Medicina e psicologia
LA SINDROME DEL PROFETA
Può colpire anche te!
Ottobre 2001
Ormai l'intera comunità scientifica è d'accordo: la "sindrome
del profeta" si è diffusa a tappeto in tutte le parti del mondo
ma ancora non si riesce a trovare una cura o almeno un modo per placare
i suoi nefasti sintomi. Per chi ancora non ne sapesse niente fornirò
delle utili informazioni su questo delicato tema, cercando di non usare,
nel limite del possibile, incomprensibili paroloni scientifici.
CHE COS'È LA SINDROME DEL PROFETA?
È un disturbo mentale di tipo psicotico, caratterizzato dalla convinzione
del soggetto di essere l'unica persona al mondo in grado di parlare con
competenza del calcio femminile. In considerazione del fatto che il calcio
femminile è notoriamente poco considerato dai giornali, e quindi
un movimento pressochè sconosciuto, il soggetto parla e agisce come
qualcuno che ne intende annunciare al mondo l'avvento: ecco perchè
la medicina ufficiale ha chiamato questo disturbo "sindrome del profeta".
CON QUALI SINTOMI SI MANIFESTA?
Esteriormente il paziente appare normale, magari si può pensare
che sia un deficiente che se ne va sempre in giro in tuta, ma niente di
più. Finchè la conversazione non tocca argomenti connessi
al calcio femminile il paziente non manifesta alcun tipo di anomalia. Ma
se pronuncerete una frase del tipo: "io seguo il calcio femminile
da X anni", il soggetto affetto dalla sindrome risponderà immediatamenete
con una frase del tipo: "io invece lo seguo da molto più tempo di
te!"
Un altro effetto scatenante potrebbe essere un articolo di un qualche
quotidiano dedicato al movimento del calcio femminile: il soggetto, leggendo
tale articolo, proverà immediatamente il forte impulso di scrivere
una lettera alla redazione di quel giornale elencando con puntiglio tutti
gli errori e le inesattezze contenute nell'articolo, sottolineando ripetutamente
come tutte quelle cose che loro, poveri illusi, credevano di aver scoperto,
lui le conoscesse ormai da anni.
COME AGISCE?
Le idee deliranti di questi cosiddetti "profeti" e "profetesse" si ordinano
in maniera più o meno coerente, seguendo una trama piuttosto comprensibile
che si sviluppa su un tema principale: la persecuzione ("nessuno ci considera"),
la gelosia ("qui non girano i soldi come nel calcio che conta!"), la passione
amorosa ("Carolina Morace o Mia Hamm o Patrizia Panico o Rita Guarino o
Anna etc... è unica!"), la passione politica ("la federazione non
fa nulla!").
CI SONO DEI SOGGETTI A RISCHIO?
In genere, il contatto dei "profeti" con la realtà, al di fuori
delle tematiche deliranti ("ma perchè il calcio femminile non decolla?",
"chi è la meglio in assoluto?", "perchè ci hanno buttato
fuori dall'Europeo?" e cose del genere), è buono. Il paziente è
spesso ben inserito a livello familiare e sociale in misura maggiore dei
pazienti schizofrenici o paranoici. Il "profeta" o la "profetessa" è
in genere un individuo immerso totalmente nel mondo del calcio femminile,
tanto da espletare in esso più di una funzione: giornalista/allenatore;
giornalista/dirigente; calciatrice/allenatrice; calciatrice/dirigente;
allenatore/dirigente. Le tipologie più frequenti sono essenzialmente
quattro:
1) I profeti giornalisti
L'idea delirante che prende il sopravvento è la profonda convinzione
che il premio al giornalista "più interessato al calcio femminile"
sia un premio vero. Per conquistarlo farebbero cose che un giornalista
sano di mente non farebbe mai: sabotaggi ai colleghi o addirittura scrivere
cose vere dopo essersi informati sull'argomento.
2) I profeti allenatori / le profetesse allenatrici
Si riconoscono facilmente quando te li presentano: la prima cosa che dicono
è che giusto il giorno prima hanno parlato con la loro vecchia amica
Carolina.
3) I profeti dirigenti
Sono convinti che il calcio femminile sarebbe finito da un bel pezzo, se
non fosse stato per la loro società, in piedi da ben tre anni, e
per la loro politica innovativa di pagare profumatamente le dive del momento.
Per questi soggetti le statistiche rilevano un'alta mortalità dei
rispettivi conti bancari.
4) Le profetesse calciatrici
Son sicure di essere l'immagine pubblica del calcio femminile e di essere
famose in tutto il mondo. Quando tutto il mondo non le riconosce si offendono
a morte.
CI SONO SOGGETTI IMMUNI?
I dirigenti federali sono immuni alla sindrome del profeta: infatti quando
i giornali attaccano il calcio femminile a loro non ne potrebbe fregare
di meno; scrivere lettere e comunicati stampa è per loro una faticaccia
inutile; Carolina meno la vedono, meglio stanno; morta una società
se ne fa un'altra e se nessuno li fotografa: meglio, potranno dire che
quel giorno erano da un'altra parte e che non hanno nulla a che fare con
quella gabbia di matti che è il calcio femminile.
È UNA MALATTIA CONTAGIOSA?
La ricerca scientifica ha dimostrato che la sindrome del profeta non è
contagiosa, anzi, la vicinanza di un soggetto affetto da tale sindrome
induce negli individui sani una moderata avversione nei confronti del calcio
femminile.
ESISTE UNA CURA?
Allo stato attuale non si conoscono soggetti completamente guariti. Qualche
effetto positivo si può ottenere isolando i profeti; per esempio
chiudendoli a chiave nello spogliatoio o anche chiamandoli sul cellulare
mentre stanno aggiustando la parabola per vedere meglio Eurosport.