SILVIA TAGLIACARNE: IERI, OGGI E DOMANI

di Daniela Curti

Furbi occhi azzurri, sicurezza nei propri mezzi ma anche una giusta dose di umiltà....questa è Silvia Tagliacarne, attaccante del Milan e della Nazionale.
Sabato pomeriggio, lo scenario è il Sada di Monza, la serie A osserva un turno di riposo e sul  manto erboso, reso pesante dalla pioggia, il Fiammamonza affronta in amichevole una rappresentativa Under 16 americana. Dove può passare uno dei pochi sabati liberi dell'anno chi vive di calcio?
Silvia ed io ci troviamo lì, in tribuna e, ricordando i nostri trascorsi in biancorosso, cominciamo la nostra chiaccherata.
"Giocare qui in serie A il sabato pomeriggio era la mia ambizione a 15 anni - esordisce Silvia oggi venticinquenne - dopo aver raggiunto questo obiettivo pensavo solo a divertirmi giocando, poi è arrivata la convocazione per un torneo in Norvegia con l'Under 20 e una volta indossata la maglia azzurra mi è cresciuto dentro il desiderio di conquistare la Nazionale maggiore. Per arrivare a giocare a certi livelli, tuttavia, è necessario possedere una grande passione che ti aiuta ad impegnarti a fondo durante gli allenamenti e a fare sacrifici come studiare di notte o svegliarti alle 5 di mattina. Anche il carattere è fondamentale, specialmente per riprendersi nei momenti difficili. Non sempre sono rose e fiori e quando ti sfiora l’idea di smettere di giocare devi trovare in te le motivazioni per andare avanti, magari anche contando sugli incoraggiamenti di chi ti è vicino.
In questi anni di serie A ho incontrato molti difensori bravissimi, ma quella che più mi ha messo in difficoltà è stata Roberta Stefanelli (ex giocatrice del Bardolino n.d.r) a dispetto di un fisico non proprio imponente era dotata di un tempismo che le permetteva di arrivare sempre prima sul pallone. Mi dispiace che non giochi più.
Tornando all'argomento Nazionale - prosegue Silvia con convinzione - penso  che Carolina (Morace n.d.r.) stia facendo veramente un ottimo lavoro, ha impostato con noi un rapporto basato sul rispetto reciproco e, tramite i frequenti incontri che ha chiesto ed ottenuto, sta creando un gruppo veramente unito dove contano tutte le atlete e non solo le undici titolari.
...Poi quel gol... (nell'amichevole con gli Stati Uniti) ...entrare e segnare è stata un'emozione fortissima: ho stoppato la palla spalle alla porta e ho tirato senza pensarci, sono stata fortunata. E pensare che il preparatore atletico me l'aveva predetto prima della partita. Quello che più mi ha stupito in quell'occasione  è che una nota emittente televisiva mi abbia chiesto di rilasciare un'intervista, siamo talmente poco abituate al fatto che i mass-media ci dedichino attenzione, che non vedevo l'ora che il giornalista si riprendesse quel microfono. Il disinteresse generale è proprio quello che meno mi piace del calcio femminile, l'unico modo che abbiamo per farci notare dall'opinione pubblica è fare bene, i risultati ottenuti finora ci fanno ben sperare, in fondo abbiamo perso solo con il Portogallo e su un campo impraticabile: una vittoria all'Europeo potrebbe essere alla nostra portata. E' questo il mio primo obiettivo, anche se non nascondo che mi piacerebbe vincere qualcosa anche a livello di club. L'obiettivo più a lungo termine è, invece, la partecipazione alle Olimpiadi, questo perchè il rimpianto di non esserci qualificate per quelle passate è ancora forte e poi perchè penso che partecipare ad una così importante manifestazione sportiva sia il sogno di ogni atleta…anche di una calciatrice."
Furbi occhi azzurri, piedi buoni e idee chiare…..il calcio femminile ha bisogno di gente così!!!
Silvia Tagliacarne (seconda da sx in basso) e Daniela Curti (quarta da sx in alto) impegnate in un torneo estivo con la maglia dell’ACF Ambrosiana nel lontano 1989.