Daniela, quando ti sei accorta che ti piaceva giocare a pallone?
E’ una passione che ho sempre avuto fin da quando ero bambina. Mio
fratello prendeva il pallone per andare a giocare ed io lo seguivo sempre.
Quando non mi vedeva arrivare, si preoccupava!
Parlaci della tua carriera.
Ufficialmente ho cominciato a giocare all’età di otto anni
a Vittorio Veneto e tutto per merito di mia madre che un giorno mi accompagnò
al campo dove giocava mio fratello e chiese al Presidente se avessi potuto
giocare anch’io. Giocai insieme con i maschi fino all’età
di 14 anni e poi sono passata a disputare i campionati femminili.
Sono passata dalla serie provinciale alla serie B con il Vittorio Veneto
dove ho militato per otto stagioni segnando circa 40 reti.. Quindi c’è
stato l’esordio in serie A col Foroni dove ho segnato 7 goals, quindi Venezia
in serie B (14 goals) ed infine l’anno scorso ancora serie A col Milan
(1 rete).
Lo scorso anno al Milan.Cosa ti ha convinto a tornare a vestire la
maglia del Foroni?
In primo luogo il fatto di dover confrontarmi con una realtà
dalla mentalità vincente; nella mia precedente esperienza con il
Foroni, la squadra non era ancora così forte ed ha recitato un ruolo
importante anche la voglia di disputare la Womens Uefa Cup, un traguardo
al quale ambivo moltissimo.
All’inizio di questa tua nuova esperienza, non giocavi moltissimo.
Come vivevi questa situazione? Eri comunque sicura di aver fatto la scelta
giusta venendo via dal Milan?
In Uefa Cup ho giocato poco per una precaria condizione fisica. Sinceramente
tutto il periodo in Russia l’ho vissuto male, ero venuta al Foroni per
giocare la Coppa Uefa ed invece… guardavo le mie compagne giocare. Non
era il massimo. Ma questo mi è servito per cambiare marcia, per
dare in allenamento sempre di più, per far vedere al mister che
nel gruppo potevo esserci anch’io. Non ho mai pensato di aver sbagliato
venendo qui al Foroni. Nel cassetto ho riposto parecchi sogni e so che
qui avrò la possibilità di realizzarli.
Come hai trovato l’ambiente? Difficoltà di inserimento?
All’inizio ho trovato un ambiente un po’ teso. Anche nel Foroni, come
del resto in tante altre squadre c’era qualche problema economico ed allora
qualche ragazza ha deciso di andare via. Con quelle che sono restate mi
trovo però benissimo ed abbiamo formato un gruppo eccezionale.
Nel reparto difensivo del Foroni manca, al momento, colei che probabilmente
è in assoluto la giocatrice più forte d’Italia, Giulia Perelli.
Come cambieranno i meccanismi col suo rientro?
E’ evidente che quando Giulia rientrerà sarà lei
il centrale difensivo titolare. E’ indiscutibile che non c’è nessuno
più forte di lei in questo ruolo. Non so precisamente come
potrà cambiare l’assetto della nostra formazione col suo ritorno.
Io penso solamente ad allenarmi con costanza e volontà, il resto
è solo compito dell’allenatore.
In campo dimostri grande personalità. Sei diventata una pedina
insostituibile della squadra Campione d’Italia. C’è qualcosa dove
però credi di dover ancora migliorare?
Devo migliorare tanto ed in tutto. Quando facciamo allenamento cerco
di osservare le mie compagne. Da loro ho solo da imparare in quanto molte
di loro hanno anche tanta esperienza in campo internazionale.
Quest’anno a Reggio Emilia hai siglato una stupenda rete di testa.
Perché non cerchi di approfittare di più del tuo stacco spingendoti
più in avanti sui calci da fermo?
Non sempre posso andare in avanti. Se l’altra squadra gioca con due
punte fisse devo rimanere indietro per garantire sempre la superiorità
numerica. Poi, spesso, è Tavalazzi a spingersi in avanti in quanto
sa muoversi meglio di me. Ma, davanti di gol ne segniamo abbastanza, non
credo che sia così indispensabile il mio apporto.
Del gol abbiamo detto. A Torino hai anche servito un magnifico assist
a Brumana. Quando vedremo Turra goleador?
Se dovessero fare un fantacalcio femminile tutto è possibile…
Di recente il C.T. della nazionale, Carolina Morace, ha convocato
in nazionale anche Silvia Pontil e le sorelle Gozzi. Tu, alla nazionale
ci pensi?
Questo è uno dei miei sogni, però credo che devo ancora
lavorare e migliorare tanto per poterci arrivare. Chiaramente ci terrei
moltissimo, intanto, sono felicissima per le mie compagne di squadra.
Quanto tempo dedichi al calcio?
Quest’anno ho deciso di buttarmi a capofitto nel calcio. Ho 26 anni
e devo fare tutto il mio massimo per raggiungere almeno uno dei sogni che
ho messo nel cassetto.
Hai degli hobbies che riesci a coltivare nel tempo libero, sempre
ammesso che te ne rimanga?
Hai detto bene. Non mi rimane assolutamente altro tempo per dedicarmi
ad altre cose. In questo momento tengo troppo al calcio per provare
a concentrarmi su qualcos’altro.
Chiudiamo questa intervista Daniela con un’ultima domanda? Dimmi
la prima cosa che vorresti fare?
Vorrei tornare a disputare nuovamente la Womens Uefa Cup E questa volta
vorrei giocarla da protagonista, sai quella in Russia mi è proprio
rimasta qua…
Daniela Turra. Un oceano di simpatia. Personaggio che trasmette ottimismo
e felicità. Le auguriamo veramente che il suo cassetto possa aprirsi
in fretta e consegnarle tutti i desideri e le aspettative che lei ha riposto
con tanta fiducia. Se lo merita. Se il Foroni sta facendo un campionato
di questa levatura, molto merito è anche suo.