MR: Quanta pressione
hai dalla tua federazione per portare in nazionale le giocatrici nate in
Grecia?
Xanthi: No, non sono le giocatrici greche, sono le greco-americane.
Non c’e’ veramente pressione perché la federazione l’ha approvato.
Era un mio progetto 4 anni fa ti avere in nazionale le greco-americane
perché la federazione vuole avere una buona squadra.
MR: Intendi dire che non hai avuto opposizione per reclutare le greco-americane?
Xanthi: Dal 1996, quando stavo al torneo di calcio femminile alle Olimpiadi
di Atlanta, avevo cominciato a contattare gli allenatori greco-americani.
Conosco molto bene il livello del c.f. in Grecia. Capisco perfettamente
che non ci potevamo permettere quel livello di gioco alle Olimpiadi, cioè,
solo con le giocatrici che giocano in Grecia. Nel 2000 ho sentito
dalla federazione che avevamo solo 20 squadre in tutta la Grecia, in tutto
non piu’ di 400 giocatrici. In nessun modo potevamo pensare di tirare
fuori le migliori da questo gruppo. Allora mi sono venute in mente
4 giocatrici dall’America e la federazione diede l’ok alla mia iniziativa.
Ma questo sta succedendo anche con le altre discipline alle Olimpiadi perché
vogliamo essere forti e competitivi. Abbiamo cominciato 2 anni fa
e avevamo 43 giocatrici che sono venute in Grecia. Ora piu’ di 80
giocatrici greco-americane mi hanno contattato per giocare con la nazionale.
MR: Non hai necessariamente una “quota” di 80% delle giocatrici nate
in Grecia e 20% delle giocatrici nate all’estero (come nel caso di Stacey
che e’ nata in Canada)?
Xanthi: No. Sappiamo solo che le greco-americane DEVONO essere
più brave delle greche, altrimenti perché dovrebbero venire?
Stiamo cercando ragazze che giochino in ruoli che non riusciamo a trovare
in Grecia. Abbiamo avuto degli stage nel 2001/02 e ho scelto le migliori.
La pressione viene piu’ dalle società greche che ovviamente
vorrebbero le loro giocatrici alle Olimpiadi.
MR: Quante giocatrici greche (nate in Grecia) hai nella rosa della Coppa
Algarve?
Xanthi: 10/10.
MR: Dove pensi che saresti in questo preciso momento senza le giocatrici
straniere?
Xanthi: Non ci voglio nemmeno pensare! Le greco-americane aiutano
molto le greche per quanto riguarda il livello di gioco. Sono soddisfatta
con l’intera squadra. Abbiamo cominciato da un livello MOLTO basso,
però mi rendo conto che l’attuale livello non basta. Siamo ancora
molto lontani da dove vorremmo essere. Due anni non sono abbastanza
per raggiungere quelle nazioni che giocano a c.f. ad altissimi livelli
da decenni. In Grecia lo sport e’ ancora molto nuovo e si gioca a
livello amatoriale. E’ non e’ nemmeno ancora molto accettato a livello
sociale. Solamente nell’ultimo anno le cose sono un po’ cambiate
per via delle Olimpiadi. Era molto difficile in passato per una ragazza
di giocare a calcio in Grecia. Il calcio per gli uomini e’ molto,
molto popolare ma non lo e’ quello femminile.
MR: E che cosa succederà dopo le Olimpiadi? Sara’ di nuovo tutto
ridimensionato come prima?
Xanthi: Speriamo di no! Credo che la situazione 2 anni fa aiutò
a creare degli obiettivi per il progetto olimpionico. Questo
obbiettivo era quello di preparare la squadra olimpionica e il campionato
femminile greco. La terza cosa era di iniziare con il settore giovanile,
di far giocare le ragazzine a calcio. Credo che la nazionale
olimpionica fara’ molto progressi anche se siamo lontani da altre nazioni.
Nel 2000 c’erano 20 squadre mentre ora ce ne sono 42. Questo e’ molto
importante. Abbiamo ora ragazzine che giocano nelle società.
Dopo le Olimpiadi la federazione vuole organizzare un torneo Under 15.
Abbiamo anche delle ragazze che giocano insieme ai maschi. Quello
che sta ora succedendo e’ che pian pianino questo sport sta diventando
piu’ accettabile in Grecia. Speriamo che questo continuerà anche
dopo le Olimpiadi! Uno dei nostri obbiettivi nel nostro gruppo e’
quello di essere numero 1, anche se sappiamo perfettamente che non possiamo
competere contro un gigante come gli USA!
MR: Qual’e’ il tuo programma da qui alle Olimpiadi?
Xanthi: Abbiamo due partite ufficiali in aprile e dal 20 maggio cominciamo
in Grecia con il ritiro. Da quella data le greco-americane si troveranno
in Grecia fino alle Olimpiadi. Abbiamo dei contatti con il Ghana,
la Danimarca, la Russia e altri paesi. Tutte le partite si svolgeranno
in Grecia. Stiamo anche organizzando una nazionale Under 19. Alcune
di queste giocatrici sono state presenti alla CA.
MR: E quante amichevoli avete fatto finora?
Xanthi: Credo che solo la Cina ne ha fatta di piu’. Nel 2003
abbiamo giocato 26 amichevoli e nel 2002 circa 17 (sono diventata CT nell’estate
del 2002):
MR: Quindi circa 45 partite in tutto. Sono state tutte contro
avversarie più forti?
Xanthi: No, abbiamo giocato anche contro squadre del nostro livello,
come due presenti qui alla CA. Quest’anno abbiamo giocato anche contro
l’Italia e la Russia. L’anno scorso contro la Svezia Under 19 e anche
contro l’Israele e il Cipro. Abbiamo anche giocato partite ufficiali.
Sto ora preparando le ragazze per alcune partite contro le nazioni piu’
forti perché tutte le squadre alle Olimpiadi saranno molto competitive.
Solo la Norvegia non ci sara’.
MR: Come pensi onestamente che andranno le cose per la Grecia alle Olimpiadi?
Xanthi: Onestamente? Spero che la nostra performance sara’ decente.
MR: Che cosa intendi per “decente”?
Xanthi: Per decente non voglio nessuno che lasci le nostre partite
dicendo “Ma perché sono qui”? Vogliamo dimostrare a tutti
che meritiamo di essere alle Olimpiadi. Il pallone e’ rotondo quindi
qualsiasi cosa potrà succedere. E vogliamo soprattutto mostrare
agli uomini greci che le donne possono giocare a calcio. In fin dei
conti, inaugureremo le Olimpiadi dato che il torneo calcistico inizia l’11
agosto alle 18. Saremo la prima squadra. E’ un orgoglio particolare
per noi.
MR: Quale nazioni vuoi evitare per la prima partita?
Xanthi: Gli USA! In realtà, tutte le squadre sono ottime.
Questo evento succede solo una volta nella vita. Le Olimpiadi per
noi greci sono MOLTO importanti perché fanno parte della nostra
storia. Seguo le Olimpiadi dal 1972. Ho un sogno di far parte delle
Olimpiadi!
MR: Diciamo che sei una versione greca di “Martin Luther King” (“I have
a dream...”)!
Xanthi: Avevo il sogno di essere alle Olimpiadi giocando a calcio ma
non abbiamo avuto il c.f. fino alle Olimpiadi del 1996. Ora però
si e’ avverato il mio sogno. Per questo ringrazio Dio!
MR: Intendi dire Zeus!
Xanthi: Si’, entrambi ringrazio!
MR: Che spinta pensi che le Olimpiadi di Atene daranno al vostro c.f.?
Pensi che sara’ tutto basato sulla vostra performance?
Xanthi: Si’, credo che sia la stessa cosa per l’Italia. Se facciamo
bene senz’altro verrà la voglia alle ragazzine di giocare a calcio.
In questo momento non abbiamo modelli femminili di riferimento.
MR: Come le americane, canadesi, svedesi, norvegesi, cinesi e tedesche
che ora hanno modelli femminili per le loro giovani calciatrici.
Xanthi: Esatto. Abbiamo ora bisogno di questo pure noi.
MR: Chi potrebbe essere per voi un modello, il numero 17 per esempio,
la greco-americana che gioca nello Sparta Praga?
Xanthi: Si’, qualcuno come lei. E’ molto brava. Dopo le
Olimpiadi credo che ci sara’ più gente che conoscerà le giocatrici.
Alcuni anni fa per esempio nessuno in Grecia conosceva Mia Hamm. Grazie
a USA’99 e l’Internet, le cosa in Grecia sono cambiate.
MR: La stampa in Grecia sta seguendo la CA?
Xanthi: Si’, il sito della federazione riporta i risultati e la stampa
nazionale ottiene dal sito i dati. Negli ultimi 2 anni la federazione
ci ha dato molti fondi e ha anche aumentato il nostro budget. Non
avremmo mai immaginato questo per una squadra femminile. Hanno anche
approvato il nostro calendario internazionale che può anche essere
molto costoso. Il presidente della federazione crede in noi e l’addetto
stampa della stessa federazione segue anche il campionato femminile. Ogni
lunedì i quotidiani danno i risultati del campionato, però
mai come quello dedicato al campionato maschile. Sono però soddisfatta
dell’attenzione e del sostegno anche da parte della federazione.
MR: Meno di 130 giorni fino ad Atene 2004. Pensi che gli organizzatori
ce la faranno?
Xanthi: Conoscendo come sono fatti i greci, tutto deve’essere fatto
all’ultimo minuto, però il mondo non dovrà preoccuparsi perché
senz’altro saranno le migliori Olimpiadi di sempre!
MR: Ci sarai anche per gli Europei del 2005?
Xanthi: Non so perché il mio contratto scade dopo le Olimpiadi!
MR: Vorresti rinnovarlo dopo le Olimpiadi?
Xanthi: Non sta a me decidere ma alla federazione (risata)! Non
so ancora. Non voglio pensare al futuro. Comincero’ a farlo
dopo il 31 agosto. Voglio godermi le Olimpiadi senza pensare ad altro.
La mia esperienza sara’ ovviamente disponibile dopo Atene.
MR: Ti piacerebbe allenare negli Stati Uniti?
Xanthi: Ho il cuore in Grecia. Credo che la mentalità
americana sia un troppo difficile per uno che proviene da quella mediterranea.
Ci va per esempio di prendere un bicchiere di vino o magari incontrarci
al bar per un caffè con gli amici!
MR: Ma non sarebbe per te un sfida interessante poter allenare in un’università’americana,
come il tuo compatriota Len (Len Tsantitis, un Greco trapiantato negli
USA, allena la squadra universitaria femminile dell’Università’
del Connecticut da circa 20 stagioni)?
Xanthi: Perché no? Ma sinceramente preferisco una nazione europea.
Tutta la mia vita ho lavorato sul filo del rasoio. Non so se mi divertirei
a lavorare in America dove tutto e’ così organizzato!
MR: Quindi ti piacerebbe allenare in Italia! Come ti sei avvicinata
al mondo del calcio e perché non hai fatto nuoto o altri sport?
Xanthi: Ho cominciato a giocare a calcio da bambina, circa 30 anni
fa. Sono stata la prima persona coinvolta nel c.f. in Grecia nel
1979 ed ero la capitana della prima squadra greca. La nostra prima
partita nazionale fu quando la mia squadra, l’Olimpias, perse 6-0
contro il Milan a giugno del 1980! Ero la capitana. Sono anche
la prima donna in Grecia di aver il patentino di allenatore. Sono
nel calcio da otre 25 anni.
MR: Sei in poche parole IL c.f. greco! Però perché
il calcio? A volte le donne giocano perché in famiglia c’e’ stato
un padre o fratello che ha giocato.
Xanthi: Sono nata in un villaggio e tutti i ragazzi giocavano a calcio
e io giocavo con loro. Per quanto riguarda invece la CA, questo e’
un ottimo torneo per poter vedere da vicino le giocatrici in un ambiente
molto rilassante, come per esempio le americane o le cinesi. Non
voglio che le mie giocatrici osservino queste squadre solo in tornei ad
altissimo livello come le Olimpiadi.
MR: A livello politico hai avuto qualche lamentala, per esempio che
stai prendendo il posto della Norvegia (la Norvegia non ci sara’ ad Atene
pur avendo vinto la medaglia d’oro a Sydney nel 2000).
Xanthi: Senz’altro voleva esserci ma le regole sono molto severe e
il paese che opsita le Olimpiadi ci dev’essere.
MR: Dove si svolgeranno le partite?
Xanthi: In tutti i siti olimpionici come Patras dove avra’ inizio il
torneo di calcio. Ogni squadra giocherà in due diverse citta’.
Il programma e’ nel sito ufficiale (www.athens2004.com).
Mentre stavamo insieme guardando la finale USA-Norvegia all’Estadio Algarve ho chiesto a Xanthi la seguente domanda: “Se incontrerai gli USA nella partita inaugurale, quale sistema userai”? “La croce”! mi rispose Xanthi. “La croce”? le ho chiesto, “e quale sistema sarebbe la “croce”? Ridendo Xanthi mi guardo’ e rispose: “E’ semplice, faremo il segno della croce e pregheremo per avere un miracolo”!
Alla simpaticissima Xanthi e alla sua nazionale, da tutti noi un “In
bocca al lupo” per le tue Olimpiadi!