serena; fossi stata più giovane l’avrei presa con più emozione. E poi molte ragazze le conosco perché ci parliamo quotidianamente giocando nella stessa squadra. La curiosità, semmai, sta nel confrontarmi con le altre che non conosco così bene.
Dopo tanto acclamarti in Nazionale, finalmente il C.T. Carolina Morace ci ha pensato. Come hai vissuto il momento in cui ti è stata comunicata la convocazione?
Onestamente non me lo aspettavo, te lo dico molto sinceramente! Perché, se magari nei mesi precedenti ci speravo ogni volta che la Nazionale si riuniva, ora mi ero quasi rassegnata a vederla raccontata. Oltretutto, quando Milena (Bertolini, allenatore in seconda del Foroni, ndr) me lo ha comunicato, l’ha fatto in modo un po’ misterioso, per tenermi in suspense…non mi ha fatto capire subito che entravo a far parte della squadra azzurra. Ma non potevo credere che una ragazza così seria come Milena mi potesse fare uno scherzo così atroce. Il tutto è durato pochi secondi e alla fine quando la notizia si è concretizzata sono stata veramente felice, quasi incredula! Ora però è giusto stare con i piedi per terra; sono consapevole che avercela fatta è solo un primo passo, è solo una partenza che dovrà necessariamente essere seguita dal mio impegno, altrimenti la mia avventura in azzurro potrebbe finire qui!
Quanto è importante per te e per la tua carriera calcistica questa convocazione?
Mah, guarda…sia nel calcio che nella vita di tutti i giorni tendo sempre a misurarmi con me stessa. Questa convocazione rappresenta per me un primo step, non è certo il mio obiettivo finale. Dimostra, la mia chiamata in azzurro, che mi sto migliorando ed intendo farlo sempre più per rimanere ad alti livelli, sia nel Foroni che in Nazionale e magari meritami anche un pass per i prossimi mondiali. E’ uno stimolo per fare sempre meglio, per progredire con determinazione e guadagnarmi così il premio di un posto fisso in questo gruppo.
Le tue compagne “nazionali” del Foroni come hanno accolto questa notizia? Qualcuna ti ha già dato spontaneamente qualche consiglio?
Devo dirti la verità, la cosa che mi ha fatto più piacere e vedere lo spogliatoio tanto, tanto contento per me! Ma proprio tanto!…
…come i tuoi tifosi…
Si, sicuramente. Ho ricevuto molte manifestazioni d’affetto dalle mie compagne, nazionali e non, dalla società intera, dai miei fans e da tutte le persone che ruotano attorno al Foroni. Consigli veri e propri non ce ne sono stati. Qualcuna mi ha detto la classica frase:”Siamo tra di noi, è come essere al Foroni, non ti preoccupare”. Le uniche cose che ho chiesto loro hanno riguardato più che altro il materiale che dovrò portarmi al seguito, l’abbigliamento che mi daranno,insomma…cose pratiche.
Questo raduno sarà un test da parte di Carolina per saggiare lo stato dell’arte di questa Nazionale in prossimità dell’incontro con la Spagna e immagino che sarà anche un incontro psicologico motivazionale. Quali sono le caratteristiche, oltre quelle fisiche, che deve avere una ragazza per giocare in Nazionale?
Secondo me per raggiungere questo obiettivo bisogna essere complete. Si può chiamare calciatrice con la C maiuscola una ragazza brava tecnicamente, fisicamente, atleticamente e tatticamente. Inoltre deve possedere doti caratteriali di un certo livello. Credo che queste componenti devono essere presenti in ciascuna. Poi ognuna di noi ha le proprie sfaccettature, ha i propri punti di forza e di debolezza: qualcuna può eccellere in un settore ed un po’ meno nell’altro e viceversa ma alla fine i piatti della bilancia devono restare in equilibrio. L’aspetto caratteriale era quello che un po’ mi difettava. Non credevo molto nelle mie possibilità, ero poco convinta dei miei mezzi. Ora questa fase l’ho superata molto bene; sono più sicura di me stessa e ne trovo riscontro anche nella vita di tutti i giorni. Concludendo, acquisire sicurezza e fiducia in se stessi è una delle caratteristiche importanti per un’atleta, di qualsiasi sport che ti permette, in presenza di momenti difficili, di superarli agevolmente.
Katia, vai per i 29 anni e ultimamente Carolina Morace sta convocando ragazze di indubbio talento e molto giovani. Con questa “concorrenza” pensi di riuscire ad emergere, a conquistare e poi a mantenere un posto fisso?
In effetti mi hai fatto una domanda molto giusta! E’ vero, la concorrenza è tanta e vista la mia carta d’identità avrei meno possibilità rispetto ad un’altra ragazza più giovane, alla quale è concesso di sbagliare di più. In passato ho avuto un sacco di problemi fisici, molti infortuni abbinati a diverse operazioni che mi hanno sicuramente condizionato. Negli ultimi due campionati sono stata veramente bene ed il mio stato di benessere fisico sta continuando anche in questo. Incrocio le dita perché questo continui! La concorrenza non mi spaventa. Quest’anno nel Foroni ce n’era talmente tanta che il mio posto di titolare ad inizio stagione non era certo. Me lo sono conquistata con il sacrificio, il lavoro e la voglia di emergere e penso di fare altrettanto in Nazionale. Sarà poi il C.T. a valutarmi ed a fare di conseguenza le sue scelte. Se dovrò stare ai margini del campo lo farò serenamente, perché per me è importantissima questa maglia, è il coronamento di tanti sforzi fatti in passato.
Un ultima domanda: questa Nazionale che possibilità ha, secondo te, di qualificarsi ai Mondiali del 2003?
Il cammino non è facile vista la partenza che ha avuto. Secondo me c’è più bisogno di certezze che di esperimenti, perché i primi hanno bisogno di tempi molto lunghi. Non saprei…C’è bisogno di un risultato positivo per dare vigore a tutto il movimento del calcio femminile. Occorre crederci sempre! Solo così arrivano i risultati! Io sono ottimista…siamo partite in salita ma gli ottimi recenti risultati sono un buon viatico per la qualificazione. Inoltre questo è un buon momento di forma per tutte le atlete ed il gap iniziale con le altre Nazioni può essere del tutto annullato. Insomma sono certa che ce la faremo!

La lascio…domattina presto dalla Stazione di Bologna parte l’avventura in azzurro di Katia Serra e non posso che farle un grosso in bocca al lupo!