La squadra ospite indossa le classiche divise nero-arancio rese famose
dall’Inter. Le franciacortine sfilano invece in completo nero verde (per
il noto gemellaggio che le vede legate all’Empoli), con maglia leggermente
sciancrata a volerne sottolineare le forme, calzoncino nero, semplice ma
di gusto e autoreggenti al ginocchio resistenti e di ottima fattura. Le
ragazze, di indubbie qualità estetiche, sono posizionate in campo
come se a posarle lì fosse stata la bacchetta della Fata Turchina
stessa. Del resto, suvvia, chi di noi, leggendo Pinocchio, non ha immaginato
la leggiadra fatina proprio delle medesime, raffinate fattezze di Mister
Mondini?
Nella prima frazione di gioco le franciacortone risultano così
schierate in campo: ChatlineViotti tra i pali; RiccioloGuarneri, ImbizzarritaCorsa,
ChisuraCancelli e SoldatinoScalvini in difesa; TimordiddioLonati, ImpronunciabileHaxihaj,
MacchinadaguerraFranceschini e PoconienteValente al centrocampo, CortaPoinelli
e LungaFacchetti all’attacco, SorrisoZanetti al bandierone, BarbettaPersavalli
al bandierino. A disposizione del tecnico (cos’avete capito…? Non nel senso
che sono ragazze facili, significa che possono entrare in campo!): GuantoneLazzaretti,
MontabileMontagnoli, SventolaRamera, PadellaDianella, GiamaicaZanetti,
GiraffaMondini e GuarigionemiracolosAlessandrini.
L’arbitro fischia l’inizio, un treno fischia in lontananza, uno spettatore
fischia alla bella numero 9, Zanetti fischia alla moglie l’aria della canzone
con cui si sono conosciuti ed in questo crescente orgasmo di fischi la
partita ha il via. Pochi minuti ed arriva un cross da sinistra. ChiusuraCancelli
(che stava chiacchierando di moda col proprio portiere) si proietta allora
in avanti lasciando dietro a sé una scia luminosa ed almeno venti
cadaveri tra moscerini e grilli. Arrivata nell’area del rettangolo (“lato
cortoXlato lungo”, sottolinea la saccente maestrina di Erbusco) fa leva
su CortoPoinelli ed innalzandosi di almeno cinque metri da terra, spara
una cannonata di testa che sfonda la rete e la nostra telecamera, cosicché
la testimonianza di questo splendido gesto magico-atletico non potrà
che essere assegnata alla trasmissione orale.
Trascorre il tempo (quant’è bella giovinezza che si fugge
tuttavia…) ed il pallone atterra tra le mani di ChatlineViotti. Presa da
furore di falco da area di rigore, Chatline inizia a correre, pallone al
piede, saltando quattro avversarie, driblando a destra e a manca. Esaurite
le avversarie prende a driblare le compagne (“altrimenti era troppo facile…”
sosterrà più tardi in un’intervista) e solo i richiami di
PadreMondini la distolgono dal saltare sulle tribune. Giunta al limite
dell’area lascia partire un bolide, un supermissileMZ924U.S.A.,
che si insacca come un prosciuttone di Parma, alla sinistra del portiere.
Dell’inusuale goal non si troverà però alcuna traccia nei
resoconti, giacché il pallone incandescente, prima di arrivare in
porta, ha sfiorato le ridenti chiappette di ImbizzarritaCorsa tanto che
a lei, che nessun merito ne aveva, il goal è poi stato assegnato.
La storiella di ChatlineViotti e ImbizzarritaCorsa ci dimostra, dunque,
che spesso chi meno fa, più ottiene. Il terzo goal ci fa capire,
invece, come chi ha una botte piccola possa avere il vino buono, la botte
piena e la moglie ubriaca. CortaPoinelli, infatti, non si è vista
per quasi tutto il primo tempo. Non si vuole qui affermare che abbia fatto
schifo a giocare ma proprio che non ci fosse in campo! Le avversarie si
chiedevano perché le franciacortute giocassero in dieci ma, non
sapendosi dare una risposta marcavano solo e soltanto la numero 9. Le poverette
non immaginavano certo che, sulle spalle della suddetta numero 9, rannicchiata
come un koala ed invisibile all’occhio umano, stava proprio CortaPoinelli.
Quale non fu il loro stupore quando, in un’azione di LungaFacchetti, la
piccoletta prese il volo e, senza scomodarsi poi troppo, tirò una
vincente scarpolata! Corta festeggiò a lungo mentre Lunga si vedeva
davanti una vita corta o, nella migliore delle ipotesi, un futuro di gobba
da befana. Lei era felice però; lo faceva per la squadra.
Il primo tempo finì, il secondo iniziò, le giocatrici
si alternarono fra loro, le sostituite andarono a farsi la doccia… ahi!
Come monotono e sempre uguale a se stesso scorre il tempo del calcio… Da
segnalare l’entrata di GuarigioneAlessandrini. Non appena ebbe varcato
la linea del campo, fu tutto uno strombettare, un urlare, un fischiare,
un battere le mani, un battere i piedi (se sei felice e tu lo sai: batti
i piedi! Tutti erano felici), un agitare le bandiere (una), un agitare
le mutande (tante), un gridare “ah bbona!”. Contemporaneamente all’ingresso
in campo della giocatrice, alla presidentessa, SanitariaGandossi, arrivarono
un telegramma di congratulazioni del Vaticano, uno della Casa Bianca, uno
del Cremlino, uno da Cosa Nostra. Dei razzi esplosero in cielo e dei coriandoli
piovvero sul campo. -Possibile che tutto questo fosse per me?- si chiedeva
la ragazza, rossa d’imbarazzo. Ma si che era possibile! Era stata lei stessa
ad organizzare tutto nei minimi dettagli e tutti si stavano comportando
secondo quanto previsto: meraviglie dello show-businness!
ImpronunciabileHaxihaj: “Ho giocato per la squadra ma la mia prestazione non mi ha soddisfatta. Del resto avevo mangiato un po’ pesante e ho avuto anche un po’ di dissenteria. Questo non lo scriva, per favore.”
TimordiddioLonati: “A Dio piacendo, posso dire di aver giocato una buona partita. Certo: sono una donna, non sono una santa! Ho fatto qualche fallo, ma, mi vergogno solo a dirla quella parola. Ho detto qualche bestemmia, ma non è forse la preghiera del povero? Ho urlato con le mie compagne, ma non erano forse salmi di gioia che magnificano il Signore? Ho guardato un po’ troppo l’arbitro, ma non è forse l’arbitro parte del creato?”
GuantoneLazzaretti: “Ho applaudito tutto il tempo le mie compagne ma non mi sentivano. La prossima volta che sto in panchina mi sfilo i guanti.”
MisterMondini: “Sono orgoglioso delle prestazioni delle mie ragazze –STUC (borsettata in testa della fidanzata)-. Delle mie giocatrici: scriva delle mie giocatrici.”
SoldatinoScalvini: “Sono caduta un po’ di meno del solito. Per me è molto importante già rimanere in piedi, quindi sono molto felice di come mi sono comportata.”
LungaFacchetti: “Una partita sicuramente sotto tono, la mia. E’ che: il reggiseno stretto, il tanga minuscolo, le autoreggenti… non mi è arrivato il sangue al cervello. Tutto qui.”
ImbizzarritaCorsa: “Un primo tempo al top della concentrazione che mi ha fruttato anche un goal. All’inizio del secondo tempo mi sono ricordata di avere infornato la faraona e la partita per me è finita lì.”
CortaPoinelli: “Non la faccio l’intervista. No! Le ho detto che se devo per forza sedermi su quello sgabello non mi va. Scriva quello che ne ha voglia lei!”
RiccioloGuarneri: “Non è il primo, sa, che mi dice che ho dei begli occhi! No, non faccio la permanente, sono naturali. A Bagnolo, si, abito proprio dietro la chiesa. Va bene, a presto allora…!”
Un maschilista: “Le donne dovrebbero stare a casa a fare la calzetta!”
Tinto Brass: “Le donne dovrebbero giocare nude!”
Matteo (figlio di ChiusuraCancelli): “Le donne dovrebbero stare a casa a giocare con i loro bambini.”
Un nazista: “Le tonne dofrebbero giokare in appositi ghetti fatti per le tonne!”
Un pervertito: “Le donne dovrebbero giocare con me.”
R. Martin: “ho anca fatos la siglas de lo europeos ma di calcios nu ce capeso un casos. Figuramoces de lo calcios femininos che me pierdo a guardar les chiapetas de les giocatrices!”
Pisolo: “Ho visto due giocatrici che mi piacciono tutte e due e adesso sono un po’ incerto…”
Corsini (sindaco di Brescia): “Vi dico di no! Ve lo giuro! Dite a tutti quanti che non ho nessuna parentela con quella Corsini lì del Franciacorta!”
Ciampi: “Ragazze simili sono un vanto per la Repubblica, un esempio per gli italiani e un buon serbatoio di mamme e casalinghe del futuro!”