Ciao Simona, come stai? La gente vuole sapere tutto su di te… Raccontaci
un po’ come hai iniziato a giocare a calcio, cos’è o chi è
che ti ha fatto avvicinare a questo sport a detta di molti così
poco femminile…
Ciao a tutti, a questa domanda potrei trovar difficoltà a rispondere
soprattutto perché non c’è stato un giorno particolare in
cui abbia deciso di intraprendere questo sport… posso dire che sono nata
giocando a calcio, forse avevo poco più di 4 anni quando ho dato
il primo calcio ad un pallone! …passione trasmessa da mio padre, che sin
da piccola, mi portava a giocare nei campi di calcio facendomi sfidare
contro dei maschietti coetanei che non mi veniva difficile mettere in difficoltà.
All’età di 7 anni ho indossato per la prima volta la maglia di una
vera squadra di calcio, prima maschile e poi femminile, la Woman Sassari
attuale Torres, a cui devo un ringraziamento particolare ad un Mister che
ha creduto in me e alle mie qualità calcistiche, Mario Silvetti,
portandomi con sé nelle Nazionali Under 15-17-18-20-21… e a lui
devo tante mie soddisfazioni personali.
Sport poco femminile? Credo che il calcio sia calcio… maschile o femminile
possa essere. Quando sono in campo mi sento una giocatrice a tutti gli
effetti, con grinta e voglia di vincere ma finiti i 90 minuti, mi piace
esibire la mia femminilità, di essere donna.
Ripercorriamo la tua carriera calcistica…
Credo che pur avendo solo 22 anni sento di avere un’esperienza calcistica
al di sopra della mia età e questo perché ho cambiato tante
squadre e ho immagazzinato tanti insegnamenti da diversi Mister… Ho iniziato
con la Torres, nella mia città, Sassari, poi un anno in serie B
con l’Attilia Nuoro per poi proseguire verso la serie A a soli 16 anni
con il Milan vincendo uno Scudetto e una Supercoppa e poi ancora un ripetersi
di squadre: Atletico Oristano, Foroni Verona, Torino dove ancora milito.
Hai praticato altri sport?
A qualcuno potrà sembrare banale e cinico ma credo che chi veramente
ha la passione per uno sport non può essere attratto da altro… assolutamente
solo calcio.
In questo scorcio di stagione state vivendo un momento magico, fino
ad ora siete prime in classifica, avete addirittura espugnato campi difficilissimi
come quello della Torres e dell’Atletico Oristano, come vedi il tuo Torino
nel prossimo futuro? Quali sono le squadre che temi di più?
Sono abbastanza superstiziosa ma anche molto ottimista, sia nella vita
che nel calcio, credo che il Torino continuerà a fare bene… è
bene pensare partita dopo partita senza previsione alcuna, io ci credo
come del resto tutte le mie compagne. Paura? Pur riconoscendo la pericolosità
di Torres, Oristano e Bardolino, la risposta alquanto presuntuosa è
assolutamente no! …gli altri dovrebbero aver paura di noi!
Nel giro di pochi mesi, la società granata ha fatto incredibili
sforzi, ed è riuscita a portare sotto la Mole diverse giocatrici
di altissimo livello, tra cui a sorpresa, l’arrivo dell’ultima ora
di Damiana Deiana, tua corregionale: come vi trovate? C’è molta
competizione tra di voi?
Conosco molto bene Damiana, sin dai tempi della Torres, ho un bel rapporto
con lei ed è stata una bella sorpresa vederla al primo allenamento
con le vesti granata. Competizione? Assolutamente no… anzi… un motivo in
più per credere nella società… Damiana ha molta esperienza
e questo può essere un aiuto in più a tutto il gruppo… tutti
insieme per lo stesso obiettivo.
Hai anche fatto parte di tutte le Under della Nazionale, cosa pensi
delle ultime convocazioni di Carolina Morace? Perché secondo te
ci sono tante giocatrici illustri non convocate, vedi ad esempio il blocco
Torres e perché no, anche te stessa?
Si, ho giocato in tutte le Under con Mister di alto livello, tra cui
Silvetti, Guenza, Recagni, Russo, Facchin, Vatta e la stessa Morace nella
mia prima convocazione in Nazionale maggiore tre anni fa… non entro in
merito alle scelte del CT della Nazionale… le rispetto e se un giorno mi
chiamerà alla sua corte saprò farmi trovare pronta.
Quali sono stati i tuoi momenti migliori e quelli peggiori (se ce
ne sono stati) in questo inizio di carriera, ricordi qualche episodio o
gara che ti ha gratificato o ti ha deluso in maniera particolare?
Tutte le vittorie le ritengo gratificanti, la prima gara di campionato
(di questa stagione – ndr) abbiamo battuto la Torres ma ho solo
l’amarezza di non aver potuto giocare perché infortunata e le mie
compagne hanno saputo regalarmi anche da lontano una bella soddisfazione;
la gara che più personalmente mi ha gratificato è stata quella
contro l’Oristano… (la gara dell’8 gennaio scorso - ndr) 1 a 0 con
un mio gol… per me era un derby personale… credo di aver ottenuto ciò
che più desideravo.
Dopo molti anni vissuti in Sardegna, oramai da qualche anno ti sei
trasferita in Piemonte, come ti trovi a Torino?
Non nego la mancanza dei parenti, del mare, e del clima della Sardegna…
ancora fatico ad abituarmi al clima di Torino, ma qui ho i miei due grandi
punti di vita: l’amore e il calcio. Di più non posso chiedere…
Il calcio a questi livelli si sa, porta via parecchio tempo ed energie.
Hai altri interessi che riesci a coltivare nei momenti liberi della giornata?
Il calcio mi piace e lo pratico con tanta voglia e passione ma credo
anche che non bisogna lasciar perdere ciò che comunque potrà
essere la tua vita nel futuro. Frequento il secondo anno di scienze della
comunicazione e giornalismo… mi piacerebbe intraprendere la carriera giornalistica.
Lo studio è fondamentale per chi come me pratica uno sport che purtroppo
si sa, non durerà in eterno.
Durante le mie giornate studio per prepararmi agli esami… sacrifici
ci sono, ma nella vita se si vuol raggiungere qualcosa bisogna sacrificarsi…
ed io in questo mi ritengo molto determinata; se voglio veramente qualcosa,
la ottengo.
Hai qualche sogno chiuso nel cassetto che vorresti si realizzasse?
Ho appena detto di essere una ragazza molto determinata… di sogni ne
ho tanti, uno non mi basta… ma uno per volta vorrei che si realizzassero.
Quello più grande (un po’ troppo personale) lo lasciamo ancora chiuso
nel cassetto… per ora sogno il mio secondo scudetto.
Ora ti faccio una domanda inerente la tua vita privata, ma che in
molti si pongono. Dato che sei una ragazza molto carina, lasciatelo dire,
ti chiediamo: sei fidanzata? I tuoi sostenitori si devono rassegnare o
hanno qualche speranza di poterti corteggiare?
Grazie del complimento, sono felicemente fidanzata da due anni… come
ho accennato in una risposta precedente, a Torino ho trovato l’amore. Mi
segue con tanta passione ed è sempre pronto a darmi consigli prima
di ogni partita... diciamo che sente la tensione più di me! Nelle
partite fondamentali mi aiuta più di ogni altra persona e il gol
è sempre il modo migliore per ricambiare il suo starmi vicino e
questo, a mio modesto parere, è fondamentale. Per quanto riguarda
i miei sostenitori, li sento come mi incitano sugli spalti e questo mi
gratifica tanto… chiedo di continuare e di non rassegnarsi nel loro “corteggiamento
calcistico”!
Quando finirà la tua carriera che farai? Rimarrai nel mondo
del calcio?
A fine della mia carriera… mi piacerebbe poter fare di un mio futuro
figlio, un grande calciatore!
Un’ultima domanda: a chi vorresti dedicare un tuo probabile futuro
scudetto?
Ad una persona che non c’è più da diversi anni ma che
sento che mi aiuta dal cielo… a te Giuseppe F.
Grazie Simona, sei stata molto gentile, in bocca al lupo a te e
alle tue compagne per questa stagione sportiva, sperando possa darvi molte
soddisfazioni!
Grazie a tutti coloro che mi stanno vicino, ai tifosi granata e a tutti
voi.
Questa è
Simona Sodini, una dolce e sensibile ragazza che, durante questa nostra
chiacchierata, ha evidenziato una grande determinazione e generosità
e con le idee già ben chiare circa il suo futuro.
Se il Torino ha un nuovo sogno, è anche merito di questa
giovane calciatrice che ha dimostrato, e continuerà a farlo, di
conquistare i suoi tifosi a suon di gol: buon viaggio Simona!
SIMONA SODINI
Nata a Sassari il 21/7/82. Attaccante.
Altezza 1,58. Peso 52 kg.
Cresciuta nella Torres, bomber delle
Nazionali Under 15, 17, 18, 20 e 21. 1 presenza in Nazionale maggiore.
Finalista agli Europei Under 20. 1 Scudetto e 1 Supercoppa con il Milan
della stagione 1998-‘99.
Stagione Squadra
Campionato/Presenze/Reti
1995-1996 TORRES FOS
VIVAIO
1996-1997 TORRES FOS
VIVAIO
1997-1998 ATTILIA NUORO
SERIE B
1998-1999 MILAN
SERIE A 19 9
1999-2000 ATTILIA NUORO
SERIE A 26 7
2000-2001 FORONI VERONA
SERIE A - -
DIC. 2000 ATLETICO ORISTANO
SERIE A 24 11
2001-2002 ATLETICO ORISTANO
SERIE A 20 4
2002-2003 TORINO
SERIE A 24 13
2003-2004 TORINO
SERIE A 18 9
2004-2005 TORINO
SERIE A 6 4
Aggiornata
all’8/01/05