Da CalcioAtlete del novembre 1988 - Terza pagina


TRANI !

TI ASPETTIAMO RISORTO !

È caduta una stella. Può sembrare il titolo di un film, o l’ultimo successo dell’editoria.
        Niente di tutto questo: nella realtà succede che quest’anno una grande squadra come il Trani scompare dal «firmamento» del calcio femminile.
        Come è potuto accadere? Ognuno di noi ricorda, senza dubbio, il ruolo di protagonista rivestito da questa compagine nelle stagioni precedenti; e forse nello stadio di Trani non si è ancora spento l’eco dei suoi successi, sottolineati dal calore di quel pubblico considerato (non a torto) il più «vivace» e affezionato alla sua squadra femminile.
        Ma questi sono ormai ricordi: il campionato 1988/89 si presenta al via cori un numero dispari di contendenti, cosa che non si verificava da parecchi anni.
        Eppure non sono mai mancate le grosse sponsorizzazioni: dietro le scritte stampate sulle maglie delle ragazze c’era un valido sostegno per l’attuazione delle scelte e dei programmi della Società.
        Ebbene, ci rendiamo conto che è sempre difficile conoscere a fondo
le cause e le motivazioni degli avvenimenti che investono l’interesse e la competenza altrui, ma, alla luce dei fatti, possiamo ben dire che forse le cose avrebbero potuto assumere un’altra forma.
        Forse con una diversa strategia ed un’impostazione più lungimirante della politica societaria non si sarebbe giunti all’estrema, dolorosa decisione: il ritiro.
        Indubbiamente è importante e producente annoverare tra le proprie file nomi prestigiosi e personaggi di indubbio valore: in questo modo si affronta la stagione entrante con grinta e sicurezza. Ma basta questo a garantire il futuro
dell’organizzazione? Sovente le giocatrici provengono anche da molto lontano: e se qualcuna (com-
prensibilmente) dicesse basta agli estenuanti spostamenti settimanali da un capo all’altro della penisola per raggiungere la squadra?
        Certo, coltivare per anni le formazioni giovanili (il cosiddetto vivaio) può essere meno gratificante nell’immediato, ma è una tecnica che porta i suoi frutti a lunga scadenza e, (perché no?) nei momenti di necessità.
        In ogni caso, le ragioni di questa assenza «eccellente» possono essere tante, ma ciò che ognuno di noi si augura è che sia temporanea e che tutti possano rivedere presto in campo lo squadrone pugliese e le sue prodezze.

A. Locatelli


CHE NE E DI PATRIZIA?


        Tutti ricordiamo il triste caso di Patrizia Barbuto, calciatrice di Foggia, che l’anno scorso, in un
infortunio di gioco, perse un occhio. Che ne è di lei, come sta, che fa?
        — Come ti senti, come ti stai curando?
        — Ho effettuato le visite prescritte a Reggio Emilia, sto, per ora, abbastanza bene, ho sentito però che, effettuando una certa operazione in Francia, potrei recuperare un po’ di vista ed io la voglio fare, ma non ce la faccio per via dei costi! —
        — Ma non sei stata aiutata, non hai avuto anche dalla FIGC, tramite l’interessamento dei dirigenti il Comitato per il Calcio femminile e segnatamente il dr. Cammilletti, sostanziosi contributi?
        — Sì, è vero, ad oggi, (15 Nov. n.d.r.) ho avuto 15 milioni dal Fondo di Solidarietà della Lega Dilettanti, 4 milioni e mezzo dalla Commissione Assistenza e mi si dice, altrettanti dovrebbero essere deliberati in una delle prossime riunioni... Poi, seppure in misura minore, tutto il mondo del calcio femminile mi ha mostrato solida-
rìetà...
        — E l’Assicurazione?
        — L’Assicurazione mi vuole dare 13 milioni e 750.000 lire... Tu capisci che, avendo io perso il lavoro (ero bracciante), avendo sostenuto spese per andare a Reggio e l’altro... Ora quell’operazione per me è impossibile! Eppure significherebbe per me recuperare la vista in parte...
        Fin qui le nostre informazioni da Barbuto. Che fare? Si può aiutare ancora? A noi continuano ad arrivare le vostre attestazioni di solidarietà che, a mano a mano, noi inviamo a Foggia: L. 500.000 dall’ACF Ostra (An), L. 533.000 dall’ACF Prato. Poi ci giungono anche da singole calciatrici, come le 35.000 lire inviate da Paola Pizziol. A tutte/i, un grazie a nome di
Patrizia.


MA NON BASTA RIMEDIARE POI...

   Da molto l’AIGC insiste sulla questione assicurativa.
        Nella FIGC, l’Associazione, mentre faceva presente l’inadeguatezza della copertura, ha sem-
pre sollecitato le calciatrici ad integrare la polizza: in questo senso purtroppo, le risposte sono state poche e tali da non permettere iniziative di un certo peso da parte nostra. Su questo tema, arriverà comunque alle associate un comunicato interno per un’eventuale ulteriore iniziativa. Nel frattempo, accolte le istanze sollevate da più parti, l’assicurazione Sportass, dal I° di settembre, è stata così modificata: 100.000.000 per morte e 100 milioni per invalidità permanente, 30.000 di diaria per invalidità temporanea, per un periodo massimo di 180 giorni, senza franchigia. Non possiamo che essere soddisfatte: il miglioramento assicurativo è stato notevole. Ora vi ricordiamo che la denuncia di infortunio va inviata entro 5 giorni e che ogni venti occorre mandare il certificato di prosecuzione.
Alla fine, quello di chiusura con il modulo prescritto.

VENTENNALE ASSOCIAZIONE CALCIATORI

        La Presidente Cavarzan ha partecipato, all’hotel Principe di Savoia di Milano, alla celebrazione del ventennale AIC. Erano presenti i massimi dirigenti FIGC (Matarrese, Nizzola, Cestani, Campanati oltre a personalità del mondo sportivo Serena, Vialli e Colomba del Direttivo AIC, l’on.Rivera, socio fondatore e poi i calciatori Ancellotti, Baresi, Tardelli, Gentile ecc. Bearzot, Giacomini, Bigon ecc.). All’AIC gli auguri di tutta l’Associazione Calciatrici.


 
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