LE RISPOSTE DI BRONTOLO

Attenzione: le affermazioni contenute in questa pagina sono volutamente estremizzate al solo scopo di vitalizzare il dibattito ! Nessuno si senta pertanto offeso dalla loro forza polemica ...


Ecco le risposte di Brontolo ai piu` polemici tra di voi ...

BRONTOLO RISPONDE A ........ Mauro (o forse Silvia ?) Romiti

To: Brontolo
From: Mauro (o forse Silvia) Romiti
Subject: Ma non hai altro da fare!
Brontolo, diciamolo, sei la rovina del calcio femminile. Ma non hai altro da fare che rompere (molto finemente) le scatole alla gente! Torna alla tua casa nel bosco, dove c'è Cenerentola ad aspattarti: potresti essere tu a svegliarla dall'incantesimo della strega!!! Per favore, dai retta a me per il bene dei poveri lettori che poco furbescamente perdono tempo a leggere le tue bischerate!!!! Insomma, se ancora non l'hai capito: RITIRATI!!!
                                                                                                                                       Una tua vittima

Complimenti per la tua immensa cultura in fatto di fiabe. Sei per caso uno dei fratelli Grimm ? Scommetto che sei stato tutto un pomeriggio a cercare di ricordare come cavolo si chiamava quella che mangiava la mela e si addormentava, e poi finalmente il lampo di genio: "Ma certo ! Cenerentola !"

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Gianluca Mascetti

Arbitri, arbitri, arbitri... e il rigore non c'era, e l'espulsione non è giusta, e lì ci voleva il cartellino... sinceramente non capisco come la gente non abbia le scatole piene di questi discorsi. Forse se pensassimo agli arbitri come persone con cui collaborare anzichè come nemici che arrivano al campo solo per farci i dispetti eviteremmo anche qualche loro errore in campo. O magari non lo eviteremmo ma vivremmo meglio. A dimostrazione del fatto che gli arbitri sono uomini e donne proprio come noi ecco questo messaggio, incentrato, per quanto si può capire, su delle polemiche interne all' organizzazione arbitrale (che come tutte le altre organizzazioni umane ha le sue particolari diatribe).

To: Brontolo
From: Gianluca Mascetti
Subject: arbitri
Sono un ex arbitro (dal 1987 al 1995, dai giovanissimi provinciali alla Prima Categoria, poi qualche torneo di calcioa 5), ora collaboratore del Calcio a 5 Magazine, per il quale seguo i campionati regionali femminili. Da ex arbitro vorrei chiederti: ti meravigli per così poco ? I dirigenti dell'AIA, a qualsiasi livello, si occupano e curano solo ed esclusivamente quegli arbitri che operano a livello nazionale (solo per il calcio maschile, ovvio) o che potrebbero aspirarvi. A tutti gli altri settori (calcio a 5, calcio femminile) è destinata poca e superficiale attenzione.
P.S. come mai da qualche anno non ci sono arbitri romani alla CAN ? Hai idea di quanti siano gli arbitri di calcio a Roma ? E se fosse "merito" del presidente del CRA laziale Sagretani, con i suoi atteggiamenti da generalissimo e la sua pretesa che gli arbitri siano dei soldatini, sempre a disposizione di quel che gira in mente a lui e i suoi collaboratori?

Ecco, questo è il messaggio del nostro amico Gianluca. Ovviamente chi vuole polemizzare con lui è libero di farlo. La polemica sarà sana e costruttiva se sarà pubblica (e civile ovviamente), quindi non rispondete direttamente a lui ma mandate a me eventuali risposte e rettifiche. Magari ricordatevi che questo è il sito dedicato al calcio femminile e quindi ci interessano soltanto gli arbitri che arbitrano le partite di calcio femminile, indipendentemente dal fatto che siano uomini o donne. Il tema della discriminazione alla rovescia, per quanto sia così poco rispetto ad altri, è comunque un tema che riguarda strettamente il calcio femminile.
Sulla questione degli arbitri romani della CAN è difficile dire qualcosa. Nella CAN calcio femminile abbiamo: Marta Atzori (bella e brava), Giuseppe Bifulco, Massimo Boresta (bello e bravo), Fabio Corradi, Riccardo Fiori di Roma 1 e Marco Guitaldi di Roma 2 come arbitri e poi Fulvio Boccolini, Pierluigi Riposati di Roma 1 e Cesare Corsetti, Gianluca Gabriele, Michele Miele di Roma 2 come assistenti arbitri. Quanti saranno gli arbitri a Roma? Compresi gli assistenti non saranno meno di questi 11 e non saranno più di 2.775.250, ovvero degli abitanti di Roma. Giusto?

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Gian Mario Fenu

Uffa, quegli incapaci perditempo che fanno questo sito vogliono che mi metta anche a rispondere alla gente che mi scrive, come se non avessi niente di meglio da fare. Vabbe`, prendiamo un messaggio a caso fra quelli fin qui pervenuti e vediamo chi rompe  le scatole:

From Dottor Gian Mario Fenu (Olbia c.f.)
Subject: medico sociale
Caro Brontolo, ti sei dimenticato dei medici sociali nel calcio femminile. Sono anche loro la rovina del calcio femminile?Un saluto.

Ma figuriamoci se non saltava fuori qualcuno che si sentiva trascurato dalle mie attenzioni !!! Caro il mio dottore, i medici sociali non sono certo la rovina del calcio femminile. In effetti i medici sociali fanno ben poco: durante la partita giudicano se una calciatrice infortunata puo` continuare o deve essere sostituita. Grazie tante, di questo son capaci tutti: se si rialza puo` continuare, se resta per terra va portata all'ospedale e li` medici ne trovi a volonta`. Durante la settimana il medico sociale da` i suoi consigli ad allenatore e dirigenti: ma un medico sociale puo` avere al massimo una buona ragione per non far giocare una certa calciatrice mentre dirigenti e allenatore avranno sempre parecchie buone ragioni per farla giocare. In genere il medico sociale serve giusto a dare la colpa a qualcuno quando quella calciatrice di cui sopra finisce sulla sedia a rotelle. Soddisfatto ?

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Elisa Passaglia

OK OK ne leggo un altro... ma questi qui del sito sono proprio noiosi... vediamo un po' che c' è scritto qui...

From: Elisa Passaglia
Subject: Sardegna
Ciao Brontolo, sono Elisa Passaglia e volevo dirti cosa ne penso della tua provocazione riguardo alle squadre sarde: è vero che la Sardegna fa parte dell' Italia ed è vero che sarebbe più facile e meno dispendioso fare un campionato Uisp, ma non mi sembra giusto che una squadra che merita, sotto l'aspetto tecnico e tattico di fare la serie B, non la possa disputare o debba partecipare a campionati inferiori solo perchè non  ce la fa a trovare molti milioni (ne servono almeno 50) per sostenere le trasferte e soprattutto i costi delle trasferte in Sardegna che sono sempre in numero maggiore (l'anno scorso avevamo 2 trasferte, quest' anno ne abbiamo 3). Nel settore del calcio femminile è molto difficile trovare uno sponsor unico che sborsi tutti i soldi necessari per disputare il torneo e quindi ogni squadra  si trova in difficoltà nel sostenere i viaggi in Sardegna. Gira voce che il prossimo anno nel girone centrale ci siano addirittura 5 o 6 squadre sarde: sarà  sicuramente l'addio di molte squadre al campionato di serie B. Che ne pensi?
CIAO E A PRESTO.

... uhm... Elisa Passaglia... uhm questo nome non mi è nuovo... ma sì ! è l'opinionista del sito !!! ecco, lo sapevo, così come è successo ai Beatles, ai Take That, alla Reggiana Zambelli e un po' a tutti i partiti politici anche qui nel sito ci mettiamo a litigare fra di noi... andiamo bene.
Comunque, cara la mia Elisa, facciamo due conti: quest'anno, nel tuo girone che non definirei centrale ma casomai del mar Tirreno, hai dovuto affrontare 3 trasferte in Sardegna ma anche tre trasferte in Toscana, la tua regione (per i più addormentati ricordo che Elisa, nostra opinionista, fa, penso per hobby, anche il portiere del Lucca). Diciamo che una trasferta in Sardegna costa più o meno 10 milioni; diciamo che una trasferta in Toscana costa più o meno un milione (volendo anche nulla basta dire ragazze ci troviamo tutte quante domani a Firenze!); diciamo che una trasferta in altre regioni costa più o meno 2 milioni ed essendo un girone a 16 squadre, tolte le sarde e le toscane sono rimaste 9 squadre.
Allora il girone del mar Tirreno ti costa 3x10 + 3x1 + 9x2 = 51 milioni di trasferte che è più meno la cifra che tu stessa citi.
Ora, cosa succederà l'anno prossimo? Intanto diciamo subito che le squadre sarde non saranno più di 5 perchè la Torres è salva in A, il Flumini Quartu, con rispetto parlando, non credo ce la faccia e dalla C ne verrà forse una, forse nessuna. Quindi 5 squadre sarde in un girone a 12 squadre (perchè il prossimo anno i gironi saranno 4 di 12 squadre). Quasi sicuramente le squadre sarde saranno divise ma diamo per buona l'eventualità paventata che finiscano tutte nello stesso girone. Ammettiamo però anche che la Divisione abbia il buon senso (una volta tanto) di inserire nello stesso girone 7 squadre fra toscane e liguri che per le partite fra loro non spendano più di 1 milione. Se 7 non si trovano si può fare anche un girone più piccolo (vorrà dire che quelle del girone senza Sardegna si cuccheranno 15 trasferte come quest'anno) e allora:
5x10 + 6x1 = 56 milioni.
Effettivamente costa di più, ma solo di 5 milioni: più o meno l'equivalente di due ristoranti e una parrucchiera a cui far mettere lo striscione pubblicitario al campo... e allora se la squadra, come tu dici, merita sotto l'aspetto tecnico e tattico, non vale la pena di andare a stressare un paio di ristoratori e una parrucchiera in più ? Dico bene o dico giusto ?

(Qualche mese dopo la Divisione ha formato un girone con 5 squadre sarde e altre 5 squadre a cui è stato versato un contributo di una ventina di milioni per le trasferte, perciò non occorreva neanche andare a cercare i ristoratori e la parrucchiera......)

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Alessia Cocco

From: Alessia Cocco
Subject: Il linguaggio del calcio femminile
Caro Brontolo, sono Alessia, ho 22 anni, gioco a calcio nella squadra del mio paese in Sardegna, ma ora vivo a Siena per motivi di studio: sono iscritta alla Facolta' di Scienze della Comunicazione e, dovendo fare una tesina di Sociolinguistica, ho deciso di trattare un tema a noi caro e noto, cioe' il linguaggio del calcio femminile. Ho tratto spunto dal sito Internet, che ho scoperto solo qualche settimana fa, dato che ho notato delle cose molto interessanti dal punto di vista sociolinguistico e sono arrivata alla conclusione che, nonostante l'importanza sempre crescente del nostro sport, il linguaggio e' ancora maschilistico, dato che gli uomini non hanno ancora accettato l'idea che una donna possa correre e segnare come i colleghi uomini. Non ci sono, per esempio, dei termini al femminile per indicare i diversi ruoli e tuttora rimane l'interrogativo: portiere o portiera? Difensore o difensora? Terzino o terzina? Gioco a uomo o a donna? Eppure il calcio e' anche...DONNA! Mi sarebbe molto utile il tuo parere a riguardo, dato che potrebbe servirmi per la mia tesina , percio' ti ringrazio gia' da ora per l'aiuto e ti mando i miei piu' cari saluti

Questa poi... il nostro sito che ispira una tesina universitaria?  E ora chi li regge più questi qui del sito, già si stanno dando delle arie: c'è chi sostiene di essere laureato in fisica, chi giura e spergiura di aver finito gli esami di matematica, chi si vanta di insegnare inglese... ci mancava solo un' altra pazza furiosa che si mette a fare le tesine... bah... ma bando alle ciance.

I RUOLI
I ruoli sono ruoli e basta: portiere, terzino, mediano sono maschili; ala, mezzala, punta sono femminili: quindi Giorgia Brenzan è il portiere della nazionale e Gabriel Batistuta è la punta della Fiorentina. Non è una prerogativa del calcio: il soprano è una donna, la guardia, la recluta possono essere sia uomini che donne.
LE QUALIFICHE
Discorso diverso per le qualifiche: calciatore/calciatrice ; giocatore/giocatrice; allenatore/allenatrice; c'è chi dice che per la parità dei sessi bisogna dire tutto al maschile, c'è chi dice che per la parità dei sessi bisogna distinguere; in genere queste discussioni non producono niente a parte far iniziare la partita in ritardo. Io, che ovviamente ho ragione, dico solo che è bruttissimo chiamare mister l'allenatrice; bisognerebbe chiamarla mistress ma non lo fa nessuno, alcuni ripiegano sul più semplice coach. Trovo ripugnante il linguaggio dei comunicati ufficiali quando parlano di calciatori di sesso femminile. Orribile: meglio calciatrici. A qualche telecronista non piace la parola calciatrice e allora ripiega su atleta. Non è del tutto sbagliato intendendo come atleta chiunque faccia sport, ma la parola atleta mi fa pensare ai 100 metri e al salto in lungo e non al pallone.
LE TATTICHE
Le tattiche sono tattiche ma effettivamente parlare di gioco a uomo, per quanto assolutamente corretto, suona un po' stonato nel calcio femminile. Alcuni eludono la questione parlando di marcatura fissa, però non risolve il problema per chi deve spiegare le tattiche. Il guaio nasce dal fatto che l'uomo del calcio è come il pedone degli scacchi, potremmo metterci d'accordo e d'ora in poi dire: marcatura a pedone, attenta al tuo pedone, stai addosso al tuo pedone, a causa dell'espulsione giochiamo con un pedone in meno etc... Se dà fastidio il fatto che pedone sia maschile allora diciamo pedina, come nella dama.
LA PERSONA - IL PEZZO
Tutto ciò mi fa venire in mente questo: che gli uomini e le donne, che giochino a pallone o no, sono persone e devono essere rispettate come tali. Perciò amici allenatori e presidenti, non dite più: questo/a è un bel pezzo, mi mancano un paio di pezzi e la squadra è fatta, non ci sono pezzi: no, non è bello! i calciatori e le calciatrici sono persone, non sono pezzi!

... OK... OK... glielo dico, tranquilli... OK... ehm... cara la mia Alessia, questi rom... ehm... amici del sito Tutto il Calcio Femminile sono curiosi di leggere la tua tesina quindi spedisci loro una copia, quando l'hai finita. Chissà che non imparino qualcosa...(qualche settimana dopo Alessia ci ha mandato la sua tesina, andatevela a leggere, ndr)

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Adelheid Larch

... oh, finalmente la discussione sul sesso degli arbitri prende quota ! sentite un po' cosa ci dice Adelheid.

From: Adelheid L.
Subject: Provocazione 5: il sesso degli arbitri
Può essere un TRAGUARDO per un uomo arrivare alla CAND - divisione femminile? Forse non è capace di arrivare oltre o forse non ha "le palle" per dirigere gare maschili? Non credo che per un uomo sia difficile dirigere gare femminili, piuttosto sarebbe una sfida vera e propria dirigere gare in campo maschile. Inoltre, le donne arbitro non hanno la vita facile per arrivare alla Serie B e A femminile. Devono prima profilarsi per anni nei vari campionati regionali tra i quali sono anche la Promozione e l'Eccellenza. E se una donna se la cava a dirigere gare di Promozione, non vedo che difficoltá dovrebbe avere a dirigere gare femminili. Continuando c'è da sottolineare che in passato a livello internazionale non abbiamo avuto donne arbitro valide perchè non possiamo confrontare UNA nostra rappresentante con il resto del mondo. Una non fa la regola! Pian piano ne arrivano altre e solo col tempo si può fare un confronto con altri arbitri. La questione è semplice: Chi "offre la torta" deve anche essere disposto a rinunciare alla sua fetta, altrimenti fa a meno di offrire. Adelheid L.

... la torta ?

 BRONTOLO RISPONDE A ........ Cathy Locci

La nostra anica Cathy Locci invece affronta diverse questioni

From: Cathy Locci
Subject: religione, squadre sarde, federazione
Ciao Brontolo, io gioco a calcio femminile. Mi piace molto. Ma io sono una persona molto religiosa. Io non dovrei giocare la Domenica. Come sai la Domenica è sacra. Aspetto da una vita per giocare il Sabato. Cioè in serie A. Ma è possibile che solo la serie A giochi di sabato? Perchè la serie B no? Io gioco in una squadra sarda, non è affatto facile per noi fare le trasferte. Vorrei che la gente sapesse che sono tanti i voli che si prendono e tante anche le ore in pullman. Dicono che le squadre sarde prendono piú in quantita soldi. AH AH AH. Dove? Sicuramente non conoscete la Lega Calcio. Secondo te, la Lega dovrebbe fare dei regolamenti? Cioè regolamenti maschili diversi da quelli femminili? Intendo dire cartellino, stipulazione tra giocatrice e società. Cosi non vediamo ragazze che sanno giocare veramente a calcio rimanere ferme. Aspettando lo svincolo o una mano dal cielo! Provocazioni? Forse! Ciao da Caty Locci

... OK, le questioni sollevate dalla nostra amica Caty sono tre:

1) Giocare di domenica: cara la mia Caty, hai tutto il diritto a non voler giocare di domenica. D'altra parte non hai il diritto di decidere in quale giorno tutte le tue colleghe possono o non possono giocare. Nella vita bisogna fare delle scelte, in ogni caso le religioni più diffuse nel mondo sono tutte abbastanza tolleranti e in genere si riesce sia a santificare le feste che a giocare a pallone.

2) Squadre sarde: grazie allo statuto speciale le squadre sarde usufruiscono anche di aiuti da parte della Regione e i residenti in Sardegna pagano meno i viaggi rispetto ai residenti nella penisola. Malgrado questo l' atteggiamento isterico nei confronti delle trasferte in Sardegna da parte di certe squadre continentali è vergognoso.

3) Regolamenti: le carte federali sono assolutamente inadeguate alla realtà del calcio femminile. Purtroppo il calcio femminile non è mai riuscito ad avere un' unica grande voce in modo da poter elaborare un suo statuto e una sua Lega con delle proprie regole. Ma prima o poi si farà. Sulle ragazze che sanno giocare e che restano ferme occorre dire una cosa: anni fa esisteva l'AIGC, Associazione Italiana Giocatrici di Calcio, nata proprio per tutelare gli interessi delle calciatrici. L'AIGC ha però chiuso i battenti perchè troppe poche ragazze si sono iscritte e quindi non era considerato rappresentativo dalla FIGC. E allora, ragazze che giocate a pallone,

SVEGLIATEVI !!!

riunitevi in un' associazione e fate sentire la vostra voce! ... ma devo dirvi tutto io ?
(Non sappiamo quanto abbia influito l' appello di Brontolo ma adesso c'è l' associazione Assist, ndr)