Facevi le raccolte di figurine da piccola?
Sì, con mio fratello…
Che effetto ti ha fatto vedere la tua squadra su un album che è
comprato da migliaia di persone?
Non avevo mai pensato che questo potesse accadere, perciò sono
rimasta sorpresa ma molto contenta.
Fai parte di un generazione di calciatrici fortunate; le tue colleghe
di un po’ di tempo fa non avevano tutti questi "privilegi" che avete
voi adesso, infatti il calcio femminile piano piano si sta facendo
largo tra gli altri sport. Cosa speri per il futuro? Quale ulteriore progresso
vorresti che compiesse questo movimento?
Grazie alle figurine e a qualche articolo sui giornali più importanti,
sempre più persone che prima ignoravano la nostra esistenza, stanno
imparando a conoscere il nostro sport e magari un giorno anche i nostri
stadi saranno pieni! Penso che questo sia il sogno di tutte le calciatrici.
Secondo te il calcio femminile dovrebbe seguire le orme di quello
maschile?
No, il calcio femminile dovrebbe crescere diversamente da quello
maschile corrotto dai soldi.
Il nostro movimento dovrebbe continuare a basarsi sul divertimento
e sull’umiltà.
Qualcuno votandoti nel nostro sondaggio ha detto che sei brava in
tutti gli sport, perché hai scelto proprio il calcio?
Fin da bambina ho sempre giocato a calcio, così per divertimento:
con mio fratello, con mio cugino, con i miei compagni o all’oratorio. Il
calcio da sempre mi affascina e mi piace un mondo, però prima che
diventasse la mia vera passione ho praticato diversi sport: atletica leggera,
pallavolo, nuoto ed è anche vero che me la cavavo bene in tutto.
La svolta è stata dopo aver vinto a Catania nel 1997,
la finale nazionale dei Giochi della Gioventù di calcio a 5 con
la rappresentativa della scuola media, dopo quella vittoria ho voluto provare
a giocare a calcio in una società. A settembre di quello stesso
anno iniziò la mia esperienza calcistica con la società Fiammamonza,
squadra nella quale milito tutt’ora.
Ti hanno paragonato persino a mostri sacri come un certo Nesta,
perché tu puoi giostrare con successo anche a centrocampo. Dove
ti senti più a tuo agio però? In difesa o 10 metri più
avanti?
Mi piace giocare sia a centrocampo che in difesa. Quando gioco in mezzo
al campo sono un po’ più libera di muovermi, di pensare, di costruire
l’azione, al contrario in difesa mi sento più carica di responsabilità
anche perché la porta è più vicina. Alla fine, in
qualsiasi caso e in qualsiasi ruolo mi trovo, in ogni partita provo emozioni
diverse ma altrettanto belle.
Da dove nasce quel tuo vizietto frequente per il gol? Forse da piccola
eri ancora più avanti, magari punta?
A parte il titolo di capocannoniere nel girone finale dei Giochi della
Gioventù di Catania, quando ho iniziato a giocare nell’under 15
della Fiammamonza, l’allenatore mi metteva in mezzo al campo e riuscivo
a segnare quasi in ogni partita. Adesso però che gioco in difesa,
è molto più difficile buttare la palla oltre quella fatidica
linea, comunque in questo campionato sono riuscita a segnare 5 gol perché
vado a saltare sui calci d’angolo e sulle palle inattive. Il senso della
posizione, la scelta di tempo e la buona elevazione mi hanno fatta trovare
più volte al posto giusto nel momento giusto.
Parliamo del Fiammamonza. Sei cresciuta e ti sei confermata qui,
ti consacrerai altrove?
A Monza mi trovo bene, lo spogliatoio è fantastico e siamo molto
unite. Mi dispiacerebbe doverlo cambiare, ma il destino non si sa mai cosa
riserva per il futuro. Se un giorno dovessi lasciare la Fiammamonza non
lo farò certo per “mancanza d’affetto”, ma per puntare a qualcosa
di importante per la mia carriera.
Considerando che l’età media dei difensori appetibili per
le grandi squadre è un po’ elevata, potresti essere uno dei colpi
del prossimo mercato. Cederesti alle lusinghe di una squadra più
blasonata oppure faresti fatica a lasciare la tua famiglia,le tue compagne
e i tuoi amici?
Come ho detto prima deve essere qualcosa di veramente interessante.
Sinceramente ci ho pensato più di una volta , ma siccome l’occasione
non si è ancora presentata, una decisione a tal proposito non l’ho
ancora presa. Mi piacerebbe giocare in una squadra che lotti per obiettivi
importanti nella quale posso continuare a migliorarmi e allo stesso tempo
a divertirmi.
Quest’anno la tua squadra era partita molto bene, cosa gli manca
e cosa gli è mancato secondo te per fare il cosiddetto salto di
qualità e lottare per qualcosa di importante?
Secondo me non siamo state capaci di mantenere alta la concentrazione
e la giusta dose “aggressività calcistica” per un intero campionato.
Ha influito inoltre la non abitudine a lottare per qualcosa di grande,
in questi frangenti l’esperienza è di rilevante importanza e noi
che siamo una squadra giovane, sotto questo aspetto abbiamo ancora tanta
strada da fare. Non dimentichiamoci però, che siamo ancora in lotta
per la finale di Coppa Italia, una competizione importante nella quale
io e le mie compagne vogliamo ben figurare.
Il sabato pomeriggio che hai faticato di più, che attaccante
avevi davanti?
Sicuramente entrambi i sabati contro il Foroni; contrastare la
Gazzoli non è stato certo facile, è veramente forte e inoltre
al suo fianco gioca una certa Rita Guarino.
Qual è stato il momento più memorabile della stagione?
La qualificazione alla fase finale del Campionato Europeo Under 19
conquistata in Olanda e in particolare come l’abbiamo ottenuta, ovvero
ottenendo 3 vittorie su 3 rispettivamente contro l’Olanda, la Slovacchia
e l’Ucraina. Sono stati momenti fantastici, tutto è stato spettacolare,
ma la cosa che non dimenticherò mai è il mio primo gol in
Nazionale (contro l’Ucraina dopo appena 1 minuto, ndN): un’emozione
immensa, impossibile da descrivere. Sono soddisfazioni che pochi possono
provare, per questo mi ritengo veramente fortunata!
Hai un rapporto molto solido con la maglia azzurra delle rappresentative
minori , dopo la convocazione di Sancassani, di appena un anno più
grande di te, ti aspetti un’altra chiamata di Carolina ?(ha poi
esordito nel giugno 2002 nell’amichevole Italia – Jugoslavia, ndN)
Io sono contenta e allo stesso tempo mi ritengo fortunata a giocare
in nazionale under 19 dove sto vivendo un’esperienza fantastica ed unica.
Essere convocate in nazionale maggiore è il sogno di tutte, comunque
ho ancora molto da imparare, ma sono giovane e il tempo è dalla
mia parte.
C’è una tua coetanea che apprezzi per il suo modo di giocare
e che vorresti votare per il nostro sondaggio?
Voto per Chiara Marchitelli, portiere della Lazio e mia compagna di
nazionale…diventerà molto forte.