SILVIA TAGLIACARNE: IERI, OGGI E DOMANI
Furbi occhi azzurri, sicurezza nei propri mezzi ma anche una giusta
dose di umiltà....questa è Silvia Tagliacarne, attaccante
del Milan e della Nazionale.
Sabato pomeriggio, lo scenario è il Sada di Monza, la serie
A osserva un turno di riposo e sul manto erboso, reso pesante dalla
pioggia, il Fiammamonza affronta in amichevole una rappresentativa Under
16 americana. Dove può passare uno dei pochi sabati liberi dell'anno
chi vive di calcio?
Silvia ed io ci troviamo lì, in tribuna e, ricordando i nostri
trascorsi in biancorosso, cominciamo la nostra chiaccherata.
"Giocare qui in serie A il sabato pomeriggio era la mia ambizione a
15 anni - esordisce Silvia oggi venticinquenne - dopo aver raggiunto questo
obiettivo pensavo solo a divertirmi giocando, poi è arrivata la
convocazione per un torneo in Norvegia con l'Under 20 e una volta indossata
la maglia azzurra mi è cresciuto dentro il desiderio di conquistare
la Nazionale maggiore. Per arrivare a giocare a certi livelli, tuttavia,
è necessario possedere una grande passione che ti aiuta ad impegnarti
a fondo durante gli allenamenti e a fare sacrifici come studiare di notte
o svegliarti alle 5 di mattina. Anche il carattere è fondamentale,
specialmente per riprendersi nei momenti difficili. Non sempre sono rose
e fiori e quando ti sfiora l’idea di smettere di giocare devi trovare in
te le motivazioni per andare avanti, magari anche contando sugli incoraggiamenti
di chi ti è vicino.
In questi anni di serie A ho incontrato molti difensori bravissimi,
ma quella che più mi ha messo in difficoltà è stata
Roberta Stefanelli (ex giocatrice del Bardolino n.d.r) a dispetto
di un fisico non proprio imponente era dotata di un tempismo che le permetteva
di arrivare sempre prima sul pallone. Mi dispiace che non giochi più.
Tornando all'argomento Nazionale - prosegue Silvia con convinzione
- penso che Carolina (Morace n.d.r.) stia facendo veramente
un ottimo lavoro, ha impostato con noi un rapporto basato sul rispetto
reciproco e, tramite i frequenti incontri che ha chiesto ed ottenuto, sta
creando un gruppo veramente unito dove contano tutte le atlete e non solo
le undici titolari.
...Poi quel gol... (nell'amichevole con gli Stati Uniti) ...entrare
e segnare è stata un'emozione fortissima: ho stoppato la palla spalle
alla porta e ho tirato senza pensarci, sono stata fortunata. E pensare
che il preparatore atletico me l'aveva predetto prima della partita. Quello
che più mi ha stupito in quell'occasione è che una
nota emittente televisiva mi abbia chiesto di rilasciare un'intervista,
siamo talmente poco abituate al fatto che i mass-media ci dedichino attenzione,
che non vedevo l'ora che il giornalista si riprendesse quel microfono.
Il disinteresse generale è proprio quello che meno mi piace del
calcio femminile, l'unico modo che abbiamo per farci notare dall'opinione
pubblica è fare bene, i risultati ottenuti finora ci fanno ben sperare,
in fondo abbiamo perso solo con il Portogallo e su un campo impraticabile:
una vittoria all'Europeo potrebbe essere alla nostra portata. E' questo
il mio primo obiettivo, anche se non nascondo che mi piacerebbe vincere
qualcosa anche a livello di club. L'obiettivo più a lungo termine
è, invece, la partecipazione alle Olimpiadi, questo perchè
il rimpianto di non esserci qualificate per quelle passate è ancora
forte e poi perchè penso che partecipare ad una così importante
manifestazione sportiva sia il sogno di ogni atleta…anche di una calciatrice."
Furbi occhi azzurri, piedi buoni e idee chiare…..il calcio femminile
ha bisogno di gente così!!!
Silvia Tagliacarne (seconda da sx in basso) e Daniela Curti (quarta
da sx in alto) impegnate in un torneo estivo con la maglia dell’ACF Ambrosiana
nel lontano 1989.