PATRIZIA PANICO

Roma, 12 settembre 2002
Credo che ormai sia inutile scrivere un'introduzione per spiegare chi è Patrizia Panico, capocannoniera del campionato per la quarta volta consecutiva, stella della nazionale e erede, sia per destrezza calcistica che per notorietà, di Carolina Morace. Non è nemmeno un'idea molto originale intervistarla, ma d'altra parte, ci troviamo alla cerimonia di presentazione dei campionati, lei si è presa ancora una volta il trofeo  per il primato nella classifica delle cannoniere, noi cerchiamo qualcuno della Nazionale per parlare del problema di incomunicabilità fra Divisione e staff azzurro: Patrizia è la persona che meglio rappresenta la Nazionale in quel momento e in quel luogo.
Ma ovviamente non parliamo solo di questo.

Hai conquistato il tuo quarto trofeo come miglior realizzatrice, per raggiungere Carolina te ne mancano ancora 8...
(ridendo, ndr) Smetterò prima...
Allora passiamo subito alle domande difficili: tu, come tutte le calciatrici del resto, fai parte sia del campionato italiano organizzato dalla DCF che della Nazionale azzurra: che ne pensi di quanto ha detto Marras poco fa, sull'incomunicabilità fra le due strutture? (vedi servizio sulla cerimonia di presentazione dei campionati, ndr)
Guarda, io mi sono distratta un attimo, perchè stavo facendo le foto, ho solo sentito una frase finale tipo la "Divisione non si piega, non accetta prevaricazioni".... che voleva dire?
...ehm.... ottima domanda, speravamo di saperne di più da te che sei oggi colei che meglio rappresenta la Nazionale.... io credo di poter interpretare il problema in questi termini: quando si va a fissare i calendari delle attività manca un po' di sincronizzazione tra Divisione e Nazionale...
Ma io credo che neanche si consultino, ognuno fa il suo programma senza sentire l'altro, dicevano di volersi sedere al tavolo per parlare ma poi, in realtà, questo non lo fanno. Poi le uniche a rimetterci sono le giocatrici....
...e anche coloro che vogliono seguire il calcio femminile e vengono sempre spiazzati dai cambiamenti di programma oppure non trovano le notizie...
Certo, proprio tutto il movimento...magari ti ritrovi a giocare un mercoledì in Nazionale, magari anche all'estero, e poi ti ritrovi a tornare un giovedì e a giocare sabato in campionato
...o addirittura una finale di Coppa!
Esatto, e non è accettabile una cosa del genere!
Sicuramente occorre trovare un modo di dialogare e mettersi d'accordo: secondo te la situazione è peggiorata rispetto al passato oppure questo dualismo società/Nazionale c'è sempre stato?
Secondo me c'è stato un passo importante quando la Nazionale è passata direttamente sotto la FIGC. In quel momento si sono create delle complicazioni: è stato un passo negativo per i rapporti tra Divisione e Nazionale mentre per noi giocatrici è stato sicuramente un passo positivo, non c'è paragone rispetto a prima. Secondo me basterebbe veramente poco per andare d'accordo: le società dovrebbero capire che il traino è la Nazionale, una volta che va bene la Nazionale anche il campionato ne trae vantaggio
Ma ora che la Nazionale va male? o meglio, ora che la Nazionale è praticamente disoccupata?
Bisognerà metterci sotto a lavorare più di prima, ma non solo per quanto riguarda le atlete, ma anche per quanto riguarda le società e la Divisione: si è fallito un obiettivo, mettiamoci subito a lavorare per raggiungerne un altro. C'è tanto tempo per parlare, per fare tutto. Credo che sia la volontà quella che manca..
Adesso Carolina, se rimarrà, ha a disposizione quello che prima le mancava: il tempo.
Certo, ma poi io vedo che adesso ci sono tantissime giovani, da loro bisogna ripartire. Una piccola rivoluzione c'è già stata dopo l'Europeo, i risultati è difficile ottenerli quando è in atto un cambio generazionale. Adesso sarà possibile completarlo proprio perchè non ci sono obiettivi a breve scadenza.
A me arrivano spesso anche messaggi di ragazzine che cercano scuole calcio in giro per l'Italia e io spesso non so cosa rispondergli se non dar loro l'indirizzo del delegato regionale. E' incredibile pensare a quanta voglia di giocare ci sia da parte delle ragazzine e come noi non siamo ancora capaci di dare una risposta.
E' un problema, e infatti è proprio di questo che dovrebbero parlare, invece di cercare la visibilità a qualunque costo, invece di ripetere gli stessi errori del settore maschile: sembra che noi dal settore maschile riusciamo ad imitare solo le cose negative. Noi  che non abbiamo i soldi del settore maschile, a maggior ragione dobbiamo lavorare sul settore giovanile.
A proposito di soldi...l'America...
(ridendo, ndr) "A proposito di soldi"? certo, comunque direi che per quest'anno non se ne parla, adesso c'è anche questa Coppa Uefa, mi trovo bene qui. L'America è un sogno e rimane un sogno, ma finchè mi trovo qui sarà difficile che qualcosa possa smuovermi.