Natalina Ceraso Levati alla riscossa

La presidentessa della Divisione Calcio Femminile replica alle critiche

"Niente ? ecco l'elenco di ciò che ho fatto !"

"Se Pellegrini deve dirmi qualcosa mi telefoni"

Serie B: tutte le sarde saranno incluse nel solito girone

Giovani calciatrici: abolita la fase nazionale ?

Arezzo, 20 Giugno 1998.

Natalina Levati ha appena consegnato la Coppa Italia alle milaniste, stringe qualche mano e si avvia verso l'uscita, la fermo e le chiedo un' intervista. "Ah, giusto lei !" esordisce la presidentessa riconoscendo in me l'autore dell'intervista a Stefano Pellegrini in cui venivano riportate critiche molto pesanti nei confronti dell'operato della Divisione e di Natalina Levati in particolare. Be', fa piacere essere riconosciuti e poi la conversazione si fa subito interessante. La presidentessa non perde tempo, apre la borsa, prende dei fogli e me li mostra. Parla rapidamente, con passione e, forse, anche con liberazione.

... ho preparato per lei, insieme alla segretaria, un elenco di tutte le cose che abbiamo fatto in questo anno, sono piccole cose ma la politica dei piccoli passi paga sempre. Non mi interessa continuare una polemica, non mi interessa l'intervista di Pellegrini, se Pellegrini ha qualcosa da dirmi mi telefoni e mi dica pure che ho sbagliato tutto, ma dall'aver sbagliato tutto al non aver fatto nulla ... qui ci sono tutte le cose che la Divisione ha fatto ... poi mi chieda quel che vuol sapere, io sono qua ...

Visto che ormai è terminata la stagione agonistica facciamo un bilancio di questo suo primo anno di presidenza.
Più che altro abbiamo affrontato delle situazioni nuove, è la prima volta che siamo riusciti, come Divisione, a fare un campionato di B a 3 gironi da 16 squadre, quasi completo. Siamo riusciti in tante piccole cose, ma il problema è di fondo: c'è tanto entusiasmo nel mondo del calcio femminile, ci sono tante aspettative, io capisco, ci sono tante speranze ... purtroppo dobbiamo fare i conti con una realtà che è difficile per tutto il mondo dilettantistico, non ci sono soldi, non ci sono sponsorizzazioni ... Il calcio femminile, soprattutto la serie A, è un anacronismo, perchè noi parliamo di calcio dilettantistico però poi alle ragazze e alle società chiediamo impegni economici e di tempo quasi da professionisti. Allora dobbiamo trovare, all'interno della Federcalcio, qualcosa che ci aiuti a superare questo impasse, anche perchè siamo l'unica nazionale dell'attività dilettantistica e questo comporta che le ragazze che vanno in nazionale abbiano dei problemi enormi. Stiamo cercando di risolverli, se avessi la bacchetta magica non sarei qui. La soluzione è soprattutto legata, secondo me, al fatto che le ragazze che giocano a pallone sono troppo poche, dobbiamo assolutamente allargare la base ma i problemi sono enormi e per risolverli non basteranno nè un anno, nè due anni, nè tre anni. Comunque il bilancio per me è positivo già adesso, siamo riusciti in molte cose, ma quello che manca veramente, e spero di ottenerlo per il prossimo campionato, è uno spazio speciale, continuo, settimanale, non dico 30 ore ma 20 minuti, su una tv a livello nazionale. Anche qui c'è un discorso economico: noi come Divisione non possiamo nè fatturare, nè cercare sponsor, non possiamo toccare una lira; è un discorso da prendere alla lunga. Stiamo comunque studiando il modo per trovare e soprattutto poter usare questi sponsor. Anche  per fare questa manifestazione (la finale di Coppa Italia, ndr), abbiamo dovuto aggirare questo ostacolo, abbiamo coinvolto il Comitato Regionale Toscano che ci ha dato una mano.

C'è insomma un problema di collocazione all'interno della FIGC ... non si puo risolvere?
No, non si può risolvere: è utopistico pensare di fare una lega nostra, la Federcalcio ha questa struttura, non è detto che prima o poi non si faccia davvero, ma ci vorranno almeno 20 anni, noi non possiamo aspettare tutto questo tempo. Allora è molto meglio cercare di ottenere piccoli spazi, piccoli riscontri, piccole cose e intanto fare progetti a lunga scadenza, ma i progetti a lunga scadenza, per noi oggi, che curiamo le problematiche della serie A, ci vanno stretti.
E' utopia dire "vogliamo la lega", è utopia dire "vogliamo i miliardi che hanno i professionisti" che poi sono gli introiti del totocalcio, noi non andando in schedina non abbiamo diritto a questi soldi. Se abbiamo pazienza e ci aiutiamo tutti forse possiamo raggiungere qualcosa ...

In effetti, forse quello che è mancato quest'anno è stato proprio il dialogo tra società e Divisione ...
No, io le dico il contrario: il dialogo c'è stato, ma in quale senso? Le società hanno chiamato la Divisione per dire "abbiamo questo problema" e la Divisione ha cercato di risolvere i problemi, non dico che li ha risolti ma ha cercato almeno di risolverli; però poi, quando le stesse società sono state chiamate a progettare qualcosa, a rinunciare a qualcosa, a fare sacrifici, qualcuno l'ha fatto a malincuore, qualcuno l'ha fatto con buona volontà, qualcun altro ha fatto orecchie da mercante. E allora dobbiamo maturare tutti insieme: se qualcuno ha una bacchetta magica o una soluzione che la proponga.

Fra l'altro la sua elezione è avvenuta il 1 maggio dell'anno passato, e tutti erano contenti del suo arrivo, anch'io personalmente dato che, nel mio piccolo ricordavo la sua notevole disponibilità nel fornire informazioni sulla Fiamma Monza, disponibilità che ho riscontrato molto raramente nelle altre società. Quindi, entusiasmo generale a maggio poi a settembre inizia la Coppa Italia e tutti brontolano e si lamentano ...
Non tutti, sono state soltanto 6 le squadre che si sono ritirate. Io ho spiegato perchè la Coppa Italia era stata pensata in quel modo: i sabati sono questi, se noi li occupiamo per campionato, europei, mondiali e olimpiadi la Coppa Italia o si fa con questa formula, che abbiamo studiato, non è che me la sono inventata, oppure si gioca di mercoledì. E visto che a 6 squadre non è piaciuta ora si ritorna all' antico, però ho già fatto scrivere sui Comunicati Ufficiali che si giocheranno i turni infrasettimanali, perchè se i sabati sono 52 e le giornate di campionato sono 30 per dare spazio alla nazionale bisogna giocare la Coppa di mercoledì.

A me personalmente il turno infrasettimanale è dispiaciuto non tanto per la Coppa Italia, quanto per il torneo Giovani Calciatrici.
Ma è stato un solo caso ...

Sì, però di maggio, tempo di interrogazioni, compiti decisivi ...
Ma questo non è un problema della Divisione: è un problema dei comitati regionali che non riescono a concludere entro certi termini: e quindi anche il Torneo Giovani Calciatrici verrà rivisto e non si faranno più le fasi nazionali. O si sta ai termini e qualcuno si sacrifica oppure ...

Ma il torneo giovanile non poteva finire domenica prossima o magari oggi, abbinando la finale a quella della Coppa Italia ?
No, non si poteva fare. Ci sono dei tempi, delle modalità, non è facile gestire tutte queste cose.
Certo dispiace che 4 squadre siano scontente, ma che ne siano scontente solo 4 su 56 è già un successo.

C'è anche la spada di Damocle delle squadre sarde della serie B: si teme che vengano incluse tutte nel solito girone. E' fondato questo timore ?
L'anno scorso le abbiamo divise ed è successo un problema con la Sardegna, col Comitato Sardo e con le società sarde, nel consiglio di lega. Successe il finimondo, il delegato sardo se ne andò dal consiglio di presidenza ... e allora per il prossimo campionato le metteremo tutte insieme. Quello che dico sempre è che ognuno dovrebbe guardare al di là del proprio naso, so che è difficile, ma a volte non ci sono proprio altre soluzioni, a prescindere dai problemi di tutti. E poi non è che la Divisione impone le sue decisioni: per ogni cosa si telefona, anche adesso che il 10 luglio scadono le iscrizioni: abbiamo telefonato a tutti "mandateci i soldi"; mandateci la fidejussione". Nessuno può dire "ci hai lasciato fuori". E per la Sardegna è lo stesso, lei ha ragione, è una spada di Damocle, mi dica lei cosa fare: dove le metto le squadre sarde? in quale girone?

Liguria, Toscana e Lazio che si affacciano sul Tirreno sono le regioni maggiori candidate a completare il girone delle sarde ...
No, non è solo un problema di affacciarsi, è un problema di collegamenti, è una questione ancora da studiare ... (altre persone ipotizzano un girone sardo-siculo, ndr)

Arriva il momento dei saluti ma la presidentessa, dopo avermi ricordato il suo cellulare mi invita a chiamarla ogni volta che mi venga un dubbio sulle sue scelte e si congeda dicendomi: "lei mi chiami tranquillamente e io le spiegherò il perchè, non le dirò che ciò che facciamo è giusto, ma le dirò perchè lo facciamo."