Da CalcioAtlete dell' aprile 1989 - Quarta pagina
A VOI LA PAROLA...
Potenza 1/2/89
Spett.le A.I.G.C.,
“Droga No” è lo slogan di noi ragazze che, da qualche anno tenta
di portare avanti un discorso sociale di grande attualità.
L’impotenza individuale
difronte a questo scottante problema, ci spinse a mobilitarci per creare
un’alternativa alleragazze della nostra città e regione. Vedere
le proprie compagne d’infanzia capitolare davanti a questo veleno del secolo
ci spinse a
tentare con fermezza.
Si decise, quindi. di mettere
su una squadra di calcio per dare la possibilità a tante ragazze
di ritrovarsi, di sfogare la propria rabbia prendendo a calci un pallone
o di trovare conforto nelle compagne
di gioco.
Togliere i giovani dalle
strade, dal non far niente, creare le emozioni di una vtttoria sportiva,
provare le amarezze di una sconfitta, allenarsi alcune ore settimanali,
significa "tentare" e questo è solo quello che ci proponiamo. Nel
nostro piccolo, crediamo fermamente che l'umiltà legata al nostro
slogan possa aiutare coloro i quali non riescono, da soli, a trovare la
giusta dimensione,
Tra di noi ci sono ragazze
che, ogni settimana, affrontano lunghi viaggi solo per poter indossare
con orgoglio la nostra maglia con su stampato “DROGA NO”.
Ogni vittoria sul campo è per noi un passo avanti perché
parlando del fatto sportivo, tutti vengono a conoscenza del nostro slogan.
Vorremmo solo che questo
esempio venga seguito da altri in modo tale che i nostri sforzi non risultino
vani.
Anna Molinari
AIGC E PARTECIPAZIONE
Siamo l’unica Associazione tra
atlete esistente in Italia. Abbiamo alle nostre spalle un lavoro di più
di dieci anni durante i quali abbiamo fatto conoscere il calcio femminile
e le sue atlete ovunque: negli altri ambienti sportivi nazionali femminili
e non, nella Confederazione Dello Sport dove sono raggruppate tutte le
Associazioni tra atleti d’italia, presso la Presidenza del Consiglio e
in altri ambienti politici nazionali.
Abbiamo ottenuto molto e
non abbiamo mai chiesto quello che sapevamo avrebbe messo in difficoltà
la Società e il movimento calcio femminile.
La riduzione del vincolo
è stata un mezzo per impedire che molte atlete smettessero di giocare
e per permettere la mobilità in A e B specialmente, dove le distanze
sono enormi e senza garanzie di ritorno altrimenti.
Abbiamo insistito per la
tutela della salute, nel senso di un’Assicurazione migliore, delle visite
mediche veramente effettuate di un’ambulanza in campo almeno per la A e
su altro, come la pubblicizzazione, abbiamo dato il nostro silenzioso apporto.
Così anche silenzioso
è stato il nostro lavoro di responsabilizzazione delle calciatrici,
di contributo alla loro crescita personale, non solo come atlete, ma anche
come persone. E il riconoscimento di questo era venuto con la loro entrata
addirittura nell’Assemblea Federale. E poi, in questi anni, come abbiamo
notato questa crescita, questa partecipazione nelle riunioni e Assemblee
e sempre quando qualcosa abbiamo chiesto, abbiamo avuto risposta, anche
oltre le nostre aspettative!
Le eccezioni? Certo, altrimenti saremmo perfette!
Ebbene questa nostra Associazione
che non è mai stata un sindacato perché non ha mai difeso
puri interessi economici, questa Associazione che tanto ha lavorato per
lo sviluppo di questa disciplina, che sempre ha mostrato la massima serietà,
ci
è invidiata, lo sapevate? Ci hanno detto:
— Ma come è possibile, come avete fatto voi calciatrici? — Questo
altre atlete. E si vorrebbe sparisse, come scomoda presenza, invece, perché
impedisce a qualcuno di fare i comodi propri con ingenue fanciulle.
E questo è un chiaro anteporre i propri interessi personali
a quelli di tutti.
Poiché l’AIGC ha
anche un importante ruolo presso tutto il mondo sportivo femminile, e non
capire che il calcio femminile è anche uno sport al femminile e
come tale ha gli stessi problemi degli altri sport da risolvere, è
scelleratezza, oltre che ignoranza. Non capire che l’unione fa la forza
è un’assurdità come anche il perdere tempo in guerriciole
interne.
Noi calciatrici comunque,
abbiamo in questo momento avuto un’altra grande prova della nostra unione,
una prova bellissima: ci stanno arrivando le lettere di adesione delle
squadre di A a qualsiasi iniziativa l’AIGC decida, se ce ne fosse bisogno,
per difendere ciò che riteniamo imprescindibile. Grazie ragazze:
siete fantastiche! Con voi, tutte assieme, nessun traguardo ci è
precluso, poichè ora abbiamo avuto la prova che abbiamo realizzato
il progetto meraviglioso di un’unione tra atlete che sanno crescere, lavorare,
lottare insieme.