Caso Miniati: riportiamo l'articolo della Stampa di Torino a proposito del caso Miniati. Purtroppo questo tipo di situzioni è dovuto molto spesso all'ignoranza in materia di tesseramento. Noi proviamo a fornirvi una spiegazione.
Va anche detto che la presidentessa del Tradate Abbiate ha categoricamente smentito di aver promosso l'indagine (anche perchè non era assolutamente necessaria alcuna indagine per scoprire il pasticcio.

Calcio femminile: ultime in classifica, le granata si sono rinforzate per risalire ed evitare la retrocessione.

Un’altra tegola per il malandato Torino.

Problemi per il tesseramento dell’azzurra Elisa Miniati.

Di Domenico Latagliata (tratto dalla pagina sportiva del quotidiano La Stampa di Torino del 23/1/2001).

La stagione 2000-2001 del Torino di calcio femminile, sempre all’affannosa ricerca di punti per evitare la retrocessione in serie B, non deve essere nata sotto una buona stella. E neppure quella di Elisa Miniati, 27 anni da compiere, centrocampista tornata a vestire la maglia granata con l’anno nuovo dopo avere iniziato il campionato con il Geas Sesto San Giovanni.
I fatti: la scorsa estate la Miniati, il cui cartellino era di proprietà dell’Autolelli Picenum, venne ceduta alla società milanese. “A titolo definitivo – racconta lei, che nel Torino aveva iniziato la carriera vestendone poi la maglia per dodici anni -: questi erano gli accordi tra le due società e io ne ero pienamente soddisfatta. Tuttavia, per un errore di compilazione dei moduli, il mio trasferimento a Sesto è stato registrato solo in prestito”.

Il problema non si sarebbe presentato se poi, a dicembre, la stessa Miniati non avesse deciso di lasciare la cittadina lombarda e di tornare a Torino in compagnia di Isabella Costanzo e Antonella Garagliano: “Quella finestra di mercato era infatti riservata solo a chi avrebbe potuto passare da una società all’altra a titolo definitivo – prosegue Miniati -. E, per regolamento federale, l’errore sui moduli di trasferimento avrebbe dovuto essere comunicato entro la fine di novembre”.
Il patatrac è dietro l’angolo: il passaggio al Torino avviene grazie alla formula (a questo punto illegale) del prestito, la giocatrice scende in campo due volte con la maglia del Toro e si vede successivamente sospesa dalla Commissione tesseramenti. “In quel momento abbiamo preso coscienza degli errori commessi, venendo anche a conoscenza del fatto che l’indagine era stata promossa dal Tradate, squadra che lotta con il Torino per non retrocedere, e dallo stesso presidente del Geas Giuliani. Quest’ultimo arrabbiato perché cinque sue giocatrici avevano deciso di andarsene in seguito a problemi organizzativi e personali, ha più volte affermato che mi avrebbe tenuta ferma sei mesi facendomi perdere anche gli Europei con la Nazionale”.
Oltre al danno, quindi, anche la beffa della mancata convocazione in maglia azzurra. La Miniati, ovviamente  non si arrende: “Natalina Levati, presidentessa della nostra Federazione, si è dichiarata pessimista, ma io non desisto: ho preso contatto con l’Associazione  Calciatori e anche Carolina Morace (allenatrice dell’Italia,  ndr) ha promesso che si sarebbe interessata al mio caso. Solidarietà ne ho ricevuta tanta, spero succeda presto qualcosa di positivo”. Altrimenti? “Potrei anche decidere di smettere di giocare per dedicarmi alla laurea di Scienze Naturali. Per inseguire un pallone, negli anni scorsi ho anche rinunciato a qualche offerta di lavoro: a questo punto, non so se lo rifarei”.



IL PRESIDENTE SAVINA PASCIUTI  RISPONDE ALLE DICHIARAZIONI....
"Io sottoscritta Pasciuti Savina in qualità di presidente dell'ACF TRADATE, vorrei fare alcune puntualizzazioni riguardo l'articolo apparso sul quotidiano LA STAMPA di TORINO martedì 23 Gennaio u.s., che racconta la situazione della calciatrice Elisa Miniati.
Non ho mai fatto alcuna richiesta d'indagine federale nei confroni del tesseramento della calciatrice Elisa Miniati, non ero nemmeno a conoscenza della sua difficoltà...
Da 10 anni sono presidente dell'a.c.f. Tradate e ho sempre cercato di tutelare l'interesse delle calciatrici, non vorrei mai essere avvicinata ai presidenti che compiono queste scorrettezze.
Porto i miei rispetti nei confronti dell'acf TORINO e di tutte le squadre di calcio femminile, non mi servono queste "bassezze" per rimanere in Serie A.
Pubblicate queste mie poche righe perchè nel movimento femminile ho sempre goduto e mi sono guadagnata il rispetto di tutti. Gradirei che prima di scrivere il nome della mia società voi possiate contattarmi.
Grazie.
SAVINA PASCIUTI