DANIELA TURRA

di Roberto Coronato

Daniela Turra, classe 1977, arriva  al Foroni questa estate dal Milan. Ed il suo acquisto lascia  perplesso più di qualcuno. Il Foroni  ha oramai abituato tutti ai grandi nomi in sede di mercato estivo: dalla Gazzoli, alla Tagliacarne, dalla Tavalazzi alla Guarino, dalla Placchi alla Camporese (solo per citarne alcuni, tutte comunque nel giro della nazionale),  cosicché l’arrivo di Daniela passa quasi inosservato. E l’inizio non è  neanche dei migliori con tanta panchina in occasione della Womens Uefa Cup ad Agosto in Russia.
Improvvisamente però Daniela esplode, e lo  fa in concomitanza della partita di Supercoppa a settembre quando il Foroni travolge la Lazio col  clamoroso punteggio di 6-1. Daniela parte titolare e da quella partita   diventa un perno insostituibile del meccanismo difensivo del Foroni.
Alla seconda di campionato, il Foroni registra il grave infortunio di Giulia Perelli e Daniela Turra diventa regista centrale di difesa. Si teme  che il Foroni possa accusare il colpo ed ecco qua il grande exploit di Daniela. Come solo le grandi giocatrici sanno fare, prende per mano la  squadra fornendo nel contempo grande sicurezza. Morale della favola: altre 11 partite di campionato disputate con altrettante vittorie. Il più delle volte Daniela Turra è stata anche nominata miglior giocatore in campo ed allora cerchiamo di conoscere meglio questa nuova, grande realtà del calcio femminile italiano.

Daniela, quando ti sei accorta che ti piaceva giocare a pallone?
E’ una passione che ho sempre avuto fin da quando ero bambina. Mio fratello prendeva il pallone per andare a giocare ed io lo seguivo sempre. Quando non mi vedeva arrivare, si preoccupava!

Parlaci della tua carriera.
Ufficialmente ho cominciato a giocare all’età di otto anni  a Vittorio Veneto e tutto per merito di mia madre che un giorno mi accompagnò al campo dove giocava mio fratello e chiese al Presidente se avessi potuto giocare anch’io.  Giocai insieme con i maschi fino all’età di 14 anni e poi sono passata a disputare i campionati femminili.  Sono passata dalla serie provinciale alla serie B con il Vittorio Veneto dove ho militato per otto stagioni segnando circa 40 reti.. Quindi c’è stato l’esordio in serie A col Foroni dove ho segnato 7 goals, quindi Venezia in serie B (14 goals) ed infine l’anno scorso ancora serie A col Milan  (1 rete).

Lo scorso anno al Milan.Cosa ti ha convinto a tornare a vestire la maglia del Foroni?
In primo luogo il fatto di dover confrontarmi con una realtà dalla mentalità vincente; nella mia precedente esperienza con il Foroni, la squadra non era ancora così forte ed ha recitato un ruolo importante anche la voglia di disputare la Womens Uefa Cup, un traguardo al quale ambivo moltissimo.

All’inizio di questa tua nuova esperienza, non giocavi moltissimo. Come vivevi questa situazione? Eri comunque sicura di aver fatto la scelta giusta venendo via dal Milan?
In Uefa Cup ho giocato poco per una precaria condizione fisica. Sinceramente tutto il periodo in Russia l’ho vissuto male, ero venuta al Foroni per giocare la Coppa Uefa ed invece… guardavo le mie compagne giocare. Non era il massimo. Ma questo mi è servito per cambiare marcia, per dare in allenamento sempre di più, per far vedere al mister che nel gruppo potevo esserci anch’io. Non ho mai pensato di aver sbagliato venendo qui al Foroni. Nel cassetto ho riposto parecchi sogni e so che qui avrò la possibilità di realizzarli.

Come hai trovato l’ambiente? Difficoltà di inserimento?
All’inizio ho trovato un ambiente un po’ teso. Anche nel Foroni, come del resto in tante altre squadre c’era qualche problema economico ed allora qualche ragazza ha deciso di andare via. Con quelle che sono restate mi trovo però benissimo ed abbiamo formato un gruppo eccezionale.

Nel reparto difensivo del Foroni manca, al momento, colei che probabilmente è in assoluto la giocatrice più forte d’Italia, Giulia Perelli. Come cambieranno i meccanismi col suo rientro?
E’ evidente che quando Giulia rientrerà sarà lei  il centrale difensivo titolare. E’ indiscutibile che non c’è nessuno più forte di lei in questo ruolo.  Non so precisamente come potrà cambiare l’assetto della nostra formazione col suo ritorno. Io penso solamente ad allenarmi con costanza e volontà, il resto è solo compito dell’allenatore.

In campo dimostri grande personalità. Sei diventata una pedina insostituibile della squadra Campione d’Italia. C’è qualcosa dove però credi di dover ancora migliorare?
Devo migliorare tanto ed in tutto. Quando facciamo allenamento cerco di osservare le mie compagne. Da loro ho solo da imparare in quanto molte di loro hanno anche tanta esperienza in campo internazionale.

Quest’anno a Reggio Emilia hai siglato una stupenda rete di testa. Perché non cerchi di approfittare di più del tuo stacco spingendoti più in avanti sui calci da fermo?
Non sempre posso andare in avanti. Se l’altra squadra gioca con due punte fisse devo rimanere indietro per garantire sempre la superiorità numerica. Poi, spesso, è Tavalazzi a spingersi in avanti in quanto sa muoversi meglio di me. Ma, davanti di gol ne segniamo abbastanza, non credo che sia così indispensabile il mio apporto.

Del gol abbiamo detto. A Torino hai anche servito un magnifico assist a Brumana. Quando vedremo Turra goleador?
Se dovessero fare un fantacalcio femminile tutto è possibile…

Di recente il C.T. della nazionale, Carolina Morace, ha convocato in nazionale anche Silvia Pontil e le sorelle Gozzi. Tu, alla nazionale ci pensi?
Questo è uno dei miei sogni, però credo che devo ancora lavorare e migliorare tanto per poterci arrivare. Chiaramente ci terrei moltissimo, intanto, sono felicissima per le mie compagne di squadra.

Quanto tempo dedichi al calcio?
Quest’anno ho deciso di buttarmi a capofitto nel calcio. Ho 26 anni e devo fare tutto il mio massimo per raggiungere almeno uno dei sogni che ho messo nel cassetto.

Hai degli hobbies che riesci a coltivare nel tempo libero, sempre ammesso che te ne rimanga?
Hai detto bene. Non mi rimane assolutamente altro tempo per dedicarmi ad altre cose. In  questo momento tengo troppo al calcio per provare a concentrarmi su qualcos’altro.

Chiudiamo questa intervista Daniela con un’ultima domanda? Dimmi la prima cosa che vorresti fare?
Vorrei tornare a disputare nuovamente la Womens Uefa Cup E questa volta vorrei giocarla da protagonista, sai quella in Russia mi è proprio rimasta qua…

Daniela Turra. Un oceano di simpatia. Personaggio che trasmette ottimismo e felicità. Le auguriamo veramente che il suo cassetto possa aprirsi in fretta e consegnarle tutti i desideri e le aspettative che lei ha riposto con tanta fiducia. Se lo merita. Se il Foroni sta facendo un campionato di questa levatura, molto merito è anche suo.